Lockout: breve intervento di Ed Snider

Lockout: breve intervento di Ed Snider

Di Mork

Un solo lato positivo per Ed Snider, presidente dei Philadelphia Flyers: il lockout della NHL lo ‘obbligherà’ a prestare più attenzione e cura ai suoi 76ers che militano nella NBA. “E’ strano trovarsi ad ottobre e non andare a vedere il campionato di hockey, ma alla fin fine sono comunque molto eccitato dal fatto che avrò molto più tempo da dedicare ai miei 76ers”.
Snider, presidente di entrambe le franchigie, ha coltivato la speranza che le trattative tra proprietari e giocatori potessero riprendere, ma in verità nulla è più successo dall’ultimo contatto di fine settembre.
Le partite in programma in questo inizio di stagione sono già state cancellate, e visto che di negoziati in corso tra i due contendenti non ve ne sono è probabile che la NHL potrà addirittura bloccare l’attività per un intero anno, o anche più.
Dice Snider: “i giocatori hanno posto un confine, invalicabile: hanno dichiarato che non hanno intenzione di accettare un ‘salary cap’ e non vedo come potrebbe essere possibile risolvere la questione quando qualcuno è convinto a priori di non accettare qualcosa, senza nemmeno negoziare”.
Snider ha declinato l’offerta di qualche tempo fa fatta dalla NHLPA di una riduzione dei salari del 5%: “è solo una mossa, anche poco astuta, per far vedere ai media che loro (NHLPA, ndr) stanno facendo qualcosa, ma sanno benissimo che non aiuterebbe la Lega in alcun modo. Bob Goodenow non ha intenzione di fare quel qualcosa che è necessario fare, per il bene di tutti. Per quanto concerne i Flyers, siamo al 100% dalla parte di Gary Bettman: siamo intenzionati ad andare fino in fondo alla questione affinché venga fatto ciò che deve essere fatto… quando Bob Goodenow dice che vuole un ‘mercato libero’, bè… se ci tiene così tanto glielo potremo dare: un ‘mercato libero’ è uno in cui non c’è un sindacato. Uno in cui non vi sono contratti garantiti, non c’è alcuna forma di ’arbitration’, anzi non v’è nulla di nulla. Quando sono arrivato in questo mondo (NHL, ndr) si metteva un giocatore sotto contratto per un anno, e quando arrivava al ‘training camp’ lo confermavi per l’anno successivo. Questo è un ‘mercato libero’”.
Parlando della proposta di salary cap fatta dalla Lega, dice Snider: “non considero il ‘revenue sharing’ una sorta di salary cap. Mettiamola così: abbiamo una torta e i giocatori riceveranno un X% di questa torta, ebbene non considero tale fetta di torta un salary cap. E’ un ragionamento estremamente semplice: se le entrate crescono, crescerà anche tale fetta di torta. Il basket ha invece quella che potremmo chiamare un ‘soft cap’, e i giocatori della NBA stanno guadagnando parecchi soldi, la Lega prospera e così fanno anche i giocatori. E’ semplice, e tutti ci guadagnano: questa è la nostra sensata posizione e questo ci prefiggiamo di raggiungere, sperando che la NHLPA riconosca che si tratta di un evidente beneficio per tutti quanti, compresi i fan”.

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