Approfittando del torneo internazionale Euro Ice Hockey Challenge, uno dei nuovi acquisti del Pontebba PASUT Aquile FVG si presenta ai suoi nuovi tifosi con un intervista.
Hockeytime: E’ la prima volta che vieni a giocare nel palaghiaccio di Pontebba?
Stefano Margoni: No, con la nazionale ho avuto modo di giocare anche al precedente Euro Challenge. Ho sempre visto un bel pubblico, caldo: non è male! Sono arrivato domenica scorsa con mia moglie per vedere l’appartamento, poi sono andato al ritiro della Nazionale; domenica sera tornerò a casa per poi ritornare martedì per l’inizio della preparazione con la squadra.
HT: Cosa ti ha spinto ad accettare questa nuova avventura col le Aquile? Forse il capitano Fabio Armani (tuo compagno nel Fassa) ti ha “attirato” in Friuli?
SM: Si Fabio mi ha parlato molto bene del posto dicendomi che la gente è ottima. Poi il programma è anche interessante: la società mi ha proposto un contratto triennale nel quale si cercherà di arrivare a vincere lo scudetto. Io ho firmato per un anno solo per un "obbligo familiare": se anche la mia famiglia si troverà bene qua, non avrò nessun problema a restare tutti e tre gli anni.
HT: Oltre ad Armani e Carpano chi conosci dei tuoi futuri compagni? Hai gia avuto modo di parlare con l’allenatore Misha Vassillyev?
SM: Mi ricordo di Gorman quando lui giocava ad Egna e l’ho incontrato da avversario, poi conosco Vernaccini e Lutz ma gli altri li conoscerò fra pochi giorni. Lo stesso vale per il coach che ho solo sentito al telefono e probabilmente ci parlerò questi giorni.
HT: La squadra è ormai quasi fatta: potresti individuarne un pregio ed una carenza?
SM: Non ho seguito gli ultimi sviluppi del mercato ma credo che un limite sia il numero di giocatori attualmente in rosa: per potersi allenare bene servono 20, 22 giocatori e poi bisogna sempre considerare che nell’hockey infortuni e squalifiche sono abbastanza frequenti e si ste poco a trovarsi a giocare con nemmeno tre linee. Se si vuole giocare ad un certo ritmo è indispensabile avere una rosa ampia.
HT: Poi descrivere ai tuoi nuovi tifosi quali sono le tue caratteristiche e quali pensi incideranno maggiormente in una squadra giovane come le Aquile?
SM: Penso che i ragazzi con cui mi allenerò potranno apprezzare il professionismo con cui mi alleno e preparo le partite: gioco sempre fino alla fine, che vada bene o che vada male, ho un carattere combattivo. Non sarò un goleador ma di questo la società ne è al corrente come sa che do sempre e comunque il cento per cento.
HT: Cosa si aspettava Michy Goulet da voi in questo torneo amichevole ma con avversari di spessore?
SM: Conosco Michy e so che lui odia perdere soprattutto subendo molti gol in inferiorità numerica che rimane un problema dell’Italia visto che durante il campionato non vengono fischiati ganci o piccole bastonate che da noi passano inosservate, mentre a livello internazionale si pagano. A parte questo in squadra ci sono diversi giovani ai quali giocare a questi livelli non può che far bene. Sicuramente in questo torneo abbiamo pagato anche la settimana di differenza che c’è tra la nostra preparazione e quella degli avversari che inizieranno il campionato prima di noi, quindi se non si ha la condizione diventa tutto più difficile.
Stafano Margoni è sceso sul ghiaccio solo nel primo incontro contro la Danimarca (ha messo a segno 1 gol) durante il quale ha sofferto di un risentimento muscolare non grave ma a scopo precauzionale ha preferito non disputare le restanti due gare.