Intervista a Bruno Zarrillo

Intervista a Bruno Zarrillo

di Francesco Tomacelli, Tony Puma e Sabrina Gatti:

Hockeytime: Bruno, ad ogni fine partita chiediamo un commento sull’incontro appena svolto, la tua opinione in merito?

Bruno Zarrillo: Bhe, non siamo stati ai massimi livelli, ma ha giovato il rientro di molti giocatori dai vari infortuni. Una buona partita l’ha disputata sicuramente Demetz che ha parato molto bene e ci ha permesso di vincere!

HT: Sei stato l’autore di un ottimo gol ed hai giocato bene nonostante tu sia stato fuori molto a causa di quel brutto infortunio

BZ: Si è vero non solo ho segnato ma ho avuto diverse occasioni, ho ripreso a giocare solo da tre settimane ma sento di migliorare partita dopo partita.

HT: Dieci anni fa hai giocato nel Bolzano e quest’anno a Milano, quali sono secondo te le differenze a livello di campionato e gioco da allora ad oggi?

BZ: Nella prima fase del campionato, parlando di quest’anno, era un po’ troppo affollato! Ora, va decisamente meglio, ogni squadra ha da sei a otto stranieri e si sente che c’è un livello maggiore. Certo, dirti se siamo a livelli di dieci anni fa o meglio non saprei, allora c’erano grandi nomi nel vero senso della parola, ora ci sono molti giovani, svedesi, finlandesi, ed è giusto che ci siano, devono crescere anche loro, ma in passato c’erano anche più soldi che circolavano e gli “acquisti” erano di buon livello.
Ora come ora, il campionato lo si può tenere con queste otto squadre e magari far rientrare Varese, Torino e Brunico e allora si potrebbe dare una svolta al futuro dell’hockey, però ci devono essere delle regole da rispettare, non ci possono essere dodici stranieri per squadra, dieci anni fa la squadra era composta da tre stranieri, tre italo e il resto giovani da far crescere, un esempio su tutti Topatigh, Pavlu e Oberrauch.
Insomma, meno stranieri e largo ai giovani.

HT: A proposito di Topatigh, che il collega Stefano ha intervistato settimana scorsa, ci ha detto che tu, prima che iniziasse questo campionato, l’avevi invitato a giocare a Milano.

BZ: E’da quindici anni che gioco come professionista e Lucio è stato il miglior compagno di linea, ho anche giocato con Orlando e Topatigh e devo dire che era una linea da sogno. Quando penso ai vecchi tempi, la mia mente corre a quei ricordi. Per me il “Topa” è e sarà sempre un grande giocatore e sinceramente avrei voluto finire la mia carriera con lui ma ahimè come sapete le nostre strade si sono divise, io sono venuto a Milano e lui è rimasto sull’Altopiano per seguire anche il suo nuovo lavoro.
Ho avuto la possibilità di ritornare a Bolzano, ma quest’anno loro sono una squadra diversa, che sta crescendo, non ci sono più i vecchi giocatori , ci sono tanti giovani che hanno formato un gruppo compatto e io ho preferito andare dove ci sono i miei amici Beattie, Chitarroni, Busillo e qui ho deciso di fermarmi e concludere la mia professione.

HT: Ci stai dicendo che vuoi terminare?

BZ: Si! Quest’anno è la mia ultima stagione! Ormai ho trentasette anni ed è giusto che io pensi ad altro.

HT: Tornando a parlare di Bolzano, che l’anno passato ha lottato in semifinale con l’Asiago fino all’ultimo, come ti sembra quest’anno invece?

BZ: Bolzano è una squadra che sa cosa e come deve fare per vincere, l’ha sempre saputo, quest’anno si sono aggiudicati la coppa Italia, e in campionato sono in agguato per la testa della classifica. Ripeto, sono un gran bel gruppo rispetto all’anno passato, e non è detto che se in futuro dovessero acquistare un buon paio di giocatori, nel giro di un paio d’anni riconquistino lo scudetto.

HT: Per quanto riguarda la nazionale…

BZ: Dopo i mondiali in Germania, dopo insomma quel disastro, io ero proprio fuso e parlando con il vecchio allenatore Pat Cortina, gli ho detto che era meglio per tutti che io me ne andassi. Adesso con il nuovo allenatore, il quale ha ricominciato da capo, spero che faccia qualcosa di concreto per riportare la nazionale ai tempi passati quando si arrivava sesti o settimi in gruppo A. Insomma un buon programma e gente giusta può ridare lustro alla nostra nazionale.

HT: E dei nuovi giovani in nazionale cosa ne pensi?

BZ: Ci sono molti bravi giocatori che fanno parte di squadre che non sono al momento tra le prime otto, bravi sono gli Omicioli, per esempio, si può sicuramente costruire qualcosa di buono, ma non esiste ancora un giovane dal carisma di Orlando che sappia caricare la squadra e portarla ad un livello competitivo.

Grazie a Bruno Zarrillo per la disponibilità e alla Società HCJVipersMilano.

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