Fine del tunnel per lo Spartak?

Fine del tunnel per lo Spartak?

di Paolo “pasha” Pozzi

Dopo lunghi mesi di attese, proclami, smentite, dubbi, promesse, sfortune, complotti, delusioni e chi più ne ha più ne metta, finalmente è arrivata la notizia che i fans dello Spartak non avevano più nemmeno il coraggio di sognare: sono infine venuti alla luce del sole i nuovi finanziatori del club fondato 60 anni fa; si tratta di alcuni azionisti di due banche, la “Konversbank Moskva”e la “Incredbank”.

Nuovi finanziatori, nuova dirigenza: il neo-eletto direttore generale, Petr Chuvilin, ha confermato che, anche se le lunghe procedure burocratiche legate all’acquisto del club non sono ancora completamente concluse, ci si sta intanto già muovendo per organizzare la prossima stagione. Interrogato sulle sue prime mosse, il vice di Chuvilin, Leonid Romanov, ha risposto che per ora ci si sta concentrando per far tornare quei giocatori di scuola spartakista che avevano lasciato la squadra nell’ultimo anno per i suoi problemi economici.

Il budget, garantito per tre anni, sarà di tutto rispetto, tra i primi 10 della Superliga – prossimamente ci si incontrerà con la FHR per chiarire una volta per tutte la questione del ritorno diretto in Superliga, promesso ai tempi dalla PHL e poi negato dalla FederHockey quando quest’ultima aveva sottratto alla Lega la gestione dei massimi campionati russi.

Per il momento il club rimane un’associazione senza scopo di lucro, ma si prevede la possibilità di una sua futura trasformazione in società per azioni. Allo stesso tempo, nel corso dei 3 anni il cui budget sarà assicurato, la dirigenza continuerà la ricerca di nuovi sponsors, sia istituzionali che privati.

Quanto a Shabdurasulov, anche se de iure resta il presidente del Fondo di Sostegno, ormai non ha più le redini del club – come fa notare, con peraltro un po’ pesante ironia, il corrispondente di Gazeta.ru.

Per quel che riguarda infine il palazzetto, tra un anno Sokol’niki sarà, seppur di poco, al di sotto dei limiti minimi di capienza previsti dalla FHR per la Superliga. Sebbene Chuvilin dica che si sta prendendo in considerazione il rinnovo del palazzetto, indiscrezioni comparse sempre su Gazeta.ru parlano invece di una possibilità diversa: lo Spartak potrebbe infatti finire per giocare a Hodynka, il palazzetto che sarà presto completato e che dovrebbe affiancare Mytishchi come palcoscenico dei prossimi mondiali moscoviti.

Futbol+Hokkej ha invece intervistato Gelani Tovbulatov, vicepresidente del club:

“Ora tutto cambierà: il budget, la politica del club. Se tutto sarà organizzato come si deve, sull’esempio dei club nordamericani, o di realtà calcistiche come Chelsea e Manchester United, allora entro i prossimi tre anni faremo dello Spartak una squadra di prima grandezza.
Quanto al ritorno diretto in superliga, è garantito al 100%; altrimenti non avrebbe senso tutto il nostro progetto triennale. Giova ricordare che non siamo stati retrocessi dal massimo campionato: abbiamo terminato la stagione decimi, e siamo stati esclusi per motivi non sportivi. La passata gestione [leggasi: Shabdurasulov] ha avuto problemi e incomprensioni con la FHR e con le autorità cittadine, ma ora che il club è passato di mano sono certo che tutto si risolverà.”

Tovbulatov infine si dice scettico sul discorso Hodynka, ma non esclude la possibilità di trasferircisi in via temporanea.

Futbol+Hokkej fa poi una lunga analisi della situazione, elencando tre principali argomenti:

1) Il budget è garantito per i prossimi tre anni, ma poi?

E’ indicativo che l’associazione “Spartak-Viktorija”, nata all’indomani della crisi con lo scopo di trovare nuovi finanziatori esautorando Shabdurasulov, non sia stata sciolta; gli stessi Tovbulatov e Chuvilin non nascondono che nei prossimi tre anni non si interromperà la ricerca di nuove, ulteriori fonti di sostegno economico. Questo però non significa necessariamente che tra tre anni i nuovi proprietari se ne andranno. Dopotutto, vista la somma investita – e considerando che si tratta di banche! – non sarebbe molto logico che accettino di gettare soldi dalla finestra per tre anni e poi se ne lavino le mani. Leggendo tra le righe delle dichiarazioni di Tovbulatov, pare invece che ci sia un progetto di tutto rispetto.

2) Superliga o Vysshaja Liga?

E’ vero che Tret’jak stesso aveva garantito pubblicamente il ritorno in Superliga, ma successivamente il comitato esecutivo della FHR aveva stabilito che il ritorno sarebbe stato possibile solo attraverso la Vysshaja. D’altra parte, il caso dell’Amur, che si era garantito un posto in Superliga pagando 1 milione di dollari, costituisce un precedente da tenere in considerazione. Anche perchè davvero non avrebbe senso l’investimento dei nuovi proprietari se poi si dovesse perdere una stagione nella seconda serie. Sempre leggendo tra le righe di quanto dice il vicepresidente biancorosso, infine, le “incomprensioni” che ci sono state ai tempi di Shaburasulov, potrebbero in effetti logicamente cadere ora che lui è uscito di scena.

3) Sokol’niki o Hodynka?

Le voci che vedrebbero lo Spartak giocare nel nuovo palazzetto di Hodynka anzichè a Sokol’niki, ormai al di sotto dei limiti di capienza voluti dalla FHR per la prossima stagione, non vengono da fonti fantasiose e poco attendibili, ma dallo stesso vice di Tret’jak, Arutjunjan. E Tovbulatov non nega la possibilità di un trasferimento temporaneo a Hodynka, intanto che si ristruttura il vecchio palazzetto biancorosso.
E’ però difficile capire, in tutte le sfumature, quel che si muove al di sotto della superficie; secondo alcuni, in realtà le dichiarazioni pro-Sokol’niki di Tovbulatov servirebbero soprattutto a far digerire meglio il trasferimento ai tifosi, mentre esisterebbe già un piano per rendere il trasferimento a Hodynka definitivo e trasformare Sokol’niki in un centro polifunzionale, con ogni probabilità più economicamente vantaggioso di un palazzetto hockeystico. Però così si finirebbe col perdere una grossa fetta della storia e dell’identità del club. E Hodynka non sarebbe, diversamente da Sokol’niki, di proprietà del club, ma “concesso” dal municipio…quindi in questo caso si potrebbe ben dire che “non è tutt’oro quello che luccica”.

Da ultimo, comunque, si sottolinea che la prima mossa della nuova dirigenza è stata assegnare il posto di coach a Valerij Bragin, di cui si plaude la fedeltà alla bandiera, così rara al giorno d’oggi. Pur avendo avuto infatti la possibilità di trovare un posto altrove (da ultimo, con l’esonero di Sidorenko da Habarovsk), il coach che la passata stagione aveva realizzato un piccolo miracolo ha deciso di restare, accordando la sua fiducia ai nuovi proprietari. E questo, come fa notare il giornalista di Futbol+Hokkej, è forse il miglior segnale che i tifosi biancorossi ora possono davvero ben sperare.

Ultime notizie
error: Content is protected !!