Intervista a Fabio Dragoni commentatore radiofonico della trsmissione Spazio Hockey

Intervista a Fabio Dragoni commentatore radiofonico della trsmissione Spazio Hockey

HT: Alla luce dei risultati finali di questo campionato un suo commento sulla stagione appena conclusa ed una valutazione qualitativa di quanto espresso sul ghiaccio.

FD: Tutto sommato una stagione positiva, nonostante lo squilibrio di valori nella prima fase, la cui inutilità è da censurare anche perchè ha scoraggiato Milano e Asiago ad allestire una rosa di giocatori competitiva già da subito, fallendo la qualificazione al turno successivo di Continental Cup. Credo si sia visto un discreto hockey.
Con le premesse dell’estate scorsa non credo ci si possa lamentare.

HT: Vorremmo un suo giudizio sulle singole squadre che hanno dato vita a questo campionato:

FD: Milano: ha centrato il traguardo più importante dopo avere lasciato per strada la supercoppa e coppa. Ripetersi è difficilissimo. Ottima stagione

Asiago: vittoria quasi inaspettata nella supercoppa e secondo posto con onore nella sfida ormai classica con il Milano che la vista regolarmente soccombere negli ultimi tre anni negli scontri diretti a eliminazione, nonostante abbia pescato due rinforzi realmente ottimi quali Scandella e Tuzzolino. Buona stagione.

Fassa: ha fatto vedere un bell’hockey, e ha fatto un buon campionato, operando con equilibrio tra giocatori locali e non. Terzo posto onorevole, anche se da sempre l’impressione che manchi qualcosa per puntare ad un piazzamento di vertice. Buona stagione.

Cortina: sorpresa assoluta, ha riportato al rientro in A entusiasmo, pubblico e risultati in una piazza importante.Impossibile fare meglio di così. Ottima stagione.

Bolzano: ha ottenuto un importante successo in coppa Italia riportando un trofeo a Bolzano dopo qualche stagione all’asciutto, mentre nei playoff è stata la delusione assoluta finendo eliminata ai quarti in quattro gare dal Cortina. Paga l’improvvisazione e la mancanza di programmazione societaria degli ultimi anni. Estremamente deludente.

Alleghe: ha pagato i consueti problemi ovvero la mancanza di un portiere valido, unita alla stagione non eccelsa del nucleo di giocatori agordini, non bastano le note positive del vivaio. Deludente.

Merano: partita senza grandi ambizioni dopo un pessimo inizio ha saputo correggere la rotta cambiando allenatore e pescando qualche buon acquisto. Aver incontrato il Milano ai quarti ha posto fine alle speranze di giocarsi l’accesso alla semifinale nel sentito derby con il Bolzano. Mediocre stagione.

Renon: ha centrato a sorpresa l’obiettivo playoff grazie alla gestione oculata che ha portato sull’altopiano buoni stranieri e ai prodotti del vivaio locale che hanno ben figurato. Buona stagione.

Varese: salvezza e conquista della coppa del presidente che equivale alla coppa del nonno. Non si poteva pensare ad un rientro con squilli di tromba ma oggettivamente ci si poteva aspettare di più. Insufficiente.

TorinoValpe: partita con squilli di tromba ed obiettivo playoff, la squadra che nelle intenzioni della federazione doveva raccogliere i giovani italo, si è trasformata in una sgangherata compagine di sconosciuti scandinavi affondando miseramente nel decisivo scontro salvezza contro il non certo irresistibile Brunico. Non male per la squadra che doveva servire per far conoscere l’hockey a Torino, dove ha giocato solo a porte chiuse, in vista delle olimpiadi. Unica nota positiva i tanti spettatori torresi e pinerolesi, nonostante tutto. Occasione sprecata, peggio di così non si poteva fare.

Brunico: rientro in serie A e salvezza conquistata a sorpresa alle spese dei piemontesi, grazie ai giocatori locali e agli acquisti oculati. Stagione più che discreta.

Appiano, Caldaro, Egna, Gardena: con tutto il rispetto non capisco perchè abbiano voluto fare la serie A, forse per qualche malinteso estivo della scorsa stagione dove qualcuno pensava di poter ancora imporre assurde limitazioni al numero di transfer-card.Al momento il loro posto è la serie A-2, nel loro interesse.

HT:Qual è secondo lei il giocatore che valuta come il migliore della stagione e che ha espresso il miglior hockey?

FD: Difficile scegliere ma direi Mario Brian Chitarroni, perchè nonostante i 37 anni, fa ancora in campo numeri che altri si sognano. Inoltre è un’icona assieme a Beattie, Orlando, Topatigh, Pavlu, Manno della generazione che ha fatto grande l’hockey italiano.

HT: Come giudica l’iniziativa federale di dare vita il prossimo anno ad un campionato a 10 squadre e cosa si aspetta da essa?

FD: Perlomeno dopo anni di inguardabili scenate napoletane estive, sappiamo già che campionato avremo e, forse, la federazione potrà guadagnare un po’ di autorevolezza rispetto allo zero assoluto degli ultimi dieci anni.
Mi aspetto un campionato più omogeneo ed equilibrato, con più possibilità per le squadre di programmare e meno improvvisazione.

HT: Mercato: indipendentemente dai nomi in quale direzione si dovranno muovere le singole società per prepararsi alla prossima stagione?

FD: Il Milano dovrebbe cambiare senza rivoluzioni per motivi strettamente anagrafici, il Bolzano impostare una programmazione a lungo termine per tornare a vincere, l’Asiago che è la squadra tutto sommato più equilibrata procedere a qualche rinforzo per puntare nuovamente allo scudetto. In generale l’apertura dei mercati dell’est abbasserà ulteriormente i costi ma credo che le società debbano procedere, ora che ci sono le condizioni, ad una programmazione attenta, puntando magari su stranieri di qualità che magari già conoscano la realtà del nostro campionato non dimenticando di dar spazio dove possibile ai giovani nostrani.

HT: Capitolo nazionale; come giudica i risultati appena ottenuti ai mondiali?

FD: Dopo i disastri nei rapporti con gli italo, dopo la gestione Cortina, non mi aspettavo si costruisse moltissimo su queste macerie.
A voler ben vedere però il girone dell’Italia era abbordabile, perciò mi sembra comunque un’occasione mancata per tornare nel gruppo A dove con l’eliminazione dell’assurda norma che salvava comunque il Giappone potremmo lottare per la salvezza con la certezza di un girone con un posto in più.

HT: Crede che la presenza della squadra torinese nella massima serie nazionale possa essere un incentivo per il nostro movimento in vista delle Olimpiadi?

FD: Per uno sport che ha visibilità zero credo che fosse fondamentale la presenza di una squadra, se non due (Torino e Valpe), a far conoscere lo sport principe delle olimpiadi nel luogo dove avranno luogo tra soli due anni. Credo che sarà l’ennesima occasione buttata via.

Ringraziamo Fabio Dragoni per la disponibilità

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