CALGARY FLAMES: ripartire!!
Il roster con cui Calgary si appresta ad affrontare la stagione alle porte si presenta poco modificato rispetto a quello della scorsa stagione, ma a rompere la continuità è il cambio della guida tecnica: infatti, dopo la delusione della passata stagione (quando Anaheim eliminò i Flames al primo turno dei playoff) coach Sutter ha lasciato le redini della squadra a Jim Playfair, assitent coach dei Flames dal gennaio 2003, che vanta -nel suo palmares- la vittoria della Calder cup con i Saint John Flames.
Andando ad analizzare i singoli reparti, a difesa della gabbia ci sarà ancora il fortissimo Kiprusoff, affiancato come backup dall’esperto McLennan, arrivato a giugno dalla Florida come freeagent. Se il finlandese non sarà colpito dai problemi fisici, in Alberta possono star sicuri di essere ben coperti nel ruolo.
Per quel che riguarda il reparto difensivo, il talento di Dion Phaneuf è chiamato alla conferma dopo l’ottima stagione da rookie: al primo anno, infatti, il ragazzone nativo di Edmonton, ha messo a segno 49 punti (20 gol e 29 assist) e totalizzato 93 minuti di penalità, dimostrandosi già pronto per essere uno dei leader della difesa. Oltre a lui, completano il reparto Roman Hamlrik, da 13 anni in Nhl, Andrew Ference, Robyn Regehr e Rett Warriner. Accanto a loro i nuovi acquisti: Andrei Zyuzin ex Minnesota e Brad Ference, a SanAntonio e Albany (Ahl) lo scorso anno.
Anche per quel che riguarda l’attacco le novità sono poche, ma in questo caso rilevanti: se Taratukhin (classe 1983, ex Avangard Omsk) rappresenta una scommessa, Alex Tanguay e Jeff Friesen dovranno garantire all’attacco quel qualcosa in più che è mancato lo scorso anno. Il primo, Tanguay (29+49 il suo score lo scorso anno), è arrivato da Colorado in cambio di Leopold e della scelta al secondo giro del draft, mentre Friesen ha firmato come free-agent (11 punti in 51 partite per lui nella passata stagione, tra Washington e Anaheim). A trascinare l’attacco ci sarà ancora la bandiera Iginla, il capitano storico, a Calgary dalla lontana stagione 1995/1996; accanto a lui da segnalare l’eterno, ma ancora grandissimo, Tony Amonte (classe 1970), il regolare Dyamond Langkow (dal ‘99/2000 mai sotto i 50 punti a stagione) e Chuck Kobasew, ottimo giocatore nelle situazioni di powerplay. La società, poi, si aspetta molto da Matthew Lombardi, lo scorso anno a lungo ai box per infortunio.
Dove potranno arrivare i Flames quest’anno? Sicuramente l’obiettivo minimo è migliorare la prestazione dell’anno scorso. Il President Trophy, per le caratteristiche del team forse è fuori portata, ma Calgary può mettere in campo un mix di esperienza e talento come poche squadre. E poi, sempre in ottica playoff, un portiere Kiprusoff- in grado di decidere, al pari di un attaccante la partita. Quali i punti deboli? Forse un allenatore alle prime armi ed alla prima esperienza come head coach in Nhl, e, se sono confermate le voci, la grana Tanguay: ottimo in campo, difficile da gestire nello spogliatoio.
COLORADO AVALANCHE:
Colorado parte questa stagione con poche ma essenziali modifiche in roster, La "sorpresa" di sapere che i bonus promessi a Sakic e Blake al termine dei loro contratti sarebbe contato per il Salary Cap del 2006-07 ha fatto si che la franchigia delle Rockies non potesse offrire a Blake un contratto all’altezza del suo nome, lasciando quindi che firmasse per LA un contratto biennale a 6 milioni di dollari all’anno. Alex Tanguay era "Restricted free agent", e per motivi finanziari e’ stato scambiato con Calgary per Leopold e due seconde scelte ai prossimi drafts. Hinote ha invece firmato il contratto della vita con St. Louis. Chi rimane, quindi, della colonna storica che vinse la Stanley Cup nel 2001? I soli Sakic ed Hejduk, con il primo sempre piu’ bandiera degli Avs, ed il secondo chiamato a cancellare le prestazioni dell’ultima stagione, decisamente sottotoino per una stella di prima grandezza come lui. Nel capitolo entrate, se non si considerano tali i nuovi contratto fatti firmare ai migliori giocatori dell’anno passato, come Liles, Clark e Skrastins, si registrano, oltre al gia’ citato Leopold, solo Arnason, Boychuk e Klee, con il solamente il primo destinato a far parte delle prime 3 linee.
Se poco e’ cambiato sul ghiaccio, molto si e’ mosso invece dietro le scrivanie. Come annunciato da tempo, Pierre Lacroix si e’ ritirato dal ruolo di General Manager, restando comunque nell’organizzazione con un ruolo di supervisione. Al suo posto e’ rientrato da Dallas Francois Giguere, considerato nell’ambiete piu’ calcolatore e meno impetuoso del suo famoso preecessore. Il suo piu’ grosso successo e’ stata la firma sul rinnovo del contratto di Marek Svatos, l’incredibile ala che ha conteso a lungo il titolo di miglior rookie a Ovechkin e Crosby, prima di subir l’ennesimo infortunio alla spalla, il terzo della sua breve carriera.
Sembrerebbe un anno di transizione per la prestigiosa squadra di Denver. I problemi fisici di elementi chiave, come Leopold (ernia) e Kowalchuk (aritmia cardiaca), rischiano infatti di accentuare i problemi in difesa e nella fisicita’ dell’attacco, lacune gia’ evidenti l’anno scorso, specialmente nella post-season. L’elemento chiave della squadra sara’ senz’altro Theodore, protagonista della mossa di mercato piu’ azzardata dell’ultima stagione di NHL: se Theo tornera’ ai livelli dell’Hart trophy vinto in passato, gli Avs possono puntare a fare una stagione simile a quella dell’anno scorso e creare problemi a molte squadre, senno’ faranno molta fatica a centrare un posto per i playoffs. E sarebbe la prima volta a Denver….
EDOMONTON OILERS: il dovere di riprovarci!
Dopo la finale persa in gara 7, i "petrolieri" di Edmonton sono chiamati alla prova più difficile, e cioè riconfermarsi agli alti livelli della scorsa stagione. Se già l’anno passato il raggiungimento dei playoff prima (qualificazione strappata all’ultima giornata), e della finale Nhl poi (passando attraverso l’eliminazione di Detroit, squadra vincitrice del President Trophy), furono dei risultatiti sorprendenti, l’impressione che serpeggia quest’anno -nononstante l’ottimismo- è che per ripetersi occorra se non un vero e proprio miracolo sul ghiaccio, certo una bella impresa. A disposizione del confermatissimo coach McTavish, ci sarà un roster rimareggiato da diverse partenze illustri: spiccano quella di Michael Peca (destinazione Toronto), quella di Sergei Samsonov (andato a Montreal), ma soprattutto peserà l’addio del fortissimo e roccioso ormai ex idolo Chris Pronger, finito in California -sponda Ducks- in cambio di Smid, Lupul e la scelta nel primo round del draft 2007.
A sostenere i sogni di gloria degli Oilers dovranno pensare i "soliti"; per primo la "bandiera"Ryan Smyth, ma anche la rivelazione della passata stagione, Fernando Pisani, chiamato a bissare le ottime prestazioni dei playoff (14 gol e 4 assist, oltre ai 18 + 19 della regular season), senza dimenticare i vari Horcoff, Stoll e Torres.
Un contributo sostanzioso sarà richiesto anche al grande colpo del mercato Peter Sykora, lo scorso anno prima ad Anaheim, poi a New York (sponda Rangers), e a Lupul, dal quale ci si aspettano ancora i 53 punti (28+25) dello scorso anno. Per cercare di colmare il buco (o meglio la voragine…) lasciata dalla partenza di Pronger dai Wild è arrivato Daniel Tjarnquist, già ex Atlanda e Djurgandens; ma, se le redini della difesa possono essere prese in mano dai veterani Staios e Smith, la questione che impensierisce di più staff e tifosi è la perdita di peso nelle situazioni di powerplay (specie considerando anche la partenza del difensore offensivo Spacek). Ragione per cui i rookies ed i nuovi acquisti sono chiamati fin da ora ad una prova di maturità non da poco: molte infatti saranno le attese sui vari Smid, Roy, Heida (classe ’78, ceco, ultime tre stagioni in Russia tra CSKA e Khimik), sui quali sarà inevitabile il peso del confronto con il passato, ma molte sono le aspettative anche su Greene, chiamato a rimettere in luce le doti che ne avevano fatto un giocatore chiave ai tempi dell’Università del Nord Dakota.
Si punterà forte anche sui tanti giovani presenti nel roster: oltre all’ormai "veterano" Ales Hemsky, classe 1983, ma alla quarta stagione ad Edmonton, ed ai citati Smid ed Heida, meritano fiducia i rookies Mikhnov e Thoresen. Quest’ultimo in particolare, sta attirando molte attenzioni su di sé in questo avvio stagione: nativo di Oslo e messo sotto contratto come free-agent nel maggio 2006, nella preseason ha messo a segno 4 punti nei test match disputati finora, impressionando gli addetti ai lavori del camp ed i tifosi.
A difendere la gabbia confermato il finlandese Jussi Markkanen, protagonista -nonostante la sconfitta- nella sfortunata serie finale contro Carolina; ci sarà ancora, in attesa che Roloson recuperi la forma migliore dopo l’infortunio che gli ha precluso la possibilità di dare il suo contributo contro gli Hurricanes. Ad affiancarli due giovani con tanta voglia di mettersi in mostra: Dubnyk (classe 1986, 1° scelta nel draft 2004, 14° assoluta) e Deslauriers (classe 1984, 2° scelta di Edmonton nel draft 2002, 31° assoluta).
I tifosi del Rexall Place sono pronti per la nuova sfida, sono pronti ad essere ancora il settimo uomo sul ghiaccio: i pronostici non vedono gli Oilers tra i favoriti, ma sognare la rivincita non costa nulla!
VANCOUVER CANUCKS: una stagione da dimenticare.
Non ci sono state recriminazioni in seno alla squadra canadese, la stagione 2005-06 non poteva che essere considerata disastrosa culminata con la mancata partecipazione alla fase finale dei play off e la prima mossa del general manager David Nonnis è stata affidare la squadra al sedicesimo coach della storia della franchigia: Alain Vigneault.
Vigneault era già nel "giro" Canucks essendo l’allenatore capo del farm team di Manitoba e ha subito portato alla sperata rivoluzione dello spogliatoio identificando i "colpevoli" della tragedia della scorsa stagione.
Hanno pagato – salato – l’attaccante Bertuzzi ed il portiere titolare Cloutier in verità mai amato dal pubblico canadese.
L’attaccante canadese classe ’75 aveva dato alla causa 71 punti in 85 partite, un bottino di tutto rispetto ma il suo plus/minus di -17 ha decretato il suo allontanamento verso Florida.
Un trade che potremmo definire storico in cui sono stati coinvolti altri giocatori: il difensore Bryan Allen ed il portiere Auld in cambio del golie Luongo (di cui parleremo più avanti) e del difensore Krajicek.
Storia diversa invece per il golie "storico" Dan Cloutier draftato nel 1994 dai NY Rangers.
La scorsa stagione è rimasto praticamente inoperoso a causa di un brutto infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano per ben 60 partite. E’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso, già sotto pressione per le scorse stagioni – in cui è stato dichiarato colpevole delle brutte prestazioni nei play off – Cloutier non ha certo giustificato i 2,5 milioni di dollari a stagione. Tralasciando infatti l’ultima stagione (13 partite, .892%) il portiere del Quebec non ha mai brillato nel rendimento durante le stagioni a Vancouver specialmente nei play-off.
Ultimo e sensazionale "addio" è quello del difensore Ed Jovanovski, una delle bandiere della franchigia che ha trovato una nuova casa a Phoenix dopo ben 7 stagioni con la maglia dei Canucks. Anche per lui si è trattato di un cambio necessario, di nuova aria a linfa dopo la disastrosa scorsa stagione.
Grandi cambiamenti dunque; basta infatti osservare il roster presente nel sito ufficiale della squadra per capire che la rivoluzione è appena iniziata e che vedrà la sua conclusione forse solo al primo ingaggio della nuova stagione.
A guardia della gabbia è giunto Roberto Luongo a buon titolo il portiere su cui coach Vigneault pone grandi aspettative.
Luongo vanta sicuramente dei numeri importanti in grado di stabilizzare questo ruolo estremamente importante, vero e proprio tallone d’Achille della squadra canadese.
Caso singolare il fatto che anche questo portiere arrivi dal draft dei NT Rangers ma la sua strada l’ha portato ai Florida Panthers per approdare a Vancouver grazie al maxi trade di cui abbiamo parlato sopra. In realtà le sue possibilità di rimanere accasato nella squadra americana erano ridotte al lumicino. La scorsa stagione infatti era rimasto a guardia di quella gabbia grazie all’arbitrato del suo contratto per una sola stagione. Vancouver ha invece offerto al portiere di chiare origini italiane 4 anni di contratto da 3,2 milioni di dollari. Grande fiducia dunque anche perché al momento non è dato sapere chi sarà seduto in panchina in caso di necessità.
Al momento sono in visione al training camp molti pretendenti ma i nomi che spiccano sono quelli di Wade Flaherty, Drew MacIntyre, Alexandre Vincent e Julien Ellis con il primo in netto vantaggio sugli altri.
Flaherty infatti è il portiere titolare del team satellite Manitoba Moose in AHL.
La difesa soffre di totale incertezza come la difesa della gabbia. Al momento il perno fondamentale è il granitico svedese Mattias Ohlund giunto a Vancouver nella stagione 1997-98 direttamente dal campionato svedese.
Di fianco a lui trova posto il finlandese Sami Salo che la scorsa stagione ha ottenuto il suo migliore record, 33 punti in 59 gare.
L’aggiunta di spessore è Rory Fitzpatrick giunto da Buffalo e Lukas Krajicek da Florida.
Al momento dunque si possono denotare solo due linee di spessore complete che daranno spazio a molti giovani in visione in questi giorni.
Anche l’attacco sarà tutto da inventare con il solo punto fermo del capitano Markus Naslund vero e proprio trascinatore della squadra. Di fianco allo svedese troviamo il centro Brendan Morrison giunto ormai alla completa maturazione.
Un gradino più sotto i gemelli Sedin che la società ha voluto fortemente e che in questa stagione dovranno confermare la grande fiducia riposta in loro.
Le sole altre note positive sono l’arrivo del ceco Bulis da Montreal e la ricoferma del "terza linea" Cooke.
Alla fine possiamo affermare che i Vancouver Canucks sono ancora un cantiere aperto con la speranza che questa stagione sia un punto di partenza per un progetto a lunga scadenza.
Coach Vigneault vuole a tutti i costi formare un gruppo composto da giocatori "umili" e lavoratori ed è per questo motivo che non ha sciolto ancora parecchi dubbi sul roster per la prossima stagione. Poche stelle dunque ma tanti giovani che potranno togliersi delle soddisfazioni. E’ difficile però pronosticare un ingresso ai play off già in questa stagione alle porte ma è difficile anche avanzare pretese in tal senso dopo un’autentica rivoluzione come quella in atto.
Bisognerà dunque armarsi di pazienza e seguire gli sviluppi nei prossimi giorni per avere un’idea completa dei Canucks versione 2007.
MINNESOTA WILD:
Qualcosa di nuovo sembra cambiare nello State of Hockey. Tutto ha inizio il 24 giugno a Vancouver con la mossa inaspettata di Dough Risebrough che annuncia il trade con i Kings per Demitra. Il giocatore è una pedina fondamentale nel nuovo equilibrio della squadra dei Wild. Sarà l’anno in cui coach Lemaire cambierà il modo di giocare lasciando negli spogliatoi il modo difensivo con cui fino ad oggi i Wild hanno giocato. Alcune avvisaglie ci sono. Demitra è servito per non far andare via Gaborik che ha nel polso i gol della squadra. L’anno scorso, nonostante i continui infortuni, è riuscito a marcare il passo della squadra. Certo ora la prima linea risulta essere molto effervescente e promettente. Ma è la difesa che sembra essere ridisegnata in modo molto più interessante. Infatti l’arrivo di Kim Johnson aggiunge velocità e gioco alla difesa dei Wild, come anche Parrish e Nummelin. Ottime invece le scoperte dell’anno scorso ossia un Mikko Koivu che si farà certamente strada quest’anno in nhl visto che già l’anno scorso ha avuto una buona annata e Burns che continua a crescere. Finalmente il balletto dei portieri è finito con la dipartita di Roloson e la promozione di Fernandez come primo goalie. Con queste premesse i Wild sono chiamati ad una stagione che ha come solo e primario obbiettivo quello di arrivare ai playoff.
Acquisti:
Joel Ward
Wyatt Smith
jason Morgan
Riley Emmerson
Branko Radivojevic
Mike Madill
Paul Albers
Ryan Hamilton
Kim Johnsson
Keith Carney
Mark Parrish
Pavol Demitra
Niklas Backstrom
Petteri Nummelin
Hot Propect: B. Pouliot, J. Harding, R Voloshenko, D. Irmen, E. Reitz
Pronostico: Playoff