di Davide:
l’ultima giornata delle Superfinals proponeva due gare che erano in pratica la finale e la partita per il bronzo. In serata, in una pista ancora una volta tutta esaurita e molto calda i padroni di casa cercano almeno una vittoria di prestigio contro l’altra squadra ancora a zero punti,l’Ilves Tampere dei tanti ragazzini – ben undici under 20 nel roster. Ragazzini che però si dimostrano di ben altro spessore dei volenterosi ungheresi e soprattutto puniscono implacabilmente ogni situazione di inferiorità dell’Alba Volan, che in difficoltà contro la velocità delle frecce Huhtala, Mattila, Anttila e Pellinen deve ricorrere alle maniere forti accumulando penalità e venendo trafitto tre volte in Power play nel primo periodo da Mattila, Koivisto e Huhtala. Gara decisa e finlandesi che possono allentare il ritmo di gioco e così quando al 33.21 Csaba Kovacs in bella azione personale trafigge Hakkinen il palazzetto si infiamma, spingendo i propri beniamini che si rendono pericolosi con il veloce slovacco Palovcik e l’idolo di casa Ocskay. Ma, passata l’onda dell’entusiasmo, l’Alba Volan riscopre i suoi limiti e nonstante un’altra ottima prova del goalie Krisztian Budai che sfodera miracoli a ripetizione, viene punito ancora da Koivisto al termine di una stupenda azione corale e poi da Pasi Maattanen che non perdona un mezzo pasticcio di Statsny. Chiusura con grande festa per l’Alba Volan e applausi anche per i finnici con il pubblico che rumoreggia quando viene annunciato il premio per il miglior portiere al goalie dell’Ilves Pasi Häkkinen, premio che in effetti era molto più meritato da Budai, per il suo complessivo torneo. Applausi a scena aperta quando invece viene premiato come rivelazione il giovanissimo classe ’88 Pasi Tuominen che quasi non crede ai suoi occhi e viene accompagnato alla premiazione dal vecchio Jyrki Lumme, insieme a Raimo Helminen vera chioccia di questo gruppo, sicuramente troppo giovane adesso per essere competitivo al top, ma segnatevi i nomi di Jarkko Näppilä, Jan-Mikael Järvinen, Juuso Antonen, Lassi Mattila, Jaakko Pellinen e dello stesso Pasi Tuominen perchè faranno parlare di sè.
Nel pomeriggio si è giocata la vera finale tra i bielorussi dello Yunost, unica squadra proveniente dalle qualificazioni, e i super favoriti russi dell’Avangard Omsk, con un roster ricco di pagatissime superstar (il proprietario della squadra è Abramovich) e giunto in Ungheria con il proprio aereo personale e un codazzo di TV e giornalisti al seguito. E invece, e questo è il bello dello sport, alla fine a festeggiare sono i bielorussi, un’ottima squadra ma non certo paragonabile agli avversari: attenzione, però, la vittoria dello Yunost non è nè casuale nè tantomeno immeritata, anzi: con una tattica difensiva perfetta coach Zakharov ha imbrigliato i velocissimi pattinatori russi, che avevano fatto danni notevoli nelle giornate precedenti aprendo le difese avversarie penentrandole come lame e soprattutto bloccando le fonti del gioco russo: il centro Artem Chubarov, vero perno offensivo e l’ottimo difensore Denis Denisov, l’uomo, insieme al compagno di reparto Ignatov, dal quale partono tutte le giocate russe. Dall’altra parte del campo si schiera un team senza nessuna superstar, eccetto forse il formidabile goalie Goryachevskikh che sarebbe sicuramente già su altri palcoscenici se un brutto infortunio non lo avesse fermato praticamente per un anno, ma con molti buoni e diligenti giocatori, con una coppia difensiva insuperabile formata dai veterani Vladimir Kopat (ricordate il suo storico goal a Salo a Salt Lake?) e Igor Khatsei. Il talento arriva invece da Andrei Kovalev, dall’interessante russo Mikhail Buturlin, mentre il nazionale lettone Mikelis Redlihs, decisivo contro l’Ilves, viene usato col contagocce. La partita vede la supermazia sterile dell’Avangard, che ha la sua miglior occasione nel periodo centrale quando Goryachevskikh compie un miracolo, tirando letteralmente fuori dalla porta un tocco di Yakutsenya – un altro fenomeno nel trattare il disco – che già aveva alzato le braccia. Ma il lavoro non manca neppure per il collega Fomichev, un po’a sorpresa preferito al canadese Norm Maracle nella gabbia russa. L’overtime poi è totalmente dominato dallo Yunost che ha due grandi occasioni per passare con Andryuschenko e il ceco Chlubna. Si va agli shoot-out: segna Pavel Rosa per l’Avangard, ma replica subito Kovalev, Kalyuzhny e Krivomaz vedono le loro conclusioni parate, poi anche Kuryanov si fa bloccare il tiro da Goryachevskikh e quando Andryuschenko aggira Fomichev e segna esplode una vera e propria festa molto poco "nordica" con i giocatori in pista a urlare di gioia, saltare, portare in trionfo coach Zakharov e ricevere i complimenti del pubblico al quale lanciano stecche e caschi. La delusione dei russi e la rabbia con cui si sfilano dal collo la medaglia del secondo posto è la miglior risposta a chi credeva fossero in Ungheria in gita premio. Vladmir Kopat viene nominato miglior difensore del torneo, mentre Konstantin Gorovikov, oltre che top-scorer è anche nominato meritatamente miglior attaccante. Il primo trofeo in assioluto per una squadra bielorussa viene poi celebrato con cori negli spogliatoi, mentre in conferenza stampa l’allenatore parla di partita perfetta e "lavoro ben fatto" prima di essere interrotto dalla chiamata del presidente Lukashenko, grande appassionato di hockey, che si congratula personalmente col coach. Un parola sola viene invece dall’uomo di ghiaccio Valeri Belusov, coach dell’Avangard: "Catastrofe", mentre già si preannuncianmo processi al ritorno in Russia.
Due parole infine sulla manifestazione in generale: a dispetto delle critiche sulla formula ad inviti e sulla permanenza a Szkesfehervar sono stati tre giorni di grande hockey ed organizzazione perfetta, con un pubblico competente e appassionato che ha sempre riempito il piccolo ma accogliente palzzetto (una nuova arena da 10.000 posti verrà costruita a brevissimo per tentare di portare in Ungheria il mondiale del 2.014). Gli ungheresi faranno di tutto per organizzare anche l’edizione 2008, che tornerà nell’abituale collocazione post Super Six, ma pare proprio che l’anno prossimo la finale, forse allargata a 6 squadre, si terrà a Riga.