HockeyTimeInItaly: Andrè Chartrain

HockeyTimeInItaly: Andrè Chartrain

di a.te.

“Avevo giocato in Francia la stagione precedente, ad Asnieres in 2° divisione, 50 goal e 39 assist in 14 partite. Quando Tony Fiore lasciò l’Auronzo, il team aveva bisogno di un centro per sostituirlo e così, tramite Doug Baran, mi venne offerto un contratto. Purtroppo però le cose non andarono come mi aspettavo”. Così ricorda Andrè Chartrain, campione del mondo juniores, nel 1981, con il Team Canada di Dale Hawerchuk, Doug Gilmour, Marc Crawford e Corrado Micalef. Alla fine giocò solo una decina di partite (tagliato in favore dell’ex NHL Luc Dufour), poche per essere ricordato dai tifosi, ma sufficienti per rinverdire la memoria dell’hockey di quei tempi. Formatosi nella QMJHL, dove, dal 1979 al 1981, ha vestito le maglie dei Verdun Black Hawks (trasferitisi in quella stagione a Sorel) e dei Quebec Remparts, disputando complessivamente 182 partite, con 82 goal e 120 assist), Chartrain entrò nell’organizzazione dei Nordiques, giocando con la squadra, però, solo 10 incontri di pre-season. Mandato in giro per le minors, dopo tre anni passati tra Fredricton Express (AHL), Erie Golden Blades (ACHL), Virginia Lancers (AHL) e Muskegon Lumberjacks (IHL), la decisione di venire in Europa: “tagliato dai Nordiques all’ultimo momento, non ho più avuto possibilità di avvicinarmi alla NHL. Nelle mie stagioni nelle minors, ho sempre avuto a che fare con qualche infortunio e così ho perso le mie occasioni. La verità è che probabilmente non ero tanto bravo da meritarmi la NHL…”. Mezza stagione in Francia, e poi la chiamata dell’Auronzo; “Avevo diversi amici che giocavano in Italia. Quando Fiore se ne andò, Doug Baran fece il mio nome ed arrivai così ad Auronzo – ricorda – un posto splendido. La squadra era buona ma non di primissimo piano. Altre formazioni schieravano diversi canadesi, mentre noi ne avevamo solo due. Feci fatica a trovare qualcuno con cui dialogare sul ghiaccio e così dopo 10 partite venni tagliato”. A soli 25 anni, Chartrain abbandonò, così, l’hockey giocato “Pensavo di fare solo una stagione in Europa, poi accettai di rimanere quando venni chiamato in Italia. Fallita l’esperienza con l’Auronzo, mi accorsi di averne abbastanza dell’hockey europeo. Tornai a casa e mi iscrissi all’Università”. Una laurea in Economia alla Concordia University di Montrèal (la stessa di Jim Corsi e di Maurice “The Rocket” Richard) e una carriera al di fuori del mondo dell’hockey; “Ho cominciato un nuovo periodo della mia vita. Non volevo arrivare a 33 anni, una volta finito di giocare, per cominciare qualcosa di nuovo. Le mie cartucce le avevo già sparate ed era tempo per fare altre scelte”. Dell’hockey italiano ricorda tanti ottimi giocatori “… penso a Bob Manno, Frank Nigro, Santino Pellegrino, Gary Lupul, Jim Corsi, Len Hachborn”, così come ricorda bene le “stelle NHL” contro cui ha giocato, a livello juniores “… Mario Lemieux, Denis Savard e Dale Hawerchuck”. Attualmente Chartrain è responsabile commerciale di una multinazionale canadese, ma trova, comunque, il tempo per seguire la NHL: “Adesso credo che i migliori giocatori siano Mike Modano, Paul Kariya, Joe Thorton, Chris Pronger, Joe Sakic; ognuno di questi potrebbe essere considerato il migliore al momento”

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