Amichevoli precampionato: Ambri Piotta-Italia 6-1

Amichevoli precampionato: Ambri Piotta-Italia 6-1

Dopo l’ottima prestazione contro i russi dell’Avangard Omsk, la giovanissima Italia di coach Goulet non riesce a ripetersi contro i “cugini” svizzeri dell’Ambrì Piotta; il 6-1 finale, non rende giustizia ala prova degli azzurri. Pronti via, e l’Ambrì scende sul ghiaccio molto più in palla dell’Italia; dopo le schermaglie iniziali, infatti, gli svizzeri sbloccano il risultato al minuto 8.50 con Trudel. La partita è piacevole, anche se condizionata dall’eccessiva severità arbitrale (vengono già applicate alcune nuove regole arbitrali alle quali bisogna ancora adeguarsi): al minuto 10.18, con l’Italia già in inferiorità, Helfer viene colpito da un violento tiro in prossimità della gabbia di Bobba e fatica a rialzarsi. Inspiegabilmente il capo arbitro Eichmann non interrompe il gioco (vista la posizione pericolosa dell’infortunato); Armin si rialza a fatica e, volontariamente, sposta la porta pe interrompere il gioco e viene penalizzato. L’Italia resiste, ma due secondi prima della fine della prima penalità viene nuovamente infilata dall’ex nhler Hnat Domenichelli, abile a raccogliere una respinta del gambale di Bobba.
Nonostante il doppio svantaggio l’Italia cresce, e al minuto 13, in superiorità per la trattenuta di Kostovic, sfiora il gol con Helfer, che colpisce un palo. Gol che però arriva due minuti più tardi, al 15.34, quando Pittis è lesto a ribadire in rete un delizioso assist dello scatenato Helfer, che si beve l’intera difesa dell’Ambrì. L’Italia continua a pressare fino alla fine del tempo, ma il pareggio non arriva; arriva però il secondo legno al minuto 19, colpito questa volta da Pittis.
Nel secondo periodo la stanchezza degli azzurri e, soprattutto, la maggior condizione degli svizzeri vengono fuori e l’Italia soffre, con Bobba chiamato agli straordinari specialmente al minuto 23.10, quando con lo scudo respinge un pericolosissimo tiro di Nicola Celio. Prodezza sfortunatamente non ripetuta pochi secondi più tardi, quando Federico non riesce a pinzare un tiro di DuBois, che finisce in rete. Gli azzurri non ci stanno, e continuano a premere per accorciare le distanze con Helfer e Borgatello, ma il portiere dell’Ambrì Luedke si dimostra sempre preparatissimo. L’Italia è volenterosa e generosa, ma l’Ambrì piano piano sale in cattedra e si permette anche di giocare in modo lezioso: al 32.33 gli attaccanti svizzeri scherzano davanti alla gabbia di Bobba e, concedendosi qualche passaggio di troppo, consentono una bella parata su Trudel al portiere azzurro già disteso sul ghiaccio. La reazione in questo frangente di gara è sterile: come al solito le penalità e le ingenuità (basti ricordare i troppi fuorigioco) costringono gli azzurri a faticare. Al 33.27 Pittis è lanciato a rete, ma Hoehuer lo sgambetta: il powerplay non dà risultati e solo sul finire della penalità la linea Ansoldi-Fontanive-Ciresa riesce ad impensierisce il portiere svizzero. E’ una fase a rapidi capovolgimenti di gioco, con l’Ambrì che al 35.40 spreca ancora forse per un eccesso di confidenza, e l’Italia che fa lo stesso, in contropiede con Pittis. Ma un altro errore di Bobba consente agli svizzeri di prendere il largo: al 36.35 Tallarini tira dalla blu, il disco passa tra i gambali dell’estremo azzurro e si ferma, in attesa di essere insaccato da Cereda, a pochi centimetri dalla linea di porta. Nel finale di tempo non succede più nulla, se non qualche penalità ravvisata dal fiscalissimo arbitro svizzero.
Il terzo ed ultimo periodo si apre, al 44.18 con il terzo legno colpito dagli azzurri, e questa volta tocca a Ciresa. Al minuto 45.25 viene convalidato un clamoroso gol di pattino dello svizzero Pont; ma i pericoli non sono ancora finiti, perché al 46.20 prima Bobba, poi Helfer, salvano la gabbia in inferiorità (Borgatello, colpo di bastone). E’ solo il preludio al gol che arriva trenta secondi più tardi ad opera ancora di Trudel. A questo punto Federico Bobba, infortunatosi, lascia il posto a Renè Baur, chiamato a limitare il passivo ed autore di pregevolissimi interventi, specialmente al 47.16 quando supera se stesso su un tiro di Kostovic. L’inerzia della partita ormai è completamente a favore dell’Ambrì, ma gli azzurri continuano a provarci. Al 54.23 il portiere elvetico compie un autentico miracolo per rimediare ad una leggerezza difensiva: chiamato in balaustra, dietro la gabbia a liberare, è un fulmine a ritornare e parare in tuffo, di bastone, il tiro di Hofer diretto in fondo alla gabbia vuota. Trenta secondi dopo è una bella combinazione Bustreo-Zisser a strappare gli applausi, ma il tiro finale è centralissimo e facile preda di Luedke. La partita ormai non ha più niente da dire, e si avvia alla conclusione.
La differenza di tecnica individuale e soprattutto di preparazione è ancora notevole, ma se si tiene conto del roster italiano si può essere fiduciosi e sostanzialmente soddisfatti delle prestazioni offerte. Da segnalare le prestazioni di Nicola Fontanive, premiato al termine dell’incontro come miglior giocatore azzurro ed applaudito anche dal pubblico svizzero. Bene anche alcuni dei giovani, tra i quali segnaliamo il giovanissimo Martin Tutzer: grintosissimo, sembra avere le movenze, fatti i dovuti paragoni, con una delle bandiere del hockey italiano, quel Mario Chitarroni che tutti aspettiamo per aiutare questi giovani a crescere.

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