L’Avangard non perdona un brutto Spartak

L’Avangard non perdona un brutto Spartak

Avangard Omsk-Spartak Mosca 3-0

di Paolo “pasha” Pozzi

Palazzetto gremito a Omsk, come al solito (e non è un caso che Sushinskij, abituato ad anni di “tutto esaurito”, si sia già polemicamente lamentato del minor interesse che l’hockey suscita nella capitale, dove deve subire la concorrenza di altri sport, dal calcio al basket alla pallavolo, e dove comunque ci sono molte squadre a contendersi il pubblico).
Cominciano forte i padroni di casa, ma lo Spartak si rende pericoloso in contropiede e spinge dopo nemmeno due minuti la difesa dell’Avangard al fallo: Gusev viene mandato in gabbia per trattenuta, ma gli ospiti non sfruttano molto bene la superiorità, anche e soprattutto perchè la difesa dei rossoneri è sempre attenta e a parte un tiro di Litvinenko e uno di Jun’kov, nulla da segnalare.
Rinfrancati dall’ottimo boxplay, i “falchi” di Omsk si portano all’attacco mostrando i muscoli: in un velocissimo e pericolosissimo contropiede, Drozdeckij si trova solo contro Barulin, ma il portiere biancorosso risponde “presente!”.
Prova a reagire lo Spartak, ma nemmeno la linea migliore dei moscoviti, quella di Ling, Jun’kov e Jakubov, riesce a realizzare un ghiottissimo contropiede in 3 contro 1.
Gol mancato, gol subito, e infatti al 6’30″ Kol’cov (Rybin, Alekseev) segna l’1-0 per l’Avangard. Gioco ubriacante degli attaccanti di casa, Kol’cov sfrutta il punto debole di Barulin (che troppo spesso si lascia cadere sul ghiaccio), gira intorno all’ormai immobile portiere ospite e realizza senza difficoltà.
I rossoneri non si accontentano e la pressione nel terzo spartakista si mantiene, tanto che il commentatore giustamente osserva che in 5 contro 5 pare che l’Avangard sia in powerplay.
Non soprende quindi molto il raddoppio casalingo, dopo solo 2’. Stavolta è Jachmenev a segnare, assistito da Kaljuzhnyj e Govorikov, ancora sfruttando l’ennesima “seduta” di Barulin, che in ginocchio sul ghiaccio non può parare il disco che passa tra la sua spalla e la traversa. 2-0.
I padroni di casa rallentano un po’, e la penalità a Ivanov per trattenuta al 12’39″ non porta il temuto 3-0; i biancorossi si difendono bene e i “falchi” non infieriscono.
Il resto del tempo scorre abbastanza velocemente, si segnalano solo una penalità contro Gusev al 17’21″, non sfruttata dagli ospiti, e 2’ a Litvinenko al 19’05″.

I rossoneri cominciano quindi il secondo periodo in superiorità ed il dominio è pesante, ma Barulin in un paio di occasioni è bravo ad allontanare di bastone dei pericolosi appoggi che attraversano lo slot.
Prova a reagire lo Spartak, prima cogliendo un palo con Zajnullin, poi costringendo Smirnov al fallo. Ottimo powerplay biancorosso, ma altrettanto buona la difesa di casa, che blocca tutte le iniziative degli ospiti. Smirnov è appena tornato sul ghiaccio da 8″ che subito si fa rimandare in panca puniti per bastone alto, ma stavolta i moscoviti non hanno più energie e il boxplay di casa ha gioco facile.
Rinvigoriti dai 4’ quasi consecutivi di ottimo penalty killing, i “falchi” si riportano pericolosamente in attacco, Kaljuzhnyj da dietro la porta serve bene Zatonskij nello slot, e Barulin, con la visuale coperta dal proprio difensore, stavolta non può far nulla. 3-0 al 30’04″.
Disperata reazione degli ospiti, che costringono prima Govorikov e poi Kovalenko al fallo, ma nemmeno giocando un intero minuto in 5 contro 3 riescono a realizzare, nonostante alcune pericolose azioni degli ottimi Ling e Jun’kov.
Passa un minuto e la situazione si ribalta: con le penalità successive di Korsunov e Zimakov, stavolta sono i padroni di casa ad avere ben 1’35″ di doppia superiorità, ma Barulin in più di un’occasione è pronto e si fa perdonare il pessimo primo tempo.
Si arriva così al 40’, con una netta superiorità dei “falchi” sia nel risultato che nei tiri in porta (22 a 13).

L’ultimo periodo comincia lentamente, le squadre danno l’impressione di accontentarsi del risultato e nei primi 10’ si segnala solo una superiorità dello Spartak dopo penalità fischiata a Zatonskij, ma ancora una volta il boxplay rossonero è decisamente migliore del powerplay ospite.
I biancorossi si svegliano dal letargo negli ultimi 10’, trascinati da Sasha Jun’kov, miglior spartakista oggi e uno dei migliori dall’inizio di stagione.
Il #19 biancorosso mette ripetutamente in difficoltà Maracle, ma questi è bravo a non lasciarsi soprendere, nemmeno dalla bellezza di 4 tiri uno in fila all’altro, tutti di Jun’kov, con gli ospiti per di più in inferiorità dopo la penalità di Grot’ al 52’03.
L’Avangard si rende pericolosissimo con l’esperto Kovalenko, ma è Korsunov a salvare la porta spartakista dopo che Barulin era stato superato.
I capitolini tentano disperatamente di segnare almeno il gol della bandiera (alla fine i tiri in porta saranno quasi pari, 29 a 27 per l’Avangard), ma il portiere di casa è in gran forma e dice sempre “no”.
Sirena finale, 3-0.

Vittoria meritata per i “falchi” di coach Belousov, in cui si evidenziano soprattutto le ottime prove di Maracle e della linea di Drozdeckij e Jachmenev.
Ottimo anche l’arbitraggio di Antropov, certo molto fiscale ma costante per tutto l’incontro e assolutamente imparziale.
Quanto allo Spartak, peccato non abbia giocato da subito come negli ultimi 10’; avremmo avuto un’altra partita ed un risultato molto diverso, come ha correttamente osservato alla fine anche Grigorij Tvaltvadze, il commentatore del match odierno.
Miglior biancorosso, come detto, Jun’kov. Buona prestazione, come al solito, di Ivanov; Ling altalenante, con alcuni sprazzi di classe, e Barulin che ha purtroppo “bucato” il primo tempo.
Non resta che consolarsi con la visione delle splendide cheerleaders avangardiste e sperare di far punti domenica in casa del Himik “orfano” di Koval’chuk.

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