Milano: domani grande festa

Milano: domani grande festa

di Marco Depaoli

Lo dice il dizionario: il colore è l’“impressione che la luce, riflessa dalla superficie dei corpi, produce sull’occhio”. È una definizione che vale per tutti, non per Milano. Alla Milano dell’hockey il colore non è un’impressione, non è un riflesso che inganna l’occhio, ma un sentimento che parte del cuore. “rossoblu, rossoblu, forza dai Milano dai rossoblu”, “forza vecchio cuore rossoblu”, "Tieni in alto i tuoi color, rossoblù è il nostro amor, in casa e in trasferta tieni in lato i tuoi color"… sono tra le decine di cori che i tifosi del Milano hanno dedicato ai giocatori anche quando la loro maglia assumeva ben altre tinte; quando il Cortina-Milano girò la Francia in maglia bianco-azzurro-rosso-oro e quando nacquero i Vipers variopinti di varie tonalità tra il verde, il rosso, il bianco e il blu. Tanto che i neofiti dell’hockey, chi veniva al palazzo per la prima volta, tornavano a casa soddisfatti per lo spettacolo ma con un’enorme punto interrogativo in testa: perché diavolo cantano “rossoblu” se sulle maglie c’è tutt’altro? Ma i rossoblu non erano quelli del Renon, piuttosto che il Vipiteno o il Gherdeina? Ci sarebbero potute essere le maglie giallo pagliarino o verde pistacchio, ma per i tifosi milanesi non c’è oculista che tenga: Milano è rossoblu (tale era anche la testata di un mensile dedicato all’hockey milanese). Lo testimonia la pista, circondata a 360° da striscioni rigorosamente ciano e magenta, tra cui alcuni che dal nome sfatano ogni dubbio anche ai più daltonici: “Padania Rossoblu”, “Contagio Rossoblu”, “Bauscia Rossoblu” e tanti altri…

I magici colori che hanno cucito sulle maglie dell’allora Saima campione 1991, quella degli 11.000 al Forum, comparvero sulle maglie del Milano per la prima volta durante l’anno della promozione nella lontana stagione 1987-88, cominciando a rimpiazzare il binomio rosso-verde che sventolava ancora sulle sciarpe milanesi a Ortisei per quel 3-1 che voleva dire Serie A.

Non è chiara l’origine della scelta di questi colori, forse è casuale, ma tante leggende si rincorrono, tra cui quella che vuole che sia stato aggiunto il rosso dello stemma di Milano al blu, o una coesione tra le tifoserie calcistiche meneghine: la fusione tra i colori rossoneri e nerazzurri.

Cambiarono presidenti, si susseguirono società, si traslocò tre volte, dal Piranesi, al Forum, all’Agorà, ma il duo cromatico e la città della Madonnina condivisero insieme per quasi 10 anni gioie e dolori, centinaia di battaglie all’ultimo disco. Nella stagione 1996-97, per la seconda volta nel decennio scorso, l’hockey sparì da Milano ma l’inevitabile rinascita a furor di popolo questa volta mancava in qualcosa. Alvise di Canossa aveva ridato alla città la sua squadra (fusa assieme al Cortina, senza stadio ma con i diritti per la serie A). Tuttavia i giocatori si presentarono all’Agorà tra le bandiere rossoblu con un’improbabile maglia bianco-azzurro-argento, lucida come la stagnola, tale da far soprannominare "frecce d’argento" i giocatori meneghini. Un fax era stato inviato a tutte le redazioni sportive da parte dell’ex presidente dell’ultimo HC Milano 24 che sosteneva di detenere i diritti dei colori rossoblu e minacciava addirittura una querela per chiunque nominasse questi colori riferendosi a una squadra di hockey milanese. Fu l’inizio di un processo legale infinito ma l’oggetto del contendere non era così infimo come può sembrare, c’era di mezzo l’identità di una città. Gli anni passarono, Di Canossa riportò a Milano due scudetti ma non riuscì a riportare sulle maglie quelle tonalità tanto care agli aficionados dell’ex Saima. Solo al termine della passata stagione, ai microfoni di Radio Padania, un’intervista del presidente dei Vipers particolarmente ottimista, riguardo al quando si sarebbe riuscito a risolvere la questione dei colori societari, lanciò un messaggio telegrafico ma chiaro: “presto, non posso dire altro”. Centinaia di e-mail cominciarono ad intasare la posta elettronica della società, la gente chiedeva quando sarebbe stato restituito il maltolto, e quando le speranze vennero a scemare un banner del sito ufficiale dei Vipers illuminò i sogni degli hockeisti del Milano: “appuntamento a giovedì 22 gennaio Milano-Cortina, tornano i colori rossoblu” con un conto alla rovescia che rende ancora più storico il momento che si verificherà domani sera quando i gladiatori dei Vipers usciranno dagli spogliatoi sotto il boato della folla… “rossoblu, rossoblu, i colori di Milano sono solo rossoblu”.

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