HT: Innanzitutto complimenti: dopo la sosta per la nazionale siete partiti fortissimo, vincendo tre partite consecutive. Pensi che finalmente sia arrivata la svolta per il campionato dell’Alleghe? Come abbiamo chiesto a Mike (Harder n.d.r.) in occasione della sfida con il Renon, quali pensi siano stati i problemi nella prima parte della stagione?
MD: All’inizio abbiamo pagato gli infortuni che non ci hanno fatto cominciare la stagione come volevamo; ma buoni segnali erano già arrivati anche prima della sosta. Sembrava che ci fossimo ripresi quando abbiamo inanellato diversi buoni risultati e soprattutto avevamo iniziato a giocare; poi è arrivata la sconfitta con il Renon, quando abbiamo subito una brutta sconfitta. Lì ci siamo abbattuti troppo con il morale, ed abbiamo perso fiducia, andando poi ad affrontare Milano e Bolzano senza la giusta mentalità. Adesso sta succedendo il contrario: abbiamo ricominciato con la bella vittoria sul Renon, che ci ha dato fiducia. Speriamo di continuare così…
HT: Pensi che i cambiamenti delle linee possano aver influito sulla mancanza di continuità?
MD: No, secondo me non sono un problema. Tutte le squadre cambiano linee a seconda delle circostanze, per infortuni o per provare nuove giocate. Ormai ci conosciamo a sufficienza ed i cambi di linea (che quest’anno sono stati pochi comunque) non rappresentano un problema.
HT: Anche alla luce dell’acquisto di Ricciardi di pochi giorni fa, dove pensi possa arrivare l’Alleghe?
MD: Dobbiamo andare per gradi: l’obiettivo adesso è arrivare tra le prime quattro per essere avvantaggiati nella seconda fase della stagione. I primi due posti per ora sono troppo lontani e l’obiettivo, dichiarato fin da inizio stagione sono le semifinali. Poi si sa che nei playoff entrano in gioco tanti altri fattori e quindi non si sa mai come possa finire…
HT: A proposito di stagione regolare e playoff, cosa ne pensi della formula adottata dalla federazione per questa stagione? Piace a voi “addetti ai lavori”?
MD: Essendoci poche squadre capisco gli organizzatori; comunque staremo a vedere se questa formula si sarà rivelata, a fine stagione, adatta al nostro campionato. L’importante comunque è studiare, secondo me, formule che tengano in gioco il più possibile tutte le formazioni del campionato.
HT: Quest’anno sta facendo molto discutere l’applicazione che i direttori di gare adottando della cosiddetta “tolleranza zero”: te che hai giocato anche in campo internazionale, cosa ne pensi?
MD: Il vero problema è la mancanza di uniformità: ogni arbitro interpreta a modo suo le nuove regole e complica ai giocatori la vita. A livello internazionale fischiano tutto e perciò, quando ti capita di prendere 50 minuti di penalità, sai come regolarti per l’occasione successiva. Da noi un arbitro lascia correre e l’altro fischia tutto; a volte addirittura cambiano metro a partita in corso… In questo modo ci mancano i punti di riferimento, ogni partita ha il suo metro ed è difficile adattarsi.
HT: In questo ultimo periodo stai giocando davvero bene: in nazionale sei stato uno dei più positivi, hai segnato il gol decisivo nel derby con il Cortina ed hai chiuso i giochi con il Fassa. Quanto incide l’affiatamento con i compagni di linea in questo ottimo rendimento?
MD: Innanzitutto ci tengo a precisare che il quinto gol a Canazei l’ha realizzato Ryman, ed èstato attribuito a me per sbaglio… A parte questo, io sono soddisfatto del mio rendimento fino ad ora a prescindere dai gol: sono in linea con Lino e Manuel (DaTos) ed abbiamo compiti più che altro difensivi. Il gol da risalto alle prestazione, è vero, ma l’allenatore non ci chiede questo come prima cosa e visto che spessissimo ci troviamo, da terza linea che siamo, ad affrontare le prime delle altre squadre, direi che le nostre prestazioni fino ad ora sono state positive aldilà dei gol.
HT: Dopo aver affrontato ormai tutte le squadre del campionato, è possibile fare un po’ il punto della situazione: chi ti ha colpito di più finora?
MD: Le cose migliori le ha fatte vedere il Bolzano: è una squadra ben assortita. Ma non bisogna sottovalutare il Milano: ha dei giocatori esperti e soprattutto con una mentalità vincente, che ad un certo punto della stagione, a parità di valori, fa la differenza. Io spero in un’Alleghe finalista: in una serie finale non si sa mai cosa può succedere. Male mie favorite sono Bolzano e Milano.
Ringraziamo Manuel De Toni per la disponibilità