Finlandia in finale. Russia KO

Finlandia in finale. Russia KO

di thr.

Finlandia 4 – Russia 0 (1-0 / 2-0 / 1-0)

Il Palaisozaki ha visto in campo, per la seconda semifinale, team Finland contro team Russia. Si sono scontrate la concretezza finnica contro il talentuoso team russo. La Russia era chiamata a replicare l’ottimo hockey mostrato negli ultimi incontri, mentre la Finlandia a ribadire l’ottima organizzazione di squadra che le ha permesso un cammino olimpico contraddistinto dalla regolarità di risultati e di gioco.
Partenza con linee classiche: da parte finnica Timonen, Numminen, Selanne, Koivu, Lehtinen ed in porta il giovane Niittymaki. La Russia mette in campo il suo quintetto formato da Markov, Markov, Datsyuk, Kovalev, Kovalchuk ed in porta Nabokov.

Partita che inizia a ritmo elevato con entrambe le formazioni che anelano subito a portarsi in vantaggio. Colpisce però subito la differenza di tatticismo e sopratutto di disposizione in campo. La Finlandia appare granitica nelle sue posizioni, ordinata e sempre puntuale negli schemi, di contro la Russia appare troppo frammentaria nel gioco e sopratutto si affida ai personalismi dei suoi pupilli. Datsyuk si fa notare al 3.40 con una bella discesa eludendo la difesa finnica ma l’azione si spegne perchè manca l’appoggio dei compagni. Pochi secondo dopo Saku Koivu si materializza davanti la porta di Nabokov e fa tenere col fiato sospeso la forte presenza russa sugli spalti. La Russia è la prima squadra a mandare un giocatore in panca puniti al 5.05 grazie ad un intervento falloso di Gonchar. Ed è sempre Datsyuk a farsi tutto il rink per arrivare sottoporta e rovinare su Niittymaki senza però riuscire a tirare. Cinquanta secondi più tardi il disco passa sopra la porta di Nabokov senza che nessuno ci metta una pezza ed è solo il preludio al gol che da lì a poco porterà in vantaggio la formazione finnica. Infatti al 6.13 l’ottimo Timonen raccoglie un disco nel terzo Russo e lo passa a Peltonen che con un ottimo slap infila la porta di Nabokov. Ottimo il power play finnico che ha costretto all’errore il box difensivo russo e liberato bene Peltonen che ha avuto praticamente la gabbia libera davanti a lui. Sarà proprio l’ottima disposizione e senso della posizione finnica a connotare il loro successo sul campo. Come durante il primo power play russo giunto dopo 9.22 del primo periodo. All’attacco russo viene contrapposto un penalty killing ottimo. Tutti i 4 difensori si muovono all’unisono rendendo impossibili passaggi verso l’interno e dando fastidio ai tiratori dalla blu, impedendo così la deviazione sotto porta. La partita continua ad un ottimo ritmo per tutto il primo periodo, qualche scintilla al 12.47 tra Kovalev e Nieminen. Ma è Koivu la vera spina nel fianco della difesa russa apparsa veramente in affanno sotto gli attacchi manovrati dagli avanti in maglia bianca. Solo al 13.00 Kovalchuk si ricorda di essere in partita e tenta una deviazione sottoporta parata dall’ottimo netminder finnico. Anche Ovechkin tenta il tiro quaranta secondi più tardi senza però crederci troppo. Altro brivido al 15.58 grazie ad Hagman che prende una traversa a Nabokov battuto. In finale l’ottimo Ovechkin (l’unico insieme a Gonchar che si salva del primo periodo) quasi riesce a pattare la partita.

I tiri nel primo periodo vedono una Finlandia con 11 tiri nello specchio della porta mentre la Russia ne ha scagliati 9.

Secondo periodo nel quale tutti si aspettano una reazione di carattere dei russi. Russi che devono scendere in campo in penalty killing a causa di una penalità rimediata poco prima che finisse il primo periodo. Ad un minuto dall’inizio Nabokov è chiamato ad una ottima parata. I primi 4 minuti fanno registrare una Russia più convinta, grazie anche ad un buon Kozlov che cerca di lavorare il disco per le ali, ma non è la Russia veloce, organizzata che si è vista nelle scorse partite. Mancano sopratutto gli inserimenti centrali propedeutici al tiro delle ali che accorrono da dietro. Le manovre dell’attacco risultano troppo frammentate e senza una corretta regia. Anche il power play russo appare troppo macchinoso, sicuramente complice la difesa finnica. Al 9 minuto e 20 Ovechkin scaglia un forte tiro contro il potere finnico. La successiva ripartenza finnica coglie impreparata la difesa russa e Koivu trova ancora libero Lydman che ha tutto il tempo per infilare Nabokov al 9.33. In tutti i modi i russi cercano il gol ma si affidano troppo sia ad Ovechkin (tra l’altro francobollato da Timonen) forse il più pronto in campo. Al 11.30 Selanne e Lehtinen impostano una delle più belle azioni di tutta la partita che però non si realizza on il gol. Al 12.16 un grave errore della difesa russa porta la Finlandia vicina al terzo score ma è il portiere degli Sharks a metterci una pezza. Al 13.24 ancora solo sulla blu dalla parte sinistra di Nabokov, Timonen si trova libero e pronto al tiro, Neprjaev (giocava in sostituzione dello squalificato Malkin) si trova costretto al fallo. E’ sempre dal bastone di Timonen che nasce il gol del 3 a 0 nell’azione successiva. Il suo tiro sulla balaustra alla sinistra di Nabokov viene raccolto da Selanne che lo gira a Koivu che insacca. La chiave dell’incontro comunque è al 15.37 quando la Finlandia si ritrova sotto di due uomini per doppia penalità. Tutti si aspettano il gol che può cambiare il senso alla partita ma ancora una volta la Russia appare lenta, senza idee e forse troppo molle. Il secondo periodo si esaurisce con l’ottima occasione creata da Jokinen che trova un disco per Peltonen. Lo “svizzero” non riesce a raccogliere l’invito e il periodo finisce.

10 a 10 i conti dei tiri.

Il terzo periodo vede in campo da subito Ovechkin, che sostituisce in prima linea un fantasma di nome Kovalchuk. Ma nulla cambia nella partita. Pochi gli episodi rimarchevoli. La Russia smette di giocare. L’unico che sembra avere ancora qualche spinta agonistica è Afinogenov il quale riesce a portarsi davanti la porta finnica non riuscendo però a finalizzare il proprio sacrificio. Kovalchuk sbaglia un disco che viene raccolto dall’ottimo Peltonen che lo gira a Kapanen. Le geometrie in casa finnica funzionano alla perfezione visto che Kapanen non ha bisogno nemmeno di guardare e trova Jokinen pronto al tiro per battere un Nabokov troppo senza difesa. Brutta la prestazione di Kovalchuk che nervoso si scaglia al 10.46 contro un finnico guadagnandosi così un bel 2+2 in panca puniti. Ma è Kasparaitis che gli va a fare compagnia poco più tardi con anche lui un bel 2+2 contro Koivu. La partita ormai è finita e pure la Finlandia tira i remi in barca amministrando il resto del match senza più nemmeno impegnare seriamente Nabokov.

La Finlandia merita ampliamente la finale in quanto ha espresso un hockey corale e molto ben giocato. Ordinato senza mai perdere la testa. La Russia rimane incompiuta. Chiamata a ribadire le belle prove sostenute contro Canada e Usa, non è riuscita a mostrare il suo hockey contraddistinto dalla velocità e dalla potenza dei suoi attaccanti. Ottimo la prestazione di Antero Niittymaki che ribadisce così la fiducia che gode a Philadelphia (era il backup di Esche). Il migliore in campo, a mio parere, è stato Timonen ha espresso la miglior prestazione della giornata. Sempre in posizione sia in fase difensiva che in supporto in attacco.

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