Intervista a Andrea Carpano e Matt Gorman

Intervista a Andrea Carpano e Matt Gorman

Intervista ad Andrea Carpano, nuovo portiere delle Aquile-FVG Pontebba:

Per la prima volta vestirai una maglia di una squadra italiana diversa da quella del Fassa: quali sono i motivi di questa decisione e perchè hai scelto proprio la neopromossa Pontebba?
Andrea Carpano: Ho deciso di provare una nuova esperienza. Non c’è un solo motivo, ma tutta una serie di fattori che hanno influito sulla mia scelta. Uno fra tutti il bisogno di confrontarmi con una realtà diversa da Fassa che mi dia nuovi stimoli e nuove soddisfazioni.

Oltre a Fabio Armani col quale hai gia giocato nel Fassa, chi conosci bene della tua nuova squadra?
AC: I giocatori che sono stati presi fino a questo punto sono ottimi. Conosco molto bene sia Fabio Armani che Stefano Margoni e sono due giocatori molto importanti. Anche il giovane Lutz è molto forte e purtroppo non conosco bene gli stranieri che sono stati presi. Per ben figurare comunque credo ci sia bisogno di qualche altro giocatore italiano di buon livello e so che la società si sta dando da fare in tal senso.

Cosa significa per un giocatore di hockey italiano trasferirsi in una nuova realtà dovendo, in certi casi, abbandonare una seconda attività necessaria per avere quella sicurezza che l’hockey italiano non è ancora in grado di dare?
AC: Ci sono dei sacrifici da fare, soprattutto per uno come me che ha famiglia e anche una attività da mandare avanti. Per fortuna in tal senso ho i miei genitori che mi aiutano per il lavoro ed anche mio fratello. Per il resto però avere la possibilità di fare il professionista a tempo pieno,come avrò quest’anno a Pontebba dovrebbe garantirmi di concentrarmi al 100% sulla squadra e questo è sicuramente un vantaggio.

Nemmeno maggiorenne sei andato in Canada per migliorare il tuo hockey: consigli un’esperienza all’estero per i giovani giocatori promettenti? E’ davvero necessaria per aspirare a diventare un grande giocatore?
AC: Quella è sicuramente un’esperienza che consiglio di fare a chiunque. Non solo dal punto di vista sportivo ma anche da quello umano, per quel che mi riguarda è stato fondamentale. Tuttavia non credo sia necessaria, anche se può aiutare tanto; in Italia abbiamo tanti esempi di giocatori fortissimi anche a livello internazionale che non hanno fatto la mia esperienza: vedi i vari Topatigh, Margoni, Fontanive, Helfer e più recentemente il giovane di Merano, Luca Ansoldi.

Un commento sui cambiamenti in atto nell’hockey italiano: credi che si stia percorrendo la stada giusta verso un assetto più stabile?
AC: Penso che negli ultimi anni si sia lavorato nella direzione giusta diminuendo gradualmente il numero degli stranieri. Ma c’è ancora tanta strada da fare, bisogna dare più spazio ai discatori nati in Italia e investire il più possibile nei vivai. Non credo si debba rivolgersi all’estero ma dare più fiducia agli italiani che hanno dimostrato in più di un’occasione il loro valore anche a livelli internazionali.

Qual’è il tuo numero di maglia preferito e per quale motivo e a chi ti ispiri?
AC: Nella mia carriera ho usato prevalentemente due numeri: il 35 ed il 55. Il 35 apparteneva al mitico Jim Corsi al quale mi ispiravo quando ero più ragazzino. Il 55 non ha per me un significato particolare, ma mi piace. Per il prossimo anno non ho ancora deciso che numero utilizzare.

Cosa ti senti di promettere ai tuoi nuovi tifosi?
AC: I pronostici li lascio fare agli altri. L’unica cosa che posso promettere ai tifosi è il mio impegno al 150% e la mia grinta in campo che mi ha sempre contraddistinto negli anni.

Intervista al canadese Matt Gorman, capocannoniere della serie A2 2005/2006:

L’inizio del 2006 ti ha riservato molte soddisfazioni con la vittoria del campionato, della classifica marcatori e soprattutto l’arrivo di tua figlia Madison: com’è cambiata la tua vita?
Matt Gorman: Quest’anno è stato molto positivo per me. La nascita di mia figlia Madison non si può paragonare a nulla ed è una cosa assolutamente incredibile. Lei ha portato moltissima felicità nella nostra vita …e le notti insonni ne valgono la pena! Per quanto riguarda la vittoria del campionato è un obiettivo per il quale un atleta professionista si sforza e lavora sodo per ottenerlo e la vittoria della classifica marcatori è sicuramente la ciliegina sulla torta dei miei riconoscimenti personali.

Sei tornato in Canada felice ma con qualche problema fisico: come stai ora? Hai gia iniziato la preparazione fisica?
MG: Quando sono tornato in Canada mi sono concesso un pò di meritato riposo e poi ho iniziato a riprendere gli allenamenti all’inizio di Maggio. Sono sicuro che ritornerò a Pontebba pronto per giocare.

Fino ad ora in Italia hai sempre giocato per una squadra diversa e senza dubbio quest’anno che hai conquistato il titolo di top scorer avrai ricevuto diverse offerte per giocare in altre squadre, cosa ti ha fatto decidere di rimanere con le Aquile?
MG: Ci sono state diverse ragioni che mi hanno fatto decidere di restare a Pontebba. Prima di tutto mi sono divertito a giocare con Misha (Misha Vassillyev, ndr) la scorsa stagione, lo rispetto molto per come ha dimostrato di avere una grande capacità nell’allenare e nel fare esprimere tutte le migliori qualità dei giocatori. In secondo luogo ha giocato un ruolo fondamentale come la dirigenza ha trattato mia moglie Tara mentre era in attesa di Madison. Si sono assicurati che fosse seguita sin dall’inizio della gravidanza, e sia io che Tara approfittiamo di questa intervista per ringraziare la dirigenza e tutti coloro che l’hanno aiutata con le sue visite mediche. Infine anche il supporto della gente di Pontebba è stato grandioso.

Pontebba e tutto il Friuli vedranno arrivare per la prima volta il meglio dell’hockey italiano: come stai preparando questa nuova stagione molto importante e cosa ti senti di promettere ai tuoi tifosi?
MG: Come ogni anno, al termine della stagione mi concedo alcune settimane di vacanza. Mi sto allenando dall’inizio di maggio ed ho iniziato a pattinare questo mese. Appena si avvicinerà l’inizio della stagione 2006-2007 inizierò a concentrarmi sugli obiettivi da raggiungere. La sola cosa che posso garantire ai fan delle Aquile è che la squadra non mollerà mai e lavorerà sempre sodo fino all’ultimo minuto di ogni partita.

Sei contento che Miha Zbontar, tuo compagno di linea l’anno scorso, è stato riconfermato?
MG: Sapere che "Zbonts" farà parte della squadra per un’altra stagione è eccitante per me, mi sono divertito molto a giocare in linea con lui e ad averlo in squadra. Lui ci mette l’intero cuore in ogni partita ed in ogni cambio. Credo che faremo un’altra bella stagione io e lui in linea assieme.

Ormai sono 3 anni che giochi in Italia e la prossima stagione vedrà l’introduzione di qualche novità come, ad esempio, la Coppa Italia estesa alle squadre di A1 ed A2: come giudichi questa competizione e cosa credi manchi all’hockey italiano per trovare degli equilibri che diano stabilità al campionato?
MG: Credo che allargare la Coppa Italia ad entrambe le serie A1 e A2 è una grande opportunità per i tifosi di vedere altre squadre in giro per l’Italia. Per quanto riguarda i giocatori, c’è la possibilità di vincere un trofeo in più.

Hai sempre segnato molto nella tua carriera europea, perfino nel debolissimo Egna di qualche anno fa, eppure non hai mai giocato in squadre "importanti" (tranne nelle Aquile ovviamente). Quale è il motivo secondo te?
MG: Credo che molti allenatori richiedano alla società di acquistare giocatori che hanno allenato nel passato o di cui hanno ricevuto ottime referenze e nella maggior parte dei casi tendono ad affidarsi a coloro che conoscono e non a delle "novità".

E’ più alto il livello della A2 italiana o della Oberliga tedesca (la terza divisione, ndr)?
MG: Il livello della A2 secondo me è lo stesso rispetto alle migliori squadre della Oberliga, se non meglio.

Parliamo dell’NHL: i "tuoi" Edmonton Oilers sono andati vicini a riportare la Stanley Cup in Canada, l’avresti mai detto?
MG: Gli Edmonton Oilers sono sempre stati sottovalutati negli ultimi anni, peccato che non siano riusciti a terminare la loro sorprendente corsa verso la Stanley Cup.

fonte www.aquile-fvg.com

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