AHL – Pronti a partire – 1ª puntata (cosa è successo)

AHL – Pronti a partire – 1ª puntata (cosa è successo)

di Pino D.

Ciao a tutti!
Avevo cominciato a seguire un po’ distrattamente le vicende dell’American Hockey League, per avere informazioni su un certo giocatore. A poco a poco mi hanno appassionato alcune qualità che caratterizzano il campionato AHL, e mi danno lo spunto per presentare la nuova stagione agonistica.

Innanzitutto lo statuto costitutivo: essere una Lega di sviluppo per giovani giocatori che escono dalle leghe junior e universitarie o provengono dalla scuola europea. Da cui seguono:
– l’estrema variabilità dei roster di squadra anche durante la stagione (croce e delizia dei tifosi), così che ogni squadra può emergere o calare di rendimento a seconda degli "umori" del Team madre NHL; od anche per l’arrivo di qualche talento junior dai partner delle "minor League";
– l’eventualità di avere una nuova affiliazione (addirittura doppia) ai Team NHL che sono in numero maggiore rispetto ai Team AHL;
– l’impossibilità di fare previsioni sulla forza delle squadre fino alla fine dei "camp" di preparazione in NHL, perché a volte due o tre ottimi talenti possono fare la differenza;
– la grande passione dei tifosi praticamente per dodici mesi l’anno, per la necessità di guardarsi attorno ad osservare giovani in tutto il mondo; per le critiche che giornalmente vengono mosse al Team madre, a volte accusato di ogni male possibile; e per la rivalità tra Team AHL, specialmente con quelli d’origine IHL, alcuni accusati di voler costruire la squadra forte curando poco lo sviluppo dei giovani giocatori;
– infine, ma non ultimo, la buona sportività dei tifosi nei forum… sanno farsi i reciproci complimenti anche durante serie di playoffs (ricordo in particolare semifinali e finale di Calder Cup 2003).

La scorsa stagione si era potuto vedere un campionato dai molti volti, con partenza a razzo di Manchester e Philadelphia, "striscie" di vittorie da record e percentuali di vittoria del 95%… seguiti a ruota da Edmonton e dai campioni di Milwaukee. Poco alla volta risalirono la china squadre come Rochester, Chicago, Hartford, Manitoba, Binghamton, Toronto, ma anche Cleveland e Norfolk. Per l’accesso ai playoffs furono appassionanti e decisive le ultime gare.
Tra i giocatori d’attacco emersero su tutti Jason Spezza (117 punti!) e Mike Cammalleri (23 anni -109 punti!) che trascinarono Binghamton e Manchester con medie di realizzazione elevatissime. Da notare un difensore esperto del quale si parla poco: Travis Roche a Chicago si distingueva per un minus/plus di + 25 in ottanta gare! Tra molti giovani si potrebbe notare Thomas Vaneck (LW, 68 punti in 74 gare a Rochester, dall’Univ. di Minnesota); oppure Michael Holmqvist (LW, 46 punti a Cincinnati, dal TPS Turku); oppure Ryan Suter (D, 23 punti a Milwaukee, dall’Univ. del Wisconsin); Joni Pitkanen (D, 22 anni, già 71 gare nei Fliers, 41 punti in 76 gare); od anche il giovane goalie Josh Harding di Houston… Tanti buoni portieri si stavano intanto mettendo in vista, ne sentiremo parlare magari già in NHL!

Sorprese a non finire nei playoffs… si pensava ad un dominio delle vincitrici di divisione, Manchester, Binghamton, Rochester, e Chicago, più Philadelphia e Milwaukee, e forse Hartford (tutte vicinissime nei punteggi). Ma la freschezza fisica nel momento topico e la solidità del gruppo ha avuto la meglio sulle statistiche: Manchester subito fuori con una quarta (Providence), Binghamton fuori con una quarta (Wilkes-Barre/Scranton), ed anche due terze (Lowell e Cincinnati) eliminano due seconde dai numeri positivi (Hartford e Milwaukee). Passano il turno alla grande le favoritissime Rochester (su Hamilton) e Chicago (su Houston). Bene anche Philadelphia (su Norfolk) e Manitoba con l’esperto goalie Wade Flaherty (vittoria netta sui St.Johns di Toronto).
Proprio Manitoba vince poi la sua Divisione sulla favoritissima Rochester, eguagliata da Providence (ottimo il goalie Hannu Toivonen – 21 anni, ed alcuni difensori dalle notevoli statistiche) su Lowell. Solidissime difese ed attaccanti prolifici per Chicago (su Cincinnati) e Philadelphia (su Wilkes B/S). Tutte sfide finite sul 4-1!!!
Nelle finali di Conference si confermano le impressioni di solidità ed ottimo attacco per Chicago (4-0 a Manitoba!) e Philadelphia (4-2 a Providence).
La finalissima di Calder Cup si gioca tra due assetti difensivi solidissimi con due portieri superbi (Antero Niittymaki 25 anni PHI e Kari Lehtonen 21 anni CHI). La previsione di poche segnature viene rispettata e tutte le partite sono tiratissime (addirittura al secondo overtime la gara-2), ma l’impressione che Phila avesse pescato due jolly proprio in vista dei Playoffs era corretta: la freschezza e la classe cristallina di due giovani canadesi recenti protagonisti della vittoria al Mondiale under20 (Jeff Carter e Mike Richards) è l’arma in più! Due scorer eccezionali e di grande personalità! Nulla da fare per un affaticato attacco di Chicago che cede in quattro.

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