HT: Alla luce dei risultati finali di questo campionato un suo commento sulla stagione appena conclusa ed una valutazione qualitativa di quanto espresso sul ghiaccio.
LB: E’ stato un campionato di ottimo livello; la serrata NHL ha portato non solo giocatori della prima lega nordamericana, ma con l’effetto domino, giocatori di valore assoluto come gli svedesi del Cortina. Era dal 1995 che non si vedeva uno spettacolo cosi’ avvincente.
HT: Vorremmo un suo giudizio sulle singole squadre che hanno dato vita a questo campionato:
LB: Cortina ha giocato il migliore hockey. Milano ha dimostrato di essere l’unica squadra con un roster degno di un campionato professionistico ed i risultati si sono visti. L’Asiago ha avuto sfortuna: sulla carta poteva vincere il titolo, ma qualche cosa non ha funzionato a livello tecnico ( Theriault ) e sul ghiaccio, dove ho l’impressione che alcune "stelle" siano venute per incassare esclusivamente lo stipendio, e non e’ il caso di Rico Fata. Il Bolzano ha deluso ma contro i Vipers non avrebbe mai potuto mai vincere con quella rosa. Belanger e’ un grande, ma a volte e’ sembrato presuntuoso. Un plauso al Varese: loro sono delusi, ma hanno raggiunto il massimo risultato possibile. Fassa, Renon e Brunico hanno onorato il campionato, anche se quando penso al Fassa, penso ad una grande incompiuta. Alleghe una delusione, Torino senza voto. Da Rin ha fatto gia’ un miracolo a vincere qualche partita con il materiale umano a disposizione.
HT: Quali sono secondo lei i giocatori che valuta come i migliori della stagione e che hanno espresso il miglior hockey?
LB: Cullen in NHL non era considerato certo uno che fa la differenza; In Italia e’ sembrato inarrestabile. Nessuno mi ha impressionato come lui, neanche l’immenso Chabot. E comunque parliamo di due grandi uomini, anche e soprattutto fuori dal ghiaccio. Ho apprezzato molto Rico Fata e tutta la prima linea del Milano. Nella mia squadra ideale vorrei sempre anche Strom, Helfer e Strazzabosco. In porta Eriksson, poco spettacolare ma solido.
HT: Quale sarà secondo lei lo scenario che si presenterà all’avvio del prossimo campionato e quale dovrebbe essere la soluzione ideale?
LB: Me lo chiedo anche io…..penso che dovremo tornare ad abituarci ad un campionato di qualita’ medio-bassa. Non intravedo soluzioni immediate, il professionismo se lo puo’ permettere solo Milano.
HT: Vorremmo un suo commento alle prime dichiarazioni del Consigliere federale Settore Hockey, Franz Sinn rilasciate alla radio e presenti sul nostro sito.
LB: Parole votate al buon senso. Mi chiedo pero’ quanto potra’ durare un campionato con societa’ che hanno obiettivi cosi’ diversi, questo e’ il vero problema. Sono convinto che al Milano non basta piu’ vincere il titolo in Italia, non sapendo a fine stagione quali squadre affrontera’ la prossima. Temo la saturazione e un ritorno ad una autarchia sulla carta buona ( crescono gli italiani ) nei fatti deleteria ( crolla la qualita’, a Milano non c’e’ ghiaccio per esempio per creare un settore giovanile che crei veri giocatori). Comunque ribadisco, Sinn, ha espresso concetti condivisibili all’insegna del buon senso e del pragmatismo.
HT: Mercato: indipendentemente dai nomi in quale direzione si dovranno muovere le singole società per prepararsi alla prossima stagione?
LB: Fare quadrare i bilanci, l’eterno problema.
HT: Capitolo nazionale; come giudica i risultati appena ottenuti ai mondiali?
LB: Il massimo. Tornare tra i migliori significa avere maggiori prospettive televisive, ma qui sono di parte……bravo comunque Goulet, pochi avrebbero scommesso sul distinto professore.
Ringraziamo Luca Boschetto per la sua cortesia.