I Tulsa Oilers si sono imposti sui Rio Grande Valley Killer Bees per 7 a 2, ma c’è da scommettere che il risultato finale non sia stato l’argomento principale di discussione dei 5.700 spettatori convenuti al Maxwell Convention Center. Sul ghiaccio, infatti, sono stati infranti ben tre tabù dell’hockey professionistico nordamericano: per la prima volta è sceso sul rink un giocatore di movimento di sesso femminile (Erin Whitten nel campionato 93/94 difese per quattro incontri la gabbia dei Dallas Breeze), per la prima volta hanno giocato nella stessa squadra fratello e sorella e – se non bastasse – per la prima volta una donna è andata a referto, perfezionando un assist per un compagno di squadra. Artefice di questo record, coperto a dovere dai media statunitensi, è stata la venticinquenne Angela Ruggiero, fresca di laurea ad Harvard, che, dall’alto dei suoi 175 centimetri per 86 chili di peso, ha solcato il ghiaccio cimentandosi con la maglia numero 4 nel pacchetto di difesa. Mentre il fratello Bill faceva buona guardia alla gabbia degli Oilers, nei tredici minuti di gioco a lei concessi, nel primo e nel terzo drittel, Angela ha pensato bene di lasciare il segno, facendosi sentire in balaustra e confezionando l’ultimo assist della serata, a 8 secondi dal fischio della sirena; il tutto per un plus/minus da + 2 a referto. Miss Ruggiero annovera nel suo curriculum una medaglia d’oro e una d’argento vinte alle Olimpiadi col team USA ed è stata votata l’anno scorso migliore giocatrice mondiale di hockey da Hockey News.