Lockout NHL: il problema dei giocatori infortunati

Lockout NHL: il problema dei giocatori infortunati

di Matteo Bertoni

E’ senz’altro vero che i proprietari hanno deciso la serrata per motivi economici. Ma stanno davvero risparmiando i loro soldi in questo modo?
Negli ultimi mesi in USA e Canada i commenti a questo riguardo si sono sprecati. Si discute di come la serrata possa avere conseguenze sulla svalutazione del prodotto, sul fatto che i ricchi tifosi (americani) trovino un’altra maniera di spendere i loro dollari, e su come la NHL non sia l’unica lega professionistica esistente in Nord America e nel mondo, e come altre potrebbero sostituirla o cambiarla, come avvenuto nel basket qualche decennio fa.
Ora un altro elemento interessante è venuto alla ribalta: il problema dei giocatori infortunati. Infatti, giocatori che si trascinano infortuni dalla scorsa stagione come Blake, Belfour, Mogilny, Jovanovski, Roenick o Nolan per nominarne alcuni, se saranno giudicati non in grado di scendere sul ghiaccio il 13 Ottobre, giorno in cui è fissato ufficialmente l’inizio della stagione NHL, avranno diritto a percepire interamente il proprio salario, fintanto che saranno giudicati fisicamente o psicologicamente non in grado di riprendere l’attività agonistica. Anche se il medico sociale li giudicasse idonei, i giocatori possono appellarsi a questo giudizio fornendo il parere di un medico di loro fiducia. A questo punto il parere di un terzo medico sarebbe richiesta. Questa situazione potrebbe interessare fino a 100 giocatori, ed i proprietari, come si può ben immaginare, faranno di tutto per non dover firmare questi assegni.
Qual’è; il ruolo delle assicurazioni in questo caso? Anche se ci possono essere lievi differenze tra compagnie assicuratrici, generalmente esse cominciano a pagare dopo la trentesima partita consecutiva persa a causa dello stesso infortunio. Più di un terzo di stagione, insomma. Facendo 4 conti, si può notare che i proprietari potrebbero arrivare a pagare 3 millioni di dollari, oltre che le spese mediche e di riabilitazione, per un giocatore che, se sano, potrebbe passare le proprie giornate a giocare a golf o a carte in questo periodo…
E’ vero che ci si potrebbe avvalere di assicurazioni stipulate dalla NHL, dalla NHLPA o organizzatori di tornei in cui il giocatore potrebbe essersi provocato l’infortunio (World Cup, per esempio), ma cosa succederà quando un giocatore sarà dichiarato abile ma senza allenamenti o partite per poterlo dimostrare? I contenziosi stanno per iniziare, e chissà se inaspriranno ancor di più lo scontro frontale tra le due parti e aiuterà a riconsiderare la posizione di qualcuno.

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