Intervista con Ivo Visintin a “Spazio Hockey”

Intervista con Ivo Visintin a “Spazio Hockey”

di Marco Depaoli:

intervista trasmessa a “Spazio Hockey”, Radio Padania Libera, ogni venerdì ore 20.30 con Edoardo Tin, Fabio Dragoni e Marco Depaoli.

Abbiamo scambiato due parole con Ivo Visintin, presidente dell’Egna, nel suo piccolo una delle rivelazioni di quest’anno, capace di battere sia il Varese che il Torino, due squadre che sono almeno sulla carta più forti dell’Egna.

IV: «Si, sono abbastanza sorpreso delle vittorie con Varese e Torino. Loro hanno 10/11 stranieri mentre noi siamo un paese piccolo e giochiamo con giocatori locali e solo tre stranieri. Anche per questo sono rimasto sorpreso».

MD: Stranieri di cui uno sta facendo faville… che è Gorman, secondo nella classifica marcatori.
IV: «Gorman l’abbiamo trovato a Erfurt, in Germania. È una sorpresa anche per noi perché era in quarta divisione, la Regionaliga, dove ha fatto 90 punti di cui una quarantina di gol. E, giocando in Italia in serie A, nemmeno noi pensavamo potesse andare così forte specialmente in una squadra così piccola come la nostra, nella quale i giocatori non possono dargli quel sostegno che potrebbe avere giocando con atleti del suo livello».

MD: Avete intenzione di trattenere Gorman o sapete già che a fine stagione lascerà Egna? Sicuramente sarà molto richiesto.
IV: «È la nostra totale volontà quella di tenere Gorman. Vada come vada, perché l’anno prossimo dubito che ci sarà ancora una serie A unica, giocheremo probabilmente in una seconda divisione ma cercheremo di trattenere Gorman. Perché un giocatore come lui che ha fatto così tanto per un paesino come il nostro, che ci ha portato là dove siamo adesso, sarebbe folle lasciarlo partire».

MD: Ma se l’Egna riuscisse a salvarsi da questo girone infernale per la retrocessione, che sarà di questa squadra?
IV: «Non penso che avremo un grande futuro. Siamo già sorpresi di poter combattere in questa serie A e in un certo senso è anche molto positivo per certi giovani. È stata un’avventura bellissima giocare contro squadre come Milano, Bolzano e Merano. Abbiamo fatto una grande esperienza ma penso che con uno stadio come il nostro, che non è coperto, sarà molto difficile prevedere un futuro».

MD: Già, perché lo stadio di Egna è all’aperto e si gioca con temperature davvero rigide, ma bisogna rendere merito che il bar è molto fornito…
IV: «Eh eh… è proprio così. Il nostro paese vive l’hockey come una grande famiglia. Tutto quello che c’è intorno all’hockey da noi è molto positivo: il bar, i tifosi, l’amicizia, il gruppo… E non dalla serie A: viviamo questa filosofia dell’hockey già da 30 anni e il fatto che quest’anno siamo così in alto ci darà una grande esperienza per i prossimi anni. E sono molto contento anche che stiamo andando molto bene perché devo dire che all’inizio dell’anno mi vedevo al 15° posto senza poterci muovere da là».

MD: Due anni fa però si leggeva di un progetto di spostamento e copertura dello stadio… Si è arenata questa proposta?
IV: «Si sta ancora lavorando col Comune per spostare questo stadio, adesso abbiamo un progetto che dovrebbe essere presentato il mese prossimo e vedremo. Ovviamente se il progetto andasse a termine e vedessimo i risultati, allora con lo stadio nuovo potremmo mettere le basi per un altro futuro soprattutto con i giovani: si può lavorare, si può programmare, si potrebbe fare tante di quelle cose… Allora ci sarebbe un futuro, così invece è un po’ difficile. Devo ammetterlo, è problematico, con tre mesi di ghiaccio qui e tre mesi girando da tutte le parti, fare allenamenti fino a mezzanotte. Non si può costringere i ragazzi a questo ritmo. Ad ogni modo se questo stadio verrà costruito ci sarà un futuro anche per questo piccolo paese».

MD: Scusi presidente, lei ci sembra un po’ pessimista… sognare fa parte della natura di ogni persona, si può anche sognare qualche volta. Se l’Egna dovesse veramente rimanere in serie A, se riuscisse a fare questo sgarbo alla federazione superando le grandi città…
IV: «Certo, è sempre bello sognare e piace anche a me ma la realtà è diversa. Io vi dico che la società dell’Hockey Egna ha forse un terzo del budget della penultima squadra; per cui restare in serie A sarebbe bello ma ci vogliono tanti altri sponsor che da noi purtroppo non girano. Ed è questo il punto più critico per la nostra società».

MD: Anni fa c’erano due società dello stesso livello: l’Egna e l’Ora. Successivamente l’Ora s’è quasi fusa con l’Egna, mantenendo distinti i settori giovanili, e l’Egna ha avuto un netto miglioramento della qualità in campionato. Avendo oggi squadre vicinissime come Appiano e Caldaro, mantenendo separate società e settori giovanili, non si riuscirebbe a organizzare una supersquadra di Bassa Atesina che possa competere ad armi pari almeno con squadre di altre piccole realtà come Alleghe e Renon?
IV: «Credo che non sarebbe una buona idea unire insieme questi tre paesi. Se vogliamo mettere le basi per il futuro dell’hockey e svilupparlo dovrebbero entrare le grandi città, come successo quest’anno (Varese e Torino). Allora con l’hockey di alto livello questi paesi dovrebbero unirsi, ma adesso vedono il miglior hockey che c’è in Sudtirolo e ora come ora ad Egna, Caldaro e Appiano fa molto bene avere tre squadre diverse perché ci sono molti derby che appassionano il pubblico (a leggere i dati sul numero di spettatori è proprio così: 1.200 per Appiano-Caldaro, 400 per Appiano-Milano ndr)».

MD: Gli appassionati di hockey trentini e sudtirolesi si aggiornano oggi con “Tutto l’hockey minuto per minuto” per quanto riguarda le partite, altrimenti leggendo il giornale o ascoltando i Tg regionali. Ci accorgiamo che con così tante squadre in Sudtirolo o nella regione stessa, l’hockey non ha più uno spazio adeguato sui mass media, tenendo conto che l’hockey in provincia di Bolzano a livello di spettatori non è certo secondo a Calcio, Basket, Pallavolo e a tutti gli altri sport.
IV: «Questo è un punto molto delicato. Prima dell’inizio del campionato ho visto nella “Gazzetta” tre pagine con tutte le squadre (finanziato dalla Val di Fassa come l’anno scorso ndr) e mi sono molto meravigliato. Erano tanti anni che la “Gazzetta” non inseriva una pagina. Qui da noi i mass media sono da criticare moltissimo, specialmente l’“Alto Adige” che non trova nemmeno una mezza pagina per questa benedetta serie A»

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