Milano: intervista al Presidente Alvise Di Canossa

Milano: intervista al Presidente Alvise Di Canossa

di Carlo Palazzolo:

HockeyTime: Vorrei analizzare con Lei il mercato del Milano fino a qui partendo dalle conferme.

Presidente Alvise Di Canossa: Stiamo per presentare un progetto con elementi tecnici tali da durare per almeno tre stagioni. Ovvio è che certi pilastri devono rimanere in questa squadra per poter dare una certa continuità.

HT: Purtroppo però ci sono state delle “partenze eccellenti”. Insam, Muzzatti e – sopra tutte – quella del capitano Beattie.

ADC: Si infatti ma tutte e tre per motivi diversi; Leo ha avuto la convenienza nell’avvicinarsi a casa per via della famiglia. Nel caso di Muzzatti purtroppo qualche volta una società è costretta a prendere delle decisioni dure ma ferme.
Scott invece è stato un caso particolare; non è un segreto che l’oggetto del contendere fosse la durata contrattuale (e non certamente la cifra) che non ha reso possibile un accordo col giocatore.

HT: Capitolo nuovi giocatori: si assiste un po’ ad un cambio di rotta da parte del Milano. Di fronte partenza di italo/canadesi si verifica l’arrivo di giocatori di scuola quasi esclusivamente europea (tranne ovviamente Savard che è canadese):

ADC: La sensazione che abbiamo avuto è che il “filone” degli oriundi si stia esaurendo nel senso che è diventato molto difficile trovare dei giocatori di doppia nazionalità che abbiano un rapporto costi/benefici adeguato alle nostre esigenze.
Vero è anche il fatto che la nuova apertura europea verso est ha comportato l’apertura di molti nuovi scenari e questa linea tecnica è stata seguita in molti paesi europei.

HT: La difesa é ormai completa, manca ancora qualche tassello in attacco. Abbiamo letto su un noto quotidiano che state trattando un buon giocatore con grande esperienza in NHL, può dirci qualcosa di più?

ADC: Diciamo che c’è un’ipotesi di lavoro e che troviamo in molti giocatori “conosciuti” la disponibilità ad affrontare una nuova avventura da questa parte dell’oceano anche a cifre di ingaggio appetibili. Resta però da capire fino in fondo a che punto sono le trattative per il rinnovo contrattuale tra la NHLPA e la NHL.
Per noi è estremamente importante riuscire a capire esattamente questo punto (che è molto complesso) per non rischiare di rimanere magari a metà stagione senza una pedina importante. Posso comunque precisare che esistono contatti con giocatori d’oltre oceano.

HT: Thomas Sjogren, uno dei principali artefici degli ultimi 2 scudetti del Milano non ha ancora rinnovato il contratto, é solo una formalità o i tifosi vedranno partire anche lui?

ADC: Assolutamente no; esistono delle trattative con il giocatore che ci auguriamo portino ad un rinnovo contrattuale che soddisfi le parti.

HT: Rivolgiamo lo sguardo al campionato italiano. Dopo una primavera tranquilla è scoppiato da pochi giorni il caso Merano/Torino; come giudica Lei la situazione che si è venuta a creare?

ADC: Direi deludente; il concetto di fondo non è certamente la fortuna – o sfortuna – economica di una o un’altra squadra. Fino a che non ci sarà una pianificazione seria e a lunga scadenza assisteremo sempre a questi “balletti” che sicuramente non danno un’immagine positiva e stabile del movimento.
Occorre quindi un’organizzazione a livello federale ferma per evitare simili situazioni.
Sembra infatti che alcune volte il concetto di bilancio sia interpretato in modo molto “estruso”, una specie di salto nel vuoto che non consente fino alla fine un progetto per la stagione agonistica successiva.
Questo è parte integrante della mentalità hockeystica di questo paese che è ancora “umana” con tutti i pregi e difetti che questo comporta.

HT: Discorso europeo e nel suo caso ovviamente la Continental Cup; Il Milano inizierà dal secondo round ad Amiens: che prospettive ha il Milano di arrivare in fondo alla competizione e come giudica l’inserimento della Dynamo Mosca e dello Zvolen nel girone finale?

ADC: Io vedo la presenza di queste due squadre in modo molto negativo. Come società abbiamo espresso il nostro disappunto alla IIHF per questa scelta che snatura il concetto stesso della Continental Cup. Rimane però per noi l’imperativo di provarci. Dobbiamo tentare con tutte le nostre forze di arrivare alla finale, poi – quello che verrà – sarà tutto grasso che cola!

HT: Lei oltre che essere il Presidente del Milano ne é anche un grande tifoso e ama l’hockey, ci dica in tutta sincerità, prima dell’assegnazione a San Pietroburgo aveva fatto un pensierino al Super Six?

ADC: Come presidente dico che al momento è un progetto irrealizzabile. Arrivarci vorrebbe dire essere tra le prime sei nazioni europee con un movimento alle spalle degno di tale rango ed al momento questo rimane un’utopia.
Come tifoso ed appassionato posso solo dire che sarebbe un gran bel sogno.
Vorrei aggiungere però che tra i progetti che la nostra società sta portando avanti c’è anche quello dell’organizzazione di un torneo internazionale con la presenza di formazioni blasonate del vecchio continente e perché no; anche di quello nuovo da disputarsi qui da noi a Milano.

HT: Un campionato Europeo che si contrapponga alla NHL sarà secondo lei realizzabile nei prossimi 5 anni ?"

ADC: Perché no!? Sicuramente sarà una cosa plausibile nel momento in cui si avrà un trattamento economico dei giocatori non troppo differente tra le due realtà.
Potrebbe essere un ottimo progetto anche la possibilità di una super sfida tra le due squadre vincitrici dei rispettivi campionati (NHL e campionato europeo). Sicuramente darebbe un’incredibile visibilità al nostro sport grazie al sicuro interessamento dei mass media internazionali.
E magari un giorno potrebbe essere proprio il Milano a disputare quella finale……

HT: Tempo fa il nostro sito aveva realizzato un intervista a John Chabot, indimenticabile campione Rossoblu, che ci ha manifestato la voglia di tornare a salutare i suoi tifosi. Non crede che il ritiro della maglia possa fare molto piacere sia al giocatore che alla tifoseria?

ADC: Solitamente Milano lascia sempre un buon ricordo nei giocatori che hanno indossato la sua maglia e sono felice di sentire questi commenti lusinghieri da parte di un campione come lui. Personalmente non avrei nulla in contrario a vederlo per l’ultima volta pattinare con quei colori prima del ritiro della sua maglia.

HT: Ultima domanda, un gioco che spesso i tifosi fanno sul nostro forum ci faccia la sua formazione dei sogni del Milano, 1 portiere, 2 difensori e 3 attaccanti.

ADC: Quella che metteremo in campo quest’anno!!!

Si ringrazia per la disponibilità il Presidente del HCJ Milano Vipers e tutta la società (Foto sito ufficiale www.vipers.mi.it).

Ultime notizie
error: Content is protected !!