Naslund, Burke e i timori di un incerto futuro

Naslund, Burke e i timori di un incerto futuro

di E.N.

Markus Naslund, capitano dei Vancouver Canucks, si è detto particolarmente preoccupato per il futuro della National Hockey League se l’attuale contrasto tra giocatori e proprietari non troverà, a breve, una via d’uscita. “Credo sia un gioco pericoloso quello che si sta giocando ora, pericoloso sia per l’hockey sia per il supporto e la partecipazione dei tifosi stessi”.
La situazione è ben nota: la NHL ha bloccato la stagione a causa della disputa tra proprietari delle franchigie che vogliono un salary cap e giocatori che non hanno la minima intenzione di accettarlo; in pratica si vive nella speranza che un qualche Demiurgo ponga esogenamente fine alla controversia in corso… Naslund teme molto le conseguenze di questo lockout, in particolare negli Stati Uniti: “non sono particolarmente preoccupato per i mercati canadesi… il rischio è che siano gli USA a soffrirne in modo sostanziale”.
L’ex-GM dei Canucks Brian Burke si spinge oltre nella sua analisi. Egli infatti crede che un prolungato contenzioso potrebbe addirittura risultare in una chiusura dell’attività per alcune franchigie americane: “in effetti sono molto preoccupato per le conseguenze di tutto ciò; quando una stagione resta bloccata si ha una inevitabile erosione del bacino di utenza, e più a lungo durerà lo stop maggiore sarà la perdita di fan. I mercati canadesi? Nessun problema, è questione di DNA; quelli americani? Bè, in tutta onestà credo che più d’uno potrebbe avere dei seri problemi… oltre al rischio di perdere le franchigie, il danno è già in atto, e anche se sopravviveranno dovranno comunque sostenere pesanti costi.’’
Purtroppo né Naslund nè Burke hanno mostrato segni di ottimismo sul fatto che la NHL possa ripartire in tempi brevi, e lo spettro di una intera stagione senza hockey nordamericano è sempre meno improbabile.
Naslund per il momento è ancora a Vancouver per questioni legate al fisco, ma ha già dichiarato che se lo stop dovrebbe protrarsi potrebbe decidere di tornare in patria a giocare, quasi sicuramente per la sua vecchia squadra: il Modo. “In verità non ho ancora deciso, ma mi piacerebbe giocare. Spero di poterlo fare qui, a Vancouver, ma se così non fosse allora inizierò a pensare seriamente di tornare a giocare in Svezia”.
Burke è sempre stato tra il gruppo degli ottimisti, convinto che un deal fosse possibile e che si potesse così salvare la stagione, o almeno parte di essa, ma ora la sua speranza si sta lentamente affievolendo: “per la prima volta, nutro forti dubbi. Arrivati a questo punto credo vi sia un reale rischio di perdere l’intera stagione”. Affinché si possa salvare la stagione le parti in causa devono trovarsi e chiudere la questione entro dicembre: “parte della stagione è già stata annullata, e affinché abbia senso giocarne solo una frazione, vedendola dalla parte dei proprietari, direi che sotto la metà non si può scendere, e quindi 40 partite, più i playoff, è il minimo al di sotto del quale non si può andare: se entro il 20 dicembre non avranno avuto luogo dei seri negoziati tra le due parti e se entro il 15 gennaio non si inizia il training camp allora potremo definitivamente dire addio all’hockey professionistico 2004/2005”.
Se verrà cancellata l’intera stagione si dice che Naslund potrebbe non tornare più a Vancouver; il capitano dei Canucks ha ancora un contratto per un anno di 5,47 milioni di dollari USA e a luglio compirà 31 anni e diventerà un ‘unrestricted free agent’: “è difficile fare piani sul futuro ora come ora, ci penso sempre ma onestamente non ho delle idee precise su quello che vorrò fare…”

Ultime notizie
error: Content is protected !!