Dopo partita Milano-Varese, intervista a Justin Peca

Dopo partita Milano-Varese, intervista a Justin Peca

di Sabry Gatti e Francesco Tomacelli

Ieri sera dopo l’incontro casalingo con la storica rivale Mastini Varese, abbiamo incontrato Justino Peca.

Hockeytime: …dunque Justino, la partita è terminata con la vittoria per voi, ma c’è stato un momento di sofferenza che ha fatto pensare che non ce l’avreste fatta….

J. Peca: Si è vero, siamo molto stanchi, il tour di incontri di settimana scorsa è stato molto pesante….l’altra sera per esempio siamo tornati a casa da Cortina alle cinque di mattina e anche se abbiamo avuto il giorno dopo di riposo, non si ha avuto tempo di recuperare le forze e siamo quindi apparsi lenti ma nonostante tutto, negl’ultimi venti minuti di gioco ci siamo impegnati ed abbiamo recuperato alla grande!

HT: Con stasera la prima fase del campionato è terminata, quali sono le tue sensazioni e quali le tue aspettative per te e per la tua squadra per la seconda fase?

JP: Beh…..sarà molto dura, ma siamo anche molto preparati e determinati ad uscirne vittoriosi come sempre. Nonostante ci siano ancora molte defezioni vedi Beattie, Zarillo, Lefebvre, il resto della squadra è carico e lavoreremo sodo per ottenere i risultati migliori. L’importante è affrontare un incontro per volta senza farsi prendere da nessuna smania… e poi scaramanticamente quello che deve accadere, accadrà.

HT: Incotrerete ancora le solite note, ma quest’anno personalmente temi qualcuno o vi vedremo combattere contro il solito Asiago?

JP: Guarda… quest’anno forse il Bolzano, anche perché ho trovato un Asiago diverso dalle scorse stagioni, quando li si vede fuori forma è perché lo sono davvero, mentre il Bolzano li trovi magari stanchi ma compatti, uniti, un bel gruppo una bella squadra insomma.

HT: Quest’anno però l’Asiago schiera sul ghiaccio un uomo che la scorsa stagione è stato un tuo compagno e il tuo capitano, che effetto fa giocare contro Maurizio Bortolussi?

JP: Eh… sai… io e il Moe siamo stati grandi amici e quando l’ho visto con un’altra maglia mi ha fatto un po’ effetto… però quando si è sul ghiaccio non si deve guardare in faccia a nessuno, ognuno gioca per la propria squadra e si rischia, se si porta troppo rispetto per un ex compagno, di prendere qualche gol come del resto è successo.

HT: Ultimamente Coach Insam ti ha schierato non nel tuo solito ruolo di difensore, ma come attaccante. Come ti sei trovato e quale prediligi?

JP: In effetti vedi il disco il maniera differente rispetto ad un difensore, tutto inizia da lui è lui che ti passa il dischetto e costruisce il gioco, all’attaccante il compito di terminare l’azione. Comunque non ho avuto problemi a calarmi in questo nuovo ruolo, mi diverte tanto giocare in attacco, anche perché sono in una linea che gioca bene e segna tanto!

HT: Tralasciando per un attimo, ruoli ed avversari, vediamo che la curva e non solo loro, è molto legata a te. Questo rapporto con la tifoseria, influisce sul tuo modo di giocare, senti di dover dare qualcosa in più?

JP: Si, qualsiasi squadra ci sia in campo, loro non stanno zitti un minuto! E per noi, loro sono davvero il settimo uomo! Personalmente ho sempre considerato i tifosi milanesi fantastici, non esistono altrove e non parlo solo a livello italiano, supporters come i nostri. Con la loro forza, la loro energia e carica senti di avere una marcia in più e questo vale sia per me che per il resto della squadra. Spero di non trovarli mai esauriti o stanchi, amo in un certo sento la loro “aggressività”.

Con questo elogio a tutta la tifoseria milanese, salutiamo Justino ringraziandolo per la sua disponibilità e gentilezza nel rispondere alle nostre domande.
Come sempre un grazie anche alla Società HCJVIPERS per la realizzazione dell’intervista.

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