I cavalieri che quasi fecero l’impresa

I cavalieri che quasi fecero l’impresa

Ak Bars Kazan-Spartak Mosca 3-2 ot

di Paolo “pasha” Pozzi

Titolo parafrasato da un famoso film per lo Spartak odierno che, per quanto a tratti eroico, non riesce però a strappare che un punto all’Ak Bars, complice un arbitraggio molto discutibile nel terzo tempo.

Attacca fin da subito lo Spartak, costringendo Zinov’ev al fallo. 2’ alla stella di casa per aggancio dopo appena 40″.
Powerplay non eccezionale dei biancorossi, Zimakov perde il momento giusto per concludere pericolosamente dalla blu, e dopo il cambio la linea di Ling gioca ancora peggio, nessun grave pericolo in questi 2’ per la porta di Eremenko.
Rientra Zinov’ev e subito l’Ak Bars si rende molto pericoloso, costringendo Barulin a 3 difficili parate una dopo l’altra.
Al 4’35″ 2’ a Zaripov per bastone alto, nuova situazione di powerplay per i moscoviti, che però ancora una volta sprecano l’occasione. Addirittura sono i ragazzi di Biljaletdinov a rendersi pericolosi in inferiorità, veloce break di Dudarev che prova a fintare la conlcusione per far “sedere” Barulin e poi aggirare la porta, ma il portiere spartakista non si lascia fregare e blocca con calma olimpica.
Aumenta la pressione dell’Ak Bars, Zinov’ev si ritrova un disco ballonzolante e non riesce a concludere libero davanti a Barulin, con la difesa spartakista che pare immobile di fronte alla velocità impressionante dei padroni di casa.
Gli ospiti provano ad imbastire una timida reazione, Ling serve splendidamente Klimovich nello slot, il tiro di quest’ultimo è buono ma non abbastanza a superare Eremenko.
Nell’azione successiva, proprio Klimovich commette un fallo da frustrazione e si fa mandare in panca puniti al 10’52″ per aggancio.
Il boxplay biancorosso è decisamente migliore del powerplay mostrato in precedenza, la difesa attenta impedisce un paio di conclusioni potenzialmente pericolose alla linea di Zinov’ev.
E’ da poco finita la penalità di Klimovich, che arrivano 2’ decisamente molto fiscali fischiati a Korsunov, di nuovo l’Ak Bars in superiorità al 14’03″.
Ancora una volta però è bravissimo Barulin che prima salva su un potente slap dalla blu, poi in plastico tuffo impedisce a Stepanov di realizzare dallo slot.
Inizia quindi una situazione di gioco confuso, con attacchi poco convinti e disorganizzati da ambo le parti.
Mancano circa due minuti alla fine del periodo quando arriva però l’ennesima pericolosa incursione della linea di Zinov’ev, il quale beffandosi dei difensori biancorossi cerca di far sedere Barulin. Il portiere spartakista però, dopo numerose disgraziate “sedute” mostrate nei match passati, pare ormai aver imparato la lezione e para quindi con grande sicurezza la pericolosa conclusione da pochi metri.
Ancora un minuto e suona la sirena, tutti nello spogliatoio.

Come già nel primo terzo, anche in questa seconda frazione comincia subito fortissimo lo Spartak, che si guadagna dopo appena un minuto 2’ di superiorità: fuori Giroux per trattenuta.
Stavolta il powerplay biancorosso è meglio organizzato che nel primo terzo, e anche se Radulov un po’ egoista non serve il compagno ben posizionato tentando invece una conclusione poco probabile, comunque i ragazzi di coach Bragin acquistano fiducia.
Infatti anche dopo la fine della penalità di Giroux continua la pressione dei moscoviti, e tocca prima a Maljushkin, poi a Jun’kov, impegnare il portiere di casa con due conclusioni avvelenate.
L’Ak Bars si difende rudemente, ma l’arbitro pare non voler infierire e sorvola su un paio di falli decisamente fischiabili, finchè però non può non notare il brutto colpo di bastone rifilato a Litvinenko, 4’ a Hamilton.
Il powerplay biancorosso è però davvero poca cosa, e subito l’Ak Bars prova a colpire in break, e Poddjakon costretto ad un intervento disperato si infortuna leggermente.
Gli ospiti provano ad organizzare il loro powerplay, ma la pressione dei padroni di casa è tale che i moscoviti faticano persino ad uscire dal loro terzo.
Alla fine però ci riescono, Jun’kov velocissimo si infila nello slot, tira debolmente, ma Eremenko non trattiene e Jakubov che arrivava da dietro è rapido a prendere il rimbalzo ed insaccare. 0-1 al 26’57″!
La reazione dei padroni di casa non si fa attendere, è ancora una volta Barulin a salvare, ma Bondarev è costretto al fallo al 28’02″.
Powerplay pericoloso dell’Ak Bars, Barulin ancora bravo respinge, e il difensore può liberare.
Dopodichè la pressione del boxplay biancorosso diventa molto efficiente, i tatari faticano a rientrare nel terzo degli ospiti e ci riescono solo a pochi secondi dal rientro di Bondarev, ma Barulin è per l’ennesima volta pronto a dire “no”.
Al 32’07″ Zubarev raddoppiato passa a Dudarev sulla blu, Stepanov lasciato colpevolmente libero dai difensori moscoviti si mette davanti a Barulin e lo distruba impedendogli la visuale, tiraccio di Dudarev e pareggio fortunoso dei padroni di casa.
Imbastisce subito una buona reazione lo Spartak, Zimakov entra bene nella difesa di casa ma all’ultimo momento non riesce a servire Ivanov ben posizionato.
Poco dopo arriva una bella incursione di Ling purtroppo non seguito a sufficienza dai compagni di linea.
L’arbitro Gusev pare davvero non voler più fischiare nulla contro i padroni di casa, che ne approfittano cominciando a giocare davvero molto fisico.
Lo Spartak però non si lascia intimorire nè tantomeno accetta la rissa, e decide invece come da miglior tradizione biancorossa di provare a buttarla sul bel gioco: ci pensa il “vecio” Ivanov che confeziona un assist d’oro per Zimakov; quest’ultimo sfrutta alla perfezione ed insacca il raddoppio. 1-2 al 37’26″!
L’Ak Bars prova a reagire ma non conclude nulla, finchè arriva la nuova sirena, tutti nello spogliatoio per il secondo intervallo.

Inizio forte dei padroni di casa nel terzo periodo, la pressione sulla porta di Barulin si fa sempre più forte di minuto in minuto ma è solo con l’involontaria collaborazione di Shulakov, che lasciatosi scivolare nello slot finisce col disturbare il suo portiere, e con un rimbalzo un po’ fortunato contro il palo, che Zaripov (Morozov, Zinov’ev) riesce a pareggiare al 44’43″.
Continuano ad attaccare i ragazzi di Biljaletdinov, ma Barulin è sempre al posto giusto al momento giusto.
Purtroppo però a questo punto ci si mette l’arbitro Gusev, che dapprima non vede un clamoroso e vigliacco sgambetto proprio contro il portiere spartakista e poco dopo invece è al contrario molto fiscale contro Korsunov, mandato in panca puniti al 49’55″ per bastone alto.
Il boxplay biancorosso si difende bene, concedendo agli avversari solo tiri dalla blu poco pericolosi, dato che stavolta gli ospiti vincono la battaglia nello slot e Barulin ha la visuale sempre libera.
Poco dopo la fine della penalità un attaccante tataro frana addosso a Barulin, ma ancora Gusev non ha visto nulla. Davvero vergognosa a questo punto la prova dell’arbitro di Serov!
Che il nostro commento non sia dettato solo dal tifo lo dimostra quanto arriva pochi secondi dopo, quando Morozov attacca Maljushkin e quest’ultimo, che si è limitato a spingerlo via, viene penalizzato insieme al giocatore di casa!
Il gioco in 4 contro 4 avvantaggia i più veloci padroni di casa, che costringono Poddjakon ad un intervento al limite. Stavolta la penalità ci sta e l’Ak Bars si trova a giocare 1’24″ in 4 contro 3.
I biancorossi hanno ormai capito di dover lottare non solo contro gli avversari ma anche contro la terna arbitrale, però non si perdono d’animo e si difendono eroicamente.
Mancano pochi istanti alla sirena, quando un improvviso attacco dell’Ak Bars sorprende la difesa moscovita, Stepanov devia sul suono della sirena ed il disco si insacca.
Qualche attimo di suspence, c’è bisogno del replay per appurare che la sirena ha suonato prima che il disco superasse la linea di porta difesa da Barulin.
Si va quindi all’overtime.

Dopo appena 16″ arriva un’altra penalità ecumenica, con Chupin e Jakubov penalizzati per reciproca trattenuta.
Altri 8″ e Gusev non può non fischiare l’evidente colpo di bastone rifilato da Lisin ad un biancorosso.
Grande opportunnità per gli ospiti, che dispongono così di 1’42″ in 4 contro 3.
Coraggiosa la decisione di Bragin che decide di schierare 3 attaccanti (tanto un punto ormai è stato guadagnato e quindi non c’è nulla da perdere), ma il difensore si lascia soprendere e solo Barulin riesce ad impedire all’attaccante di casa di realizzare il pericolosissimo break.
Al 62’12″ è Semin a finire in panca puniti per una trattenuta sorvolabilissima, l’Ak Bars al rientro di Lisin avrà quindi 1’38″ in 4 contro 3. Ne bastano di meno per realizzare il decisivo 3-2 al 63’31″ con Zaripov (Morozov).

Più che la sconfitta (che tanto essendo giunta all’OT significa comunque un punticino prezioso), bruciano gli errori arbitrali che hanno finito con il falsare la partita nella sua fase decisiva.
L’Ak Bars ha mostrato una classe (e soprattutto una velocità) superiore, ma anche un gioco molto fisico che con un arbitraggio più imparziale avrebbe potuto essere penalizzato ben più severamente. Migliori sul ghiaccio oggi per i padroni di casa senza dubbio gli uomini della linea di Zinov’ev, davvero bravissimi.
Quanto allo Spartak, non è bastata l’eroica prova di Barulin a vincere il match. Fa piacere vedere che il giovane portiere biancorosso non dà grandi segni di stanchezza, sebbene ormai da molte giornate, con Moss infortunato e Medvedev fuori forma, tutta la responsabilità stia sulle sue spalle.
Buona partita anche per Ivanov e Jun’kov, così così invece Ling che ha mostrato qualche sprazzo di classe ma non molto di più.
Nota di demerito infine per i tifosi tatari, che hanno scioccamente fischiato Ostroushko, immobile per alcuni minuti sul ghiaccio nell’OT dopo aver ricevuto una violenta ginocchiata alla nuca. Incolpevole l’attaccante dell’Ak Bars, sia chiaro, si è trattato di un normale incidente di gioco. Ma la tifoseria di casa avrebbe davvero dovuto mostrarsi più sportiva in una situazione tanto drammatica.
Prossimo match in casa col Neftehimik battuto oggi di misura dalla Lokomotiv.

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