Cortina: Intervista a coach Nilsson

Cortina: Intervista a coach Nilsson

di Luca Zardini Lacedelli e Alberto Manaigo

HT: Buonasera coach, innanzitutto congratulazioni per il risultato raggiunto. Ci parla un po’ di questa stagione?
RN: Beh iniziamo col dire che è stata già una grande cosa per il Cortina arrivare nelle “top eight”
considerata la situazione un difficile di Ottobre – Novembre. I ragazzi hanno fatto, quindi, un ottimo lavoro. Abbiamo avuto un calo verso l’inizio di Gennaio, appena finita la Regular Season, quando ci siamo sentiti forse un po’ troppo soddisfatti per il traguardo raggiunto; poi però abbiamo iniziato a migliorare come hanno dimostrato le ultime partite prima dei playoffs. L’hockey è bello anche per questo: nei quarti abbiamo perso la prima partita 8-2. Sembrava non avessimo alcuna speranza, ma al termine di quel match ho detto ai ragazzi che se ne avessimo vinta una le cose si sarebbero potute mettere bene per noi ed è esattamente ciò che è successo considerando che il rendimento della squadra è cresciuto in maniera esponenziale.

HT: Ormai l’hanno detto tutti ma lei è stato il simbolo della svolta della stagione del Cortina. Come ha trovato la squadra quand’è arrivato? Immaginava di poter arrivare cosi avanti? Cosa ha portato di nuovo?
RN: E’ difficile da dire cosi. Sono arrivato che la situazione era abbastanza critica. Ho praticamente iniziato da zero, dalle basi. Mancava la convinzione. C’erano dei buoni giocatori, ma sinceramente appena arrivato non mi aspettavo che la squadra sarebbe arrivata a questo punto

HT: E ora che succederà? Chi vede come finaliste?
RN: Sicuramente l’Asiago sarà una delle due. Col Milano sulla carta noi non dovremmo avere possibilità di vincere, ma non le avevamo nemmeno col Bolzano. Il Milano è davvero un’ottima squadra; credo che abbiano, in ogni caso, molto rispetto per noi, anche se ora sono al completo e quando li abbiamo battuti per due volte in casa a loro mancavano dei giocatori importanti. Credo che non ci sottovaluteranno perché sanno benissimo che non abbiamo nulla da perdere.

HT: Aveva mai allenato all’estero? E’ ovvio che ci sono parecchie differenze tra l’hockey svedese e quello italiano. Quali sono le differenze che ha trovato ad allenare in questi due campionati?
RN: Ho allenato per 3 anni in Danimarca. Quando sono arrivato li il livello del loro hockey stava crescendo, e ho notato le stesse cose quando sono arrivato in Italia. E’ ovvio che c’è un grosso divario tra l’hockey svedese e quello italiano; questo è dovuto al fatto che l’hockey qui è uno sport decisamente minore e la dimostrazione di ciò è che qui le squadre sono costrette a comperare molti stranieri.

HT: Ci sono dei giocatori di Cortina che l’hanno colpita particolarmente? Cosa ne pensa dei giovani della Under 19 che ha portato ogni tanto in panchina?
RN: Ogni ragazzo qui ha fatto un ottimo lavoro. I talenti qui sono molti, ma il punto fondamentale è che capiscano e apprendano come far esplodere le loro potenzialità. Ci sono sicuramente tra i 6 e i 9 giocatori che possono diventare ottimi giocatori di hockey e questo è molto buono per Cortina. Non credo che molte società possano vantare un cosi grande numero di talenti. Certo… ora sta a loro diventarlo nella realtà.

HT: Conosceva già alcuni dei ragazzi? Se non erro conosce bene Robert Nordberg ed è stato lei a volerlo a Cortina…
RN: Beh io sono arrivato a stagione iniziata e c’è stato da decidere se tagliare qualcuno. A mio avviso Rahuala era un buon giocatore, ma non era pronto per giocare a questo livello. A Novembre c’è anche da considerare che non ci sono moltissimi giocatori disponibili. Sono convinto che prima Nordberg e poi Karlsson abbiano fatto un ottimo lavoro. Sono sicuramente giocatori diversi. Io avevo gia visto Karlsson in Svezia e sapevo benissimo che non è un grande pattinatore, ma che è un ragazzo tosto, con un gioco più difensivo, bravo negli ingaggi, e che è un giocatore che è bello allenare.

HT: Visto come stanno giocando i ragazzi riuscire a mantenere questo gruppo, ed affiancargli qualcuno di forte sarebbe la soluzione ottimale per la prossima stagione. Lei cosa ne pensa?
RN: Credo che tu abbia ragione. E’ davvero un bel gruppo e quest’anno la loro forza è stata, forse non avere un vero e proprio leader, ma collaborare tutti allo stesso livello e questa è la cosa di cui sono più orgoglioso.

HT: Come si trova a Cortina? Rimarrà con noi il prossimo anno?
RN: Anche il paese da cui vengo è piccolo, e il clima è simile a quello di Cortina. Mi trovo veramente molto bene qui… Per quanto riguarda il prossimo anno, beh… vedremo!

Si ringraziano a Rolf Nilsson e la società SG Cortina Segafredo Zanetti per la disponibilità.

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