Prima amara giornata: Falchi Bosco – Killer Bees Varese 1-5

Prima amara giornata: Falchi Bosco – Killer Bees Varese 1-5

Prima parte (la partita)

Sabato sera i Falchi hanno giocato la prima partita del campionato, nonostante le previsioni meteorologiche annunciassero pioggia a catinelle. Le nubi si sono rivelate clementi, mentre gli avversari lo sono stati decisamente meno.
Il risultato parla di una sconfitta sonora: un 1-5 con parziali di 0-2, 1-3 e 0-0 che non lascerebbero spazio a troppi commenti. Tuttavia proveremo ad analizzare alcuni punti.

La formazione. In partenza fra i pali c’è Nicola Valbusa, recuperato in extremis per l’incontro; in difesa alternanza a tre per l’assistente capitano Tommaso Teofoli, per Michele Tupini ed Emanuele Pezzo; in attacco due linee: Stefano Sartorelli, Davide Scandolara e Brian Prati (prima); Alessandro Corso, il capitano Mattia Amadei e Michele Valbusa (seconda). Durante lo svolgimento della partita hanno modo di dare il proprio contributo anche il centro Christian Tupini e l’ala Simone Sartorelli, mentre il portiere Michele Baruzzi e l’ala Stefano Mazzuccato non vengono impiegati.

La cronaca del primo periodo. Partenza a razzo della formazione varesina che, dopo vari tentativi sventati con difficoltà dalla retroguardia dei Falchi, va in vantaggio quando sul cronometro si legge 03.36: svarione difensivo degli aranciobianchi e Nicola Valbusa non può opporsi alla conclusione ravvicinata avversaria. La partita continua con i lombardi che facilmente giungono al tiro, mentre i veronesi sprecano due occasioni con Michele Valbusa che, solo davanti al portiere, viene ostacolato al momento della conclusione. Al minuto 16.43 arriva il raddoppio delle Killer Bees: confusione nell’area difensiva dei veneti, ed un preciso tiro diagonale va a terminare nel sette alla sinistra del portiere, forse coperto. Il primo tempo termina sullo 0-2, con gli arbitri che hanno interrotto per ben 8 volte il gioco per sanzionare penalità.
La cronaca del secondo periodo. Cambio campo con variazione nella formazione veronese, che prova almeno, impiegando più giocatori, a gestir meglio le energie. Dopo una doppia inferiorità numerica sventata con lucidità da parte dei Falchi, al minuto 26.11 arriva il terzo gol di Varese: poco dinamismo nella difesa aranciobianca e l’attaccante lombardo si trova a tu per tu coll’incolpevole portiere. Sei minuti dopo il quarto gol: al minuto 32.09 mischia davanti alla gabbia dei Falchi, un terzino varesino lascia partire un angolato tiro basso che Nicola Valbusa non vede subito perché coperto. Al minuto 36.01 il punto più basso dell’infelice serata: in superiorità numerica i Falchi subiscono la fuga di un avversario che, fattosi tre quarti di campo in solitaria, batte di slap l’estremo difensore aranciobianco. Pensare che poco prima, applicando alla perfezione uno schema offensivo approfittando proprio della superiorità numerica, Stefano Sartorelli aveva visto un suo tiro cogliere un palo dopo l’altro: non stupisce che i Falchi inizino a scoraggiarsi per l’assoluta inviolabilità della porta avversaria, tanto più dopo il quinto gol subito. Inaspettatamente giunge però il gol della bandiera per la squadra di casa: altra mischia, stavolta di fronte al finora superbo Bianchi, e Michele Valbusa insacca quando il cronometro segna il minuto 37.12.
La cronaca del terzo periodo. Mentre Amadei termina di scontare 10 minuti di penalità comminati dagli arbitri a Nicola Valbusa per proteste, l’incontro prosegue sulla falsariga dei due periodi precedenti, con l’unica differenza che le occasioni di andare in gol per i Falchi aumentano. Tuttavia Bianchi alza nuovamente la saracinesca mentre i veronesi cadono ripetutamente nella rete dei falli: ben sei volte in questo periodo. Qualcuno perde il controllo, con Prati che, a seguito di un gancio fischiato ai suoi danni, si rende protagonista di un gesto plateale in direzione dell’arbitro che gli costa una ben poco opinabile penalità partita. La partita termina sul risultato di 1-5, con i Falchi che si ritrovano a dover metabolizzare una sconfitta forse inaspettata e, di contro, coi varesini che possono festeggiare la seconda vittoria su tre partite, che li porta a 5 punti in classifica.

Alcuni pensieri. I Falchi hanno avuto molte occasioni per segnare, spesso sventate da un Bianchi in giornata di grazia. Come il risultato si potrebbe definire bugiardo alla luce dell’equilibrato numero di occasioni-gol delle due squadre, non si può fingere di non aver colto le grosse difficoltà di gioco avute dai Falchi, e nemmeno la facilità con cui i nervi dei giocatori veronesi siano saltati. Fisicamente i veneti sono apparsi scarichi, come se la preparazione fisica fosse fissata per toccare l’apice di forma tra due settimane; la manovra è stata quasi sempre prevedibile ed impacciata, denotando poche idee da parte degli avanti aranciobianchi. Il resto è venuto da sé: lo scoramento per l’incapacità di controllare il gioco ha minato la determinazione dei Falchi. Di fronte a tutti questi difetti, Falchi e Killer Bees sono apparse squadre di due pianeti diversi: gli uni lenti e demotivati, gli altri agili e spietati. La differenza minima fra il numero di occasioni avute si può spiegare con un naturalissimo calo di pressione da parte dei varesini nel terzo tempo.
Nonostante l’amaro risultato, non proprio tutto ciò che si è visto al Palaghiaccio di Bosco Chiesanuova è da buttare. Ci sarà da lavorare parecchio ora, sia sotto il profilo fisico che, soprattutto, sotto l’aspetto tattico e mentale. Il campionato sarà più duro del previsto, ma dopo tutto non ci si può fasciare la testa dopo la prima partita, per quanto male sia terminata. Di tempo per correggere alcuni meccanismi ce n’è, basta solo non scoraggiarsi e lavorare a testa bassa.

Seconda parte (l’arbitraggio)

Sembra doveroso riflettere sull’operato degli arbitri durante la partita di sabato sera, per giungere ad un giudizio sul cambiamento del metodo di arbitraggio.
Una veloce analisi delle penalità assegnate durante Falchi-Killer Bees mostra come la maggior parte di esse derivi da interventi effettivamente fallosi. Se si vuol proprio muovere qualche appunto ai direttori di gara, lo si può fare innanzitutto per la penalità di 10 minuti inflitta al portiere dei veronesi poiché, mentre protestava per un fallo subito, l’arbitro avrebbe udito al proprio indirizzo una frase ingiuriosa e minacciosa che i testimoni hanno categoricamente smentito esser stata pronunciata. Altro neo è stata sicuramente la confusione che spesso si è generata in seguito alle decisioni arbitrali, con gli ufficiali di gara che non hanno dato sicuramente l’impressione di essere in sintonia fra di loro e con le regole di gioco. Più volte sono stati attorniati da giocatori di entrambe le squadre che chiedevano chiarimenti su alcuni provvedimenti, e solo in poche occasioni sono riusciti a farli comprendere appieno.

Come molti sanno, con l’ultimo torneo olimpico di hockey è stata inaugurata la cosiddetta “tolleranza zero”: non si tratta di nuove regole, ma di fare osservare quelle che già ci sono con maggiore intransigenza. Il motivo è quello di salvaguardare il talento dei singoli, bandendo dalle piste il gioco duro. Dopo Torino 2006, questo diverso grado di applicazione delle norme internazionali è divenuto obbligatorio per tutti gli arbitri, ma non è stato ancora metabolizzato e in certe situazioni fa discutere la gratuità con la quale gli ufficiali di gara sbattono in panca puniti giocatori rei di aver commesso interventi veniali.
Si può solamente dire una cosa: periodi spezzettati come il primo tempo non giovano alla spettacolarità della partita. Non si tenti di dare la colpa ai giocatori, i quali non sono certamente divenuti più fallosi di qualche mese fa, ma devono unicamente fare i conti con un irrigidimento nell’amministrazione della “legge di gioco”.
D’accordo: si tuteli quanto si vuole il talento dei singoli giocatori, ma quando viene praticato un gioco corretto da parte di entrambe le squadre appare insensato mandar in panca puniti giocatori ad ogni contatto fisico. Ogniqualvolta un arbitro di calcio mostri il cartellino rosso a più di due giocatori, viene messo sulla graticola dalla critica perché, non facendo giocare le squadre in 11 contro 11, snaturerebbe il gioco stesso; stessa cosa qualora intervenga ad ogni contatto fisico. Ora venga spiegato quanto di naturale ci sia nel costringere due formazioni di hockey con tre elementi di movimento in campo per parte, al solo scopo di punire chi ha toccato l’avversario. La prova di questa “ottusa severità” si è manifestata anche sabato sera, quando uno dei Falchi è stato sanzionato per una carica con un’assurda penalità per “trattenuta”, siccome non c’erano gli estremi per la “carica scorretta”: chiunque abbia visto può testimoniare che tutto si poteva trattare tranne che di una trattenuta! Semplicemente si voleva punire il contatto, in ossequio al regolamento. Se viene passato il paragone, è come punire con la stessa severità il bambino che ruba le caramelle e il rapinatore che svaligia la banca: manca assolutamente di buon senso. Continuando così sarebbe meglio piantarla di giocare vicino all’avversario, e mettere una rete in mezzo alla pista da ghiaccio per evitare qualunque contatto.
L’elasticità nell’applicazione dei regolamenti è un cattivo malcostume italiano, si dice. Tuttavia possiede anche un’innegabile punto a favore: non punendo assiduamente chi sgarra in maniera minore, è digeribile che la faccia franca chi trasgredisce le norme ben oltre. Se adesso nell’hockey viene punito il minimo contatto, quando l’arbitro non riesce a vedere scontri ben più gravi è ben difficile accettare che non venga sanzionato. Si sta andando verso un imbuto repressivo all’interno del quale però alcune gocce più grosse potrebbero non cadere, ed è rischiosissimo per la tranquillità di quelle piccole goccioline costrette invece ad incanalarvisi!

Terza parte (altri risultati e classifica)

Le partite.
Falchi Hockey Bosco – Killer Bees Varese 1-5
Bergamo HC – Wizards Bologna 15-3
Pinerolo HC – Les Aigles du Mont Blanc 0-5
Ambrosiana 98 HC – Chiavenna HC 3-7

La classifica dopo la terza giornata.
1) 5 pti: Killer Bees;
2) 4 pti: Les Aigles du M.B. (una partita in meno);
3) 3 pti: Chiavenna HC (una partita in meno);
4) 2 pti: Bergamo HC (due partite in meno);
5) 1 pto: Pinerolo HC (una partita in meno), Wizards Bologna (due partite in meno)
7) 0 pti: Ambrosiana 98 HC (una partita in meno), Falchi Hockey Bosco (due partite in meno), Casate 2000 HC (nessuna partita giocata).

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