Intervista a Massimo Rigoni del Gazzettino di Vicenza

Intervista a Massimo Rigoni del Gazzettino di Vicenza

HT: Alla luce dei risultati finali di questo campionato un suo commento sulla stagione appena conclusa ed una valutazione qualitativa di quanto espresso sul ghiaccio.

MR: Anche quest’anno, purtroppo, abbiamo assistito ad un campionato per buona parte sonnacchioso che, però, ha fornito spunti interessanti dalla seconda fase e con i play-off. La vittoria del Milano, a mio parere, è giusta in quanto i lombardi hanno dimostrato di essere, nelle fasi calde della finale, una squadra più forte e coesa. Per quanto riguarda la valutazione qualitativa, bisogna distinguere le prime 5/6 squadre da tutte le altre: le prime hanno messo in pista un buon hockey, sostanzialmente in linea con quello che ci si poteva aspettare, le seconde non sono riuscite a tenere il passo, ma anche in questo caso era prevedibile.

HT: Vorremmo un suo giudizio sulle singole squadre che hanno dato vita a questo campionato:

MR: Fra le promosse a pieni voti metto senza dubbio le prime quattro, Milano, Asiago, Cortina e Fassa; bene anche il Varese che partiva quasi da zero, Val Pusteria e Renon.
Da Bolzano, Alleghe e Merano ci si poteva aspettare qualcosa in più anche se, pur a corrente alternata, hanno giocato un hockey di buon livello.
Le altre hanno fatto quel che hanno potuto; fra queste mi aspettavo molto di più dall’Appiano che, dopo due vittorie consecutive nel campionato di B, partiva con altre ambizioni.

HT: Qual è secondo lei il giocatore che valuta come il migliore della stagione e che ha espresso il miglior hockey?

MR: Difficilissimo rispondere a questa domanda, se, però, devo per forza fare dei nomi, dico Helfer, Donati, Mantese, Tragust, Borgatello, Rigoni, Scandella e, tanto per innalzare un po’ l’età media, ancora il grandissimo Martin Pavlu, un esempio per tutti i giovani.

HT: Come giudica l’iniziativa federale di dare vita il prossimo anno ad un campionato a 10 squadre e cosa si aspetta da essa?

MR: In una parola: FINALMENTE!!
Credo che con 10 squadre al via e una formula un po’ meno macchiavellica e inutilmente lunga come negli ultimi anni, ci si possa divertire dall’inizio alla fine. Secondo me andrebbe valorizzata di più la Coppa Italia, creando una formula sullo stile del calcio ad eliminazione diretta fra tutte le partecipanti alla serie A. In alternativa si potrebbe sperimentare una formula con un girone all’italiana attribuendo tre punti alla vincitrice di ogni partita più un bonus di un punto per ogni singola frazione vinta, così facendo potremmo assistere a tre mini incontri per ogni match: idea bislacca?

HT: Mercato: indipendentemente dai nomi in quale direzione si dovranno muovere le singole società per prepararsi alla prossima stagione?

MR: Mi auguro che le società riescano a valorizzare i propri vivai facendo giocare il più possibile i nostri giovani italiani. Per farli crescere, tuttavia, bisogna affiancare loro giocatori dai quali possano realmente imparare. Morale della favola: stranieri sì ma non troppi, ma soprattutto di alto valore e rendimento. Credo che di stranieri di basso, se non bassissimo, livello in Italia ne siano già arrivati troppi.

HT: Capitolo nazionale; come giudica i risultati appena ottenuti ai mondiali?

MR: Se guardiamo i risultati con gli occhi dei tifosi non possiamo che essere delusi per la mancata promozione.
Ciò premesso, è però evidente che la nostra nazionale occupa attualmente il posto che le compete, ovvero il vecchio gruppo B. Credo che l’errore sia stato commesso qualche anno fa quando si è interrotto il mercato dei nuovi italo, continuando a puntare su giocatori che ormai avevano dato tutto; errore da parte delle società ma anche da parte della FISG che non ha incentivato i nuovi arrivi di italo, cosa che si è verificata in quest’ultimo campionato. I risultati si sono visti subito ma forse è troppo tardi.

HT: Crede che la presenza della squadra torinese nella massima serie nazionale possa essere un incentivo per il nostro movimento in vista delle Olimpiadi?

MR: Il TorinoValpe è retrocesso e questo è tutto. A mio modo di vedere è giusto che non ci sia in A perchè il ghiaccio ha deciso così e sarebbe ora di rispettare i verdetti del campo per dare più credibilità a tutto il movimento.

Ringraziamo Massimo Rigoni per la disponibilità

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