NHL: situazione lockout

NHL: situazione lockout

Alessandro Seren Rosso:

Sono passati ormai 79 giorni dall’inizio del lockout, indi per cui è indispensabile fare un po’ di chiarezza: il lock-out, ossia il blocco temporaneo della stagione NHL, è stato indotto dalla scadenza del contratto collettivo di lavoro dei giocatori del campionato più bello del mondo, il famigerato CBA, acronimo di Collettive Bargaining Agreement. Perchè il CBA è stato fatto scadere? Semplice: è tutta una questione di soldi! Da una parte i giocatori e la loro associazione: l’NHLPA, dall’altra i proprietari e l’NHL stessa. Ognuno ovviamente tira l’acqua al suo mulino ma le posizioni sono riassumibili facilmente nel più classico dei negoziati:gonfiarsi il portafoglio il più possibile nel primo caso, cercare di farselo sgonfiare il meno possibile nel secondo. Parlando un po’ più scientificamente, i proprietari vorrebbero che i giocatori guadagnassero meno e vorrebbero imporre un tetto salariale, mentre i giocatori non ci stanno e vogliono continuare sulla stessa linea dei contratti precedenti. A complicare le cose ci si è messo il cosiddetto Rapporto Levitt, che ha dichiarato che nell’ultimo anno le perdite delle squadre NHL sono state di ben 273 milioni di
dollari ma questo rapporto è stato smentito dal successivo Rapporto Forbes, in cui nel noto magazine sono state indicate perdite per soli 96 milioni perchè le squadre
non avrebbero dichiarato parte delle entrate dovute ai botteghini e agli abbonamenti. Dato che fa riflettere anche se c’è da dire che il magazine Forbes non ha avuto accesso alle complete documentazioni finanziarie delle squadre.
In ogni caso le parti si sono riunite più volte, ma per tutti gli incontri il finale è stato lo stesso: un nulla di fatto. Come mai? Semplicemente perchè le proposte arrivate dai giocatori prima e dai proprietari poi non sono state accettate: i giocatori proponevano una riduzione del 5% di tutti i contratti ma i proprietari giustamente hanno rifiutato. A questa proposta è seguita quella del tetto salariale, la proposta più sensata per chi scrive, ma questa è stata rifiutata dai giocatori che hanno a loro volta proposto l’istituzione di una Luxury Tax, ovvero una tassa da pagare per chi supera un certo ammontare di denaro nel monte ingaggi dei giocatori.
La proposta è stata rifiutata dallo stesso Gary Bettmann, il discusso commissioner dell’NHL. Ma improvvisamente le trattative sono riprese di gran carriera proprio nella giornata di giovedì, quando Gary Bettmann ha accettato l’invito di Bob Goodenow, rappresentante dell’NHLPA, di effettuare un meeting la prossima settimana a Toronto. Questo non vuol dire che la stagione riprenderà presto, ma significa che tra le parti c’è una discreta voglia di arrivare a un compromesso. Cosa succederà quindi giovedì prossimo quando Bettmann e Goodenow si troveranno faccia a
faccia? Goodenow farà esaminare al commissioner dell’NHL diverse proposte arrivate dalla stanza dei bottoni dell’NHLPA e ci sono buone probabilità che si arrivi ad un
accordo, come ha sottolineato Bill Guerin: "ho sentito parlare di diverse proposte e credo che ci siano buone chances di salvare la stagione". Ricordiamo che Bill
Guerin, stella di Dallas e della nazionale a stelle e striscie, è uno dei sei vice presidenti dell’NHLPA insieme a Bob Boughner, Vincent Damphousse, Daniel Alfredsson,
Bill Guerin, Trent Klatt e Arturs Irbe. Il presidente è il centro dei Vancouver Canucks Trevor Linden. Indiscrezioni dicono che la proposta sia quella di inserire una luxury tax di 75 centesimi ogni dollaro per i libri paga superiori ai 40 milioni di dollari. Boughner, difensore dei Colorado Avalanche, ha commentato che "la lega non può rifiutare questa offerta", ma secondo l’ala dei Nashville Predators Scott Walker, "non cambierà nulla perchè di fatto in questa nuova proposta non è presente un vero e proprio salary cap". Inoltre, sempre secondo Walker, "la lega rifiuterà l’offerta". Per ascoltare un’altra voce Michael Peca, centro dei New York Islanders e campione olimpico nel 2002 con il Canada, "bisognerebbe rivedere le regole dell’arbitration (una regola NHL che permette a un giocatore di ridiscutere il suo contratto in base alle prestazioni dell’anno passato, di solito un salasso per le squadre) o di dare il coltello dalla parte del manico alle squadre". Peca si è inoltre dichiarato pessimista. Per tirare un po’ le fila, l’incontro di giovedì è in ogni caso molto importante, perchè fa appunto trapelare la voglia di accettare un compromesso per far ripartire il campionato nordamericano, ma se le cose non dovessero andare come dovrebbero, ci si può aspettare di tutto, compreso l’annullamento dell’intera stagione.

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