Slovacchia: roster e commento

Slovacchia: roster e commento

di Davide e Peter Arendacky

Come sempre prima di ogni grande appuntamento la Slovacchia è un mistero: i cosiddetti “brasiliani dell’hockey” divertono gli spettatori con il loro tipico gioco molto arioso, molto più orientato a contrastare l’avversario già nel terzo di attacco piuttosto che aspettarlo in difesa: un modulo spettacolare ma che provoca spesso danni alle coronarie dei tifosi e non troppi successi nei tornei in cui affrontano le migliori nazionali, con l’eccezione dei mondiali del 2002, vinti a sopresa dagli slovacchi. In più, come spesso accade nelle squadre dal temperamento “latino”, lo spogliatoio è costantemente una polveriera pronta ad esplodere, diviso tra clan di giocatori, accomunati solo dalla freddezza verso il coach Frantisek Hossa, miracolosamente in carica dal 2003, solo perché, sussurrano i maligni, è il padre di Marian e Marcel, due delle star della squadra, e perché vanta amicizie potenti in federazione. A ben vedere quello che tifosi, stampa e giocatori rimproverano a Hossa è un po’ di sano realismo: aver puntato di più sulla fase difensiva del gioco a discapito dell’arrembaggio a tutti i costi: una tattica, quella difensiva, che suona come un’eresia a Bratislava e dintorni.
Hossa sa però che il suo credito sta per scadere e che un risultato positivo a Torino è fondamentale per il proseguimento della sua avventura in nazionale: per questo ha voluto con sé due assistenti nuovi di zecca: Jan Jasko, coach dello Zvolen campione della Continental e ora dello Slovan e Jergus Baca, due allenatori della nouvelle vague, molto vicini al sistema tattico difensivo dell’head coach. Le perdite del totem Zigmund Palffy, uno dei simboli dell’hockey slovacco, ritiratosi all’inizio della stagione, e del prolifico Ladislav Nagy (Phoenix Coyotes) potrebbero rivelarsi pesanti. Realisticamente l’obiettivo massimo, per una nazionale che ai Giochi Olimpici non ha mai impressionato (miglior risultato i quarti di finale nel 1992), dovrebbe essere il passaggio del primo turno.

Vediamo in dettaglio il roster:

PORTIERI:

Peter Budaj – Colorado Avalanche
Karol Krizan – MoDo Hockey (SWE)
Jan Lasak – HC Moeller-Pardubice (CZE)

Portiere di esperienza e grande sicurezza, dal 2000 Jan Lasak, qualche apparizione a Nashville, è il titolare indiscusso della gabbia slovacca, anche se alla sue spalle crescono prepotentemente Karol Krizan, eletto miglior portiere slovacco nelle ultime due stagioni e soprattutto Peter Budaj, ormai stabilmente secondo portiere degli Avalanche e certamente il goalie del futuro per la nazionale. Per la prima volta dal 2001 non è stato chiamato Rastislav Stana, ex Washington Capitals, ora in Svezia al Sodertalje, ed anche questa esclusione ha alimentato polemiche a causa di una presunta preferenza di Jasko per Krizan, suo giocatore allo Zvolen.

DIFENSORI:

Zdeno Chara – Ottawa Senators
Ivan Majesky – Washington Capitals
Andrej Meszaros – Ottawa Senators
Martin Strbak – CSKA Mosca (RUS)
Radoslav Suchy – Columbus Blue Jackets
Lubomir Visnovsky – Los Angeles Kings
Milan Jurcina – Boston Bruins

La Slovacchia presenta in difesa una delle coppie forse più forti in assoluto: il gigante Zdeno Chara (oltre 2 metri), candidato ad essere uno dei migliori difensori della NHL quest’anno, e Lubomir Visnovsky, secondo miglior marcatore tra i difensori in NHL e nominato 5 volte negli ultimi 6 anni (l’unico anno mancante il vincitore è stato Chara) miglior difensore slovacco, nonché miglior giocatore assoluto l’anno passato: due giocatori dal rendimento altissimo, molto attaccati alla maglia della nazionale con la quale si esaltano anche agonisticamente. Alle loro spalle altri giocatori di esperienza assoluta e due giovani molto promettenti, Andrej Meszaros, che sta crescendo molto bene come rookie a Ottawa sotto l’ala protettrice di Chara e Milan Jurcina, ragazzi che non dovrebbero creare problemi se il coach volesse usarli come riserve.

ATTACCANTI:

Lubos Bartecko – Lulea HF (SWE)
Peter Bondra – Atlanta Thrashers
Pavol Demitra – Los Angeles Kings
Marian Gaborik – Minnesota Wild
Michal Handzus – Philadelphia Flyers
Marcel Hossa – New York Rangers
Marian Hossa – Atlanta Thrashers
Richard Kapus – Metallurg Novokuznetsk (RUS)
Miroslav Satan – New York Islanders
Jozef Stumpel – Florida Panthers
Marek Svatos – Colorado Avalanche
Richard Zednik – Montreal Canadiens

Rispetto alle altre grandi dell’hockey mondiale, sicuramente la Slovacchia è la nazionale che ha meno ricambi di qualità per i suoi top players e quindi ogni defezione importante lascia comunque una falla nel roster. Già detto di Palffy e Nagy, per sostituire il quale dovrebbe essere chiamato Vladimir Orszagh (St. Louis Blues), le preoccupazioni dei tifosi sono ora per le condizioni non perfette di Marcel Hossa, Peter Bondra e soprattutto Pavol Demitra, il centro più creativo, vero perno del gioco slovacco. D’altra parte, le star presenti nel roster sono spesso i classici troppi galli nel pollaio: grande personalità e poca voglia di sudare per gli altri: ecco così che sono i nomi meno altisonanti ad essere fondamentali: Michal Handzus e Lubos Bartecko sono spesso quelli che fanno il lavoro sporco al servizio dei propri compagni. Marian Hossa, Marian Gaborik ed il capitano Miroslav Satan sono cecchini che non hanno bisogno di presentazioni, mentre merita una particolare attenzione Marek Svatos, nome nuovo dell’hockey slovacco e nord-americano, che sta vivendo, da rookie, una stagione esaltante a Colorado, 30 reti e 17 assists fino ad ora, terzo marcatore tra i rookies dopo i due fenomeni Ovechkin e Crosby.

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