di Diego
HockeTime: Alex, incominciamo tracciando un bilancio della squadra.
Alex Gschliesser: stiamo andando davvero bene, sono molto contento del nostro momento; siamo a 3 punti dalla prima, nonostante abbiamo buttato via due partite: ad Alleghe siamo stati anche penalizzati dagli arbitri, che ci hanno fischiato ritardo del gioco a 4 minuti dalla fine del match e che hanno convalidato un goal nonostante vi fossero due uomini della squadra agordina nell’area del portiere, mentre a Bolzano avanti per 4-1 potevamo portare a casa il bottino pieno ed invece alla fine abbiamo pareggiato.
HT: quali sono gli obbiettivi della tua squadra?
AG: se continuiamo a giocare come adesso, con il gruppo, con il collettivo, nessun traguardo ci sarà precluso: possiamo anche arrivare fra le prime quattro. Il sistema di gioco è ottimo, il nostro allenatore è veramente bravo, i giovani sono coinvolti e gli stranieri svedesi sono molto validi. Insomma, c’è tutto per far bene.
HT: quali sono le avversarie più pericolose?
AG: per me la squadra più forte è il Cortina; team di peso e stranieri di gran livello, inoltre trovo che Tony Tuzzolino sia davvero un gran giocatore in grado di far la differenza. Poi direi il solito Milano, che ha una squadra forte ed un buon allenatore e l’Asiago, che ha tre quattro italo davvero forti, in particolare i componenti della prima linea Scandella, Cirone e Parco.
HT: quali possibilità e prospettive avrà l’Italia nell’avventura olimpica?
AG: difficile dare un giudizio, anche perché non conosco completamente allo stato attuale l’ambiente azzurro; comunque nonostante molti dicano che non esistono più i giocatori oriundi di una volta, quelli come Orlando per intenderci, penso che i canadesi attuali che compongono il roster siano di buon livello.
HT: avete realizzato circa il 40 per cento dei vostri goal in power play: ci spieghi che tipo di superiorità numerica giocate e le chiavi della sua efficienza?
AG: direi che i 4 svedesi che compongono i due special teams sono veramente bravi; non facciamo nulla di particolare, ognuno sa quello che deve fare e lo fa; molte volte nella mia carriera è capitato di trovare allenatori che provavano moltissimo questa situazione di gioco e nonostante questo si faceva gran fatica a trovare la via del goal. Invece dobbiamo cercare di essere più prolifici nelle situazioni di 5 contro 5, dove non sempre riusciamo a segnare con continuità
HT: se dovessi scommettere su uno dei grandi talenti pusteresi fra Hofer, Willeit, Erlacher, Pichler o Platter, su chi punteresti?
AG: secondo me Armin Hofer ha un gran talento; tutti sono bravi, ma lui ha qualcosa in più. Poi direi Erlacher, che ha anche un buon fisico. Saranno importanti i prossimi 5 anni, dove dovranno necessariamente crescere.
HT: tornassi indietro, cambieresti qualcosa nella tua carriera?
AG: guarda, forse sono ad un certo punto sono diventato un giocatore troppo offensivo ed ho curato meno la parte difensiva del gioco. Fino a Milano ero addirittura un ala difensiva, poi, tornato a Vipiteno, l’ambiente si aspettava da un giocatore che aveva giocato a Milano punti e goals, e non era molto contenta del mio rendimento: così ho modificato il mio modo di giocare ed ho cercato di più il goal.
HT: pensi che fra i giovani prospects italiani, qualcuno potrebbe essere draftato dalla NHL?
AG: non so nemmeno io perché nessuno riesca ad arrivare nella massima lega mondiale. Non è possibile che tutti i paesi europei riescano ad avere loro giocatori draftati tranne l’Italia. Un talento come Luca Ansoldi, secondo me attualmente il miglior giocatore di scuola italiana, dovrebbe aver la possibilità di fare il salto di qualità. E’ bravissimo, ha un gran pattinaggio. Più in generale non capisco perché i nostri riescano fino a 18 anni a giocarsela con molte squadre, senza però riuscire a fare il necessario salto di qualità per ambire a certi palcoscenici: forse è una questione di allenamento, non saprei.
HT: c’è una partita che senti di più, in cui sei più carico e motivato?
AG: ovviamente si entra sempre sul ghiaccio per vincere. Però qui a Brunico c’è grande attesa per il derby contro il Bolzano. Questa partita la sentiamo davvero, quasi come una finale; quest’anno è stato bellissimo: siamo riusciti a far nostro il match dopo 19 anni, la gente era contentissima, è stata veramente una gran soddisfazione
HT: tu eri ad alti livelli anche quando in Italia si giocava più aperto, più offensivo: cosa pensi dei sistemi difensivi e più in generale delle traps?
AG: attualmente il sistema difensivo è sicuramente il più redditizio; però non si può giocare esclusivamente in difesa, senza rinunciare ad offendere; per esempio l’Italia gioca bene dietro, ma in attacco manca sicuramente qualcosa; se analizziamo le squadre migliori, vediamo che sono capaci di giocare molto bene su entrambi i lati del campo.
Ringraziamo Alex Gschliesser e H.C. Senfter Val Pusteria per la disponibilità e la gentilezza dimostrate.