Anni 60

Anni 60

Decenni: 20 | 30 | 40 | 50 | 60 | 70 | 80 | 90 | 2000intro

Di Tony Puma

1960/61 CORTINA

Dopo due stagioni l’Ortisei torna a giocare in Serie A; rinuncia l’Auronzo che sospende l’attività per la realizzazione della nuova pista artificiale. Il campionato è giocato con la formula di andata e ritorno, inoltre tutte le squadre possono schierare solo uno straniero od oriundo: la scelta dei Campioni d’Italia dei Diavoli Milano cade su Bryan Whittal, mentre Alfredo Coletti si accasa a Bolzano, Carmine Tucci a Cortina e Bernardo Tomei veste la maglia dell’Ortisei.

La lotta per la conquista dello scudetto è affare tra Cortina e Diavoli Milano; il Bolzano perde tutti gli scontri diretti e le uniche vittorie ottenute sono quelle contro l’Ortisei, squadra cenerentola del torneo. Alla vigilia dell’ultima gara di Campionato, in programma a Milano il 14 febbraio 1961, la classifica vede in testa il Cortina a 10 punti, seguito dai Diavoli Milano a 8; se agli ampezzani, per vincere il torneo basta non perdere, i milanesi sono obbligati a vincere per poter raggiungere lo spareggio. L’obbiettivo per i meneghini è centrato dopo una dura battaglia che li vede vincitori per 6-3, ma con Bryan Whittal e Igino Larese Fece che terminano la gara malconci.

In classifica Cortina e Diavoli Milano terminano il Campionato a pari merito (10 p.ti). Seguono Bolzano (4 p.ti) ed Ortisei (0 p.ti).

Dopo alcuni rinvii, la finale viene disputata il 18 marzo 1961 a Bolzano; direttori di gara sono gli svizzeri Breitenstein e Olivieri. Gli Scoiattoli passano subito in vantaggio all’1’58 con Ivo Ghezze; al 3’45 Alberto Da Rin raddoppia a conclusione di una un’azione imbastita da Carmine Tucci; dopo che il secondo periodo si è chiuso a reti inviolate, nell’ultima frazione di gioco è ancora il Cortina ad imporsi all’8’45 con Ivo Ghezze che in contropiede insacca alle spalle di Vittorio Bolla; il goal del definitivo 4-0 è merito di Giulio Oberhammer che, assisitito da Alberto Da Rin, si sbarazza di un avversario e da distanza ravvicinata mette il disco nella gabbia. Il Cortina è Campione d’Italia per la quarta volta.

Ivo Ghezze (Cortina) e Giampiero Branduardi (Diavoli Milano) con 7 reti si aggiudicano a parimerito la classifica dei marcatori, seguiti da Giorgio Zerbetto (Bolzano, 6 reti), Giancarlo Agazzi e Giovanni Ceserani (Diavoli Milano, 5 reti).

Formazione Campione d’Italia: Enrico Benedetti – Alberto Da Rin – Gianfranco Da Rin – Renzo De Gasperi – Paolo De Zanna – Bruno Frison – Paolo Gaspari – Ivo Ghezze – Giuseppe Lorenzi – Francesco Macchietto – Giulio Oberhammer – Carmine Tucci – Giulio Veroncai – Giuseppe Zandegiacomo

1961/62 CORTINA

Si ritorna, dopo una sola stagione, alla formula con doppia andata e ritorno. Favoriti d’obbligo i Campioni in carica del Cortina che, fin dalle prime battute, dimostrano la loro superiorità vincendo 3-2 a Bolzano e 7-1 in casa dei Diavoli Milano. Gli Scoiattoli nel corso del Campionato perdono solo 3 punti dei 24 disponibili a causa del pareggio casalingo per 3-3 nel primo girone di ritorno, imposto dal Bolzano, e dalla sconfitta patita a Milano contro i Diavoli per 4-3 a giochi oramai fatti. La lotta per la conquista del secondo posto è affare del Bolzano e dei Diavoli Milano, con quest’ultimi che la spuntano confermandosi Vice Campioni d’Italia con 14 p.ti. Per la formazione meneghina vanno rimarcate le difficoltà incontrate nelle due gare interne contro l’Ortisei, formazione cenerentola del torneo, che è uscita dal ghiaccio con sconfitte di stretta misura per 1-0. Al terzo posto il Bolzano con 12 p.ti. Chiude la classifica l’Ortisei; grazie al pareggio per 2-2 ottenuto contro i Diavoli Milano nella prima gara di andata, i gardenesi conquistano il primo punto da quando sono tornati a disputare il massimo Campionato. Il problema principale per la formazione altoatesina è la mancanza di una pista artificiale che possa permettere ai suoi giocatori una preparazione adeguata; nel corso del torneo l’Ortisei si rende protagonista di un ritiro nella partita del 18 gennaio 1962 contro il Bolzano a seguito di un goal dei gialli bolzanini, contestato dai giocatori locali, ma convalidato dagli arbitri Besostri e Saudati di Milano. Infine il risultato della seconda gara casalinga contro gli stessi avversari, terminata 1-1, è ribaltato dalla Federazione in 5-0 a favore degli ospiti, annullando così il secondo punto conquistato sul ghiaccio.

Il vincitore della classifica marcatori è Gianfranco Da Rin (Cortina) con 15 reti, seguono Sigfrido Schlemmer (Bolzano, 12 reti), Carmine Tucci (Cortina, 12 reti), Ivo Ghezze (Cortina, 10 reti) ed Enrico Benedetti (Cortina, 10 reti).

Formazione Campione d’Italia: Enrico Benedetti – Alberto Da Rin – Gianfranco Da Rin – Paolo De Zanna – Bruno Frison – Paolo Gaspari – Ivo Ghezze – Giuseppe Lorenzi – Francesco Macchietto – Silvano Marzenta – Giulio Oberhammer – Carmine Tucci – Giulio Verocai – Giuseppe Zandegiacomo.

1962/63 BOLZANO

Dopo otto anni nelle file degli Scoiattoli, Carmine Tucci si trasferisce a Bolzano col ruolo di allenatore-giocatore, al suo posto la società ampezzana ingaggia Ron Farnfield. I Diavoli Milano acquistano dal Klagenfurt Reg Morelli e dopo due stagioni ritorna Bryan Whittal, mentre si ritirano dall’attività agonistica Paolo Marchi e Salvatore Guccione. Il Campionato è allargato a cinque squadre con la partecipazione del Südtiroler SportVerein Bolzano, vincitore del Campionato di Promozione nella stagione precedente. La formula del torneo prevede un girone all’italiana con partite di andata e ritorno e la possibilità di schierare uno straniero a partita. La lotta per la conquista del tricolore si riduce ben presto a tre squadre (Bolzano, Cortina e Diavoli Milano); se negli scontri diretti Bolzano-Cortina e Cortina-Milano le formazioni si dividono la posta in palio vincendo una gara ciascuno; a fare la differenza è lo scontro Diavoli Milano-Bolzano, con gli altoatesini che vincono in casa per 8-5 e pareggiano al Piranesi 5-5 nella decisiva gara di ritorno, laureandosi Campioni d’Italia. Nella gara precedente, contro l’Ortisei, alla formazione meneghina sono annullati due goal, la gara finisce in pareggio (5-5) estromettendola dai giochi e dando vita a polemiche sulle designazioni arbitrali; per voce del dirigente Luigi Bastagini i milanesi fanno notare che per la gara contro l’Ortisei, la conduzione della gara è stata assegnata ad un arbitro bolzanino e ad uno cortinese, quindi di due località di squadre in corsa per il titolo, mentre per Bolzano-Cortina (2-3), la Federazione si è accordata con due direttori di gara tedeschi per preservare la regolarità del match.

Il Bolzano (nella foto) conquista lo scudetto totalizzando 13 punti in classifica, al secondo posto il Cortina a 12 punti, seguono i Diavoli Milano (10 p.ti). Più staccati Ortisei (5 p.ti) e SSV Bolzano (0 p.ti). Quest’ultima formazione ha fatto registrare, contro i Diavoli Milano, la partita con più reti di tutto il campionato (4-19 per i milanesi). La classifica marcatori vede imporsi Bryan Whittal (Diavoli Milano) con 30 reti, seguito da Giampiero Branduardi (Diavoli Milano, 24 reti), Alfredo Coletti (Bolzano, 18 reti), Alberto Da Rin (Cortina, 15 reti) e Giuseppe Zandegiacomo (Cortina, 11 reti).

Formazione Campione d’Italia: Heini Bacher – Alfredo Coletti – Alberto De Grandi – Franco De Vito – Giuliano Ferraris – Giuliano Frigo – Norbert Koler – Armando Mencarelli – Robert Psenner – Siegfried Schlemmer – Franco Viale. Allenatore: Carmine Tucci.

1963/64 CORTINA

(Jack Siemon)

Lo scudetto torna finalmente nel Veneto, dopo averlo sfiorato per un soffio nel campionato 1963-64. Il torneo viene ulteriormente allargato a 6 formazioni: il Torino viene ammesso dalla Commissione Tecnica dopo la rinuncia forzata dell’Alleghe, vincitore del Campionato di Promozione. Il regolamento prevede quindi un girone eliminatorio e uno finale, al quale accedono le prime 3 classificate che mantengono i punti acquisiti nella prima fase; in entrambi i gironi sono previste partite di andata e ritorno.

I Campioni d’Italia del Bolzano confermano la squadra della stagione precedente, mentre a Cortina sbarca Jack Siemon che già nelle prime amichevoli mette in mostra le proprie doti; i Diavoli Milano rafforzano la difesa con Bill Dobbyn e a campionato in corso e per rinfoltire il roster, ingaggiano Enrico Benedetti dal Cortina. La forte linea d’attacco ABC (Agazzi-Branduardi-Crotti), causa impegni di lavoro, non assicura la presenza costante; viene riconfermato anche il forte attaccante Bryan Whittal. La squadra che tuttavia si rafforza maggiormente è il Sudtiroler Sportverein di Bolzano, che ingaggia il canadese Garnett Vasey e i nazionali Edmondo Rabanser (dall’Ortisei) e Giorgio Zerbetto (dal Bolzano). Al contrario, il Torino non riesce ad accordarsi con Carlo Longarini, Bob Bragagnolo, Lalonde ed Elwin Friederich disputando l’intera stagione con soli giocatori italiani.

La prima fase del campionato si chiude con il Cortina in testa alla classifica con 19 punti, frutto di nove vittorie e un pareggio (contro i Diavoli a Milano per 2-2), al secondo posto il Bolzano con 16 punti, il terzo e ultimo posto per l’accesso al Girone finale è occupato dall’Ortisei con 15 punti; Non si qualificano alla fase finale i Diavoli Milano (8 p.ti) quarti, che disputano una stagione sottotono, il SSV Bozen (6 p.ti) e Torino (0 p.ti), in Serie A dopo 7 anni.

Nella seconda fase il Cortina conferma la propria superiorità vincendo tutte le gare totalizzando 27 punti nella classifica finale. Per gli ampezzani è sesto scudetto ed il miglior campionato della sua storia. Il Bolzano perde tutte le gare, ma l’ampio margine acquisito nella prima fase gli consente di chiudere al secondo posto; l’Ortisei ottiene due vittorie, entrambe contro la squadra del capoluogo altoatesino, riscattando così le sconfitte patite nella prima fase.

La partita dove sono state segnate più reti è Cortina–Torino 20-1, giocata il 28 dicembre 1963.

Ivo Ghezze (Cortina) si aggiudica la classifica cannonieri con 14 reti, seguito da Walter Piccolruaz (Ortisei, 13 reti), Enrico Bacher (Bolzano, 13 reti), Bruno Frison (Cortina, 12 reti) e Gianfranco Da Rin (Cortina, 12 reti).

Formazione Campione d’Italia: Isidoro Alverà – Dino Costantini – Alberto Da Rin – Gianfranco Da Rin – Bruno Frison – Paolo Gaspari – Bruno Ghedina – Ivo Ghezze – Ernesto Franceschi – Giuseppe Lorenzi – Francesco Macchietto – Giovanni Mastel – Giulio Oberhammer – Jack Siemon – Giulio Verocai.

1964/65 CORTINA

Sin dalle prime battute la stagione 1964-65 risulta travagliata: quando oramai sembra tutto pronto per l’organizzazione del Campionato a sette squadre con l’inserimento dell’Alleghe, vincitore del Campionato di Promozione nella stagione precedente, e dopo che, ad agosto, un’apposita Commissione tecnica ha stilato il calendario, intorno alla metà di settembre giunge il forfait del Torino dovuto a motivi finanziari e al ritiro di alcuni giocatori. La formula del Campionato e l’utilizzo degli stranieri (uno per squadra) rimangono invariati.

A torneo appena iniziato alcuni dei giovani dei Diavoli Milano, aggregati alla prima squadra, chiedono che gli vengano elargiti soldi a titolo di rimborso spese, i dirigenti di contro sospendono i sette giocatori (Gianfranco Rigamonti, Giorgio Rigamonti, Andrea Lusena, Marco Lusena, Luciano Nucci, Renato Brivio e Luigi Redaelli) fino al 2 gennaio, richiamando, per il debutto contro Bolzano (perso 7-5), Giancarlo Agazzi e Mario Bedogni.

In Cortina-Alleghe del 20 dicembre 1964 gli ampezzani schierano sul ghiaccio Remigio Moracutti, regolarmente tesserato per l’Amatori Cortina che partecipa al Campionato di Promozione; la partita termina 11-0 per i padroni di casa, ma la Commissione Tecnica assegna il 5-0 a tavolino a favore delle Civette. Una settimana più tardi, durante Cortina-Bolzano, al 17’ del primo tempo, l’italo-canadese Gene Rebellato, dopo una scorrettezza di Alberto Da Rin, gli sferra un pugno: scoppia una rissa generale che gli arbitri Saudati e Tadini non riescono a sedare con conseguente sospensione della gara; alla ripresa del gioco i bolzanini si rifiutano di scendere sul ghiaccio e successivamente la Federazione assegna il 5-0 a tavolino a favore del Cortina.

Il 17 gennaio 1965, durante Alleghe-Cortina, al 7’30” del secondo tempo, sul punteggio di 3-2 per gli ospiti, la gara è sospesa a causa delle ferite riportate da Renato De Toni dalla rottura della maschera colpita da due dischi; al giocatore sono applicati 10 punti di sutura. La squadra di casa è costretta a ritirarsi e questo le costerà la sconfitta a tavolino per 5-0.

Nella gara di ritorno Bolzano-Cortina, sul punteggio di 4-3 per gli Scoiattoli, a pochi secondi dal termine Alfredo Coletti pareggia, ma l’arbitro tedesco Zeller annulla per un presunto fallo avvenuto durante la mischia creatasi davanti a Jack Siemon, nonostante il parere contrario del suo collega Neumaier; il pubblico deluso protesta gettando sul ghiaccio svariati oggetti. La Federazione squalifica il campo della società altoatesina per un mese, costringendola a giocare la seconda fase a Genova, piazza nella quale si sta promuovendo con diverse iniziative l’hockey su ghiaccio.

La prima fase del torneo si chiude con il Cortina in testa alla classifica con 16 punti, seguito dall’Ortisei a 15 p.ti, formazione che non è più da considerarsi una sorpresa, al terzo posto il Bolzano che dopo esser stata per lungo tempo in testa alla classifica ha dovuto cedere il passo nel finale. Escluse dal girone per la conquista dello scudetto, al quarto posto si piazzano i Diavoli Milano con 8 punti, che per tutta la stagione hanno dovuto sopperire alle difficoltà in difesa, dovute ad una stagione infelice di Vittorio Bolla e una retroguardia con poca esperienza, riutilizzando Mario Bedogni, tornato sul ghiaccio dopo due anni di inattività e Giancarlo Agazzi, disponibile quando gli impegni di lavoro glielo hanno permesso. Per la formazione meneghina sembra iniziato da qualche anno un lento declino che la porta ad essere l’ombra di quelle formazioni che per diversi decenni hanno dominato il panorama hockeystico italiano ed europeo. Quinto posto per il Südtiroler Sportverein di Bolzano con 4 punti; chiude la classifica l’Alleghe con 3 punti che paga lo scotto del ritorno in Serie A dopo 9 stagioni.

La seconda parte del Campionato è dominata dal Cortina che vince tutte le partite, mentre grazie alla débâcle dell’Ortisei (3 sconfitte), il Bolzano conquista il secondo posto. La partita Ortisei-Cortina, del 2 marzo 1965, non è disputata per indisponibilità del campo di gioco (stadio naturale).

Classifica finale: Cortina 22 p.ti (16 + 6), Bolzano 18 p.ti (12 + 4), Ortisei 15 p.ti (15 + 0), Diavoli Milano 8 p.ti, SSV Bolzano 4 p.ti e Alleghe 3 p.ti.

La classifica marcatori è vinta da Alfredo Coletti (Bolzano) con 18 reti, seguito da Gianfranco Da Rin (Cortina, 16 reti), Alberto Da Rin (Cortina, 15 reti), Sigfrido Schlemmer (Bolzano, 12 reti) ed Edmondo Rabanser (Ortisei, 10 reti).

Formazione Campione d’Italia: Franco Alverà – Isidoro Alverà – Paolo Bernardi – Alberto Da Rin – Gianfranco Da Rin – Paolo Gaspari – Bruno Ghedina – Ivo Ghezze – Bruno Frison – Giuseppe Lorenzi – Francesco Macchietto – Giovanni Mastel – Giulio Oberhammer – Italo Scuderi – Jack Siemon – Giulio Verocai.

1965/66 CORTINA

La stagione 1965/66 inizia con diverse novità: viene istituita la Serie B a girone unico, con lo scopo di creare un torneo di maggior prestigio di quello di Promozione organizzato in gruppi.

Il Torino, vincitore del torneo di Promozione nella stagione precedente, rinuncia a partecipare alla massima Serie; a Bolzano, il Südtiroler Sportverein si fonde con l’Hockey Club, mentre l’Ortisei cambia denominazione in Gardena, ma la sua iscrizione rimane dubbia fino all’inizio del Campionato per problemi allo Stadio e per la perdita di due forti pedine come Mario Avesani ed Enrico Mahlknecht che ha indebolito la squadra, ma grazie alla buona volontà di alcuni giocatori e dirigenti i problemi vengono risolti e la formazione gardenese si presenta ai nastri di partenza.

Sia i Campioni in carica del Cortina che i Diavoli Milano mostrano problemi nel reparto difensivo dovuto agli obblighi militari di Isidoro Alverà e Paolo Bernardi per gli ampezzani e di Luciano Nucci per la formazione meneghina. Gli Scoiattoli corrono ai ripari, in vista anche dei numerosi impegni internazionali (Coppa delle Alpi e Coppa Europa), ingaggiando l’italocanadese Daniel O’Connell Malone, mentre i milanesi si affidano ad Giancarlo Agazzi, Renato Brivio e alla giovane promessa Sarfatti, proveniente dal farm team Amatori Milano.

Ad eccezione dell’Alleghe, Cenerentola del torneo, che termina a 0 punti ed il Bolzano (8 punti), che perde o pareggia gli scontri diretti con le altre pretendenti al titolo, la lotta per il primo posto è ristretto ai Diavoli Milano (9 p.ti), al sorprendente Gardena (11 p.ti), capace di fermare gli Scoiattoli in casa per 3-2, infliggendogli l’unica sconfitta della stagione regolare, e al Cortina che chiude al primo posto con 12 punti.

Nella seconda fase il Gardena è costretto a giocare le gare interne a Bolzano a causa dell’impraticabilità del rink dovuto alle condizioni climatiche. Nella prima gara interna i gardenesi battono nuovamente il Cortina, stavolta per 2-1, alimentando sogni di gloria che terminano due giorni più tardi in casa degli ampezzani che gli infliggono una sonora sconfitta per 8-1. I Diavoli Milano non entrano mai nel vivo della lotta per la conquista del tricolore, totalizzando due vittorie con il Gardena e due sconfitte con il Cortina.

Il torneo termina con il Cortina che conquista il terzo scudetto consecutivo chiudendo la classifica a 18 punti, seguiti a pari merito a 13 punti dal Gardena e dai Diavoli Milano, poi Bolzano (8 p.ti) ed Alleghe (0 p.ti).

In cima alla classifica marcatori c’è Bryan Whittal (Diavoli Milano, 16 reti), seguito da Gianfranco Da Rin (Cortina, 13 reti), Ernesto Crotti (Diavoli Milano, 10 reti), Jean Marc Asselin (Gardena, 8 reti) e Lucio Brugnoli (Gardena, 6 reti).

Formazione Campione d’Italia: Franco Alverà – Isidoro Alverà – Enrico Benedetti – Paolo Bernardi – Alberto Da Rin – Gianfranco Da Rin – Bruno Frison – Paolo Gaspri – Bruno Ghedina – Ivo Ghezze – Giuseppe Lorenzi – Francesco Macchietto – Giovanni Mastel – Giulio Oberhammer – Ruggero Savaris – Italo Scuderi – Ruggero Savaris – Jack Siemon – Giulio Verocai.

1966/67 CORTINA

I Campioni d’Italia del Cortina ed il Bolzano si presentano ai nastri di partenza del nuovo torneo ingaggiando due coach cecoslovacchi, Robert Rebetin (ex giocatore del L.T.C. Praga) per gli ampezzani, e Lolek Cetkowski per i bolzanini che acquistano anche il canadese Len Perking; torna a solcare il ghiaccio del Palazzo di Via Roma, dopo un anno di assenza, Alfredo Coletti. I Diavoli Milano rispondono confermando per il sesto anno consecutivo Bryan Whittal, prendendo in prestito l’attaccante alleghese Renato De Toni ed acquistando Franco Gallo, di scuola candese.

Dopo 5 anni si ritorna ad un campionato ridimensionato, che vede la partecipazione di 4 squadre per la rinuncia dell’Alleghe (per la mancanza di una pista artificiale) ed il Torino, intenzionato in un primo momento ad iscriversi nella massima serie, ma successivamente è costretto a rinunciare. Cambia anche la formula che prevede un girone con doppia andata e ritorno.

Dopo gli incidenti avvenuti durante Bolzano-Cortina (1-4) del 14 gennaio 1967, la Federazione decide di omologare il risultato e di squalificare il campo del Bolzano fino al 10 febbraio, infliggendo alla società altoatesina una multa di 30.000 lire. Tra i giocatori, Romeo Tigliani è sospeso fino al 15 febbraio, mentre sono ammoniti Franco De Vito (Bolzano) e Bruno Ghedina (Cortina). Gli arbitri Alfio Tuzzi e Cesare Tadini vengono sospesi.

L’incontro Cortina-Diavoli Milano in calendario il 18 febbraio 1967 a Cortina D’Ampezzo non è disputato per l’impraticabilità della pista di gioco. In seguito, le due società non trovano l’accordo per la disputa del recupero.

Il Campionato è vinto dal Cortina (18 p.ti) che, dopo sette vittorie consecutive, nel finale di stagione incassa due sconfitte, ad opera del Bolzano (3-1 in casa e 9-8 in trasferta) seguito dal Gardena e Bolzano (11 p.ti); per i gardenesi il torneo inizia male con una vittoria e quattro sconfitte nelle prime cinque gare, che vengono riscattate nella seconda parte, mentre per il Bolzano la stagione è altalenante. Chiudono la classifica i Diavoli Milano che disputano la peggior stagione della loro storia; il ruolino di marcia dei milanesi, in casa, registra due pareggi e quattro sconfitte (di cui Diavoli Milano-Gardena 3-12 del 23 febbraio 1967, arbitrata da Gasser e Stenico, è la partita con il maggior numero di reti), mentre i restanti quattro punti sono ottenuti con le vittorie esterne conseguite ad inizio Campionato in casa del Bolzano e del Gardena. A parziale discolpa dei meneghini c’è la prolungata assenza di Bryan Whittal, giocatore di maggior spessore, che per motivi fisici non riesce a dare un contributo decisivo.

La classifica marcatori è vinta da Jean Marc Asselin (Gardena) con 19 reti, seguito da Alfredo Coletti (Bolzano, 16 reti), Alberto Da Rin (Cortina, 14 reti), Renato De Toni (Diavoli Milano, 11 reti) e Gianfranco Da Rin (Cortina, 8 reti).

Formazione Campione d’Italia: Franco Alverà – Isidoro Alverà – Enrico Benedetti – Paolo Bernardi – Alberto Da Rin – Gianfranco Da Rin – Bruno Frison – Bruno Ghedina – Mario Lacedelli – Giuseppe Lorenzi – Giovanni Mastel – Remigio Morocutti – Ruggero Savaris -Jack Siemon – Giulio Verocai.

1967/68 CORTINA

Campionato è allargato a 5 squadre pre il ritorno in massima serie del Torino, vincitore della serie B della stagione precedente.

Il Gardena disputa un girone eliminatorio ed acquisisce il diritto, in un primo momento, di partecipare a quello finale. Ma a seguito dei provvedimenti inflitti dalla Commissione Federale di disciplina, per le ripetute assenze in campo della squadra nelle date già stabilite per la disputa degli incontri, in ossequio all’art. 56 delle “Norme Federali”, è escluso dalla classifica, annullando tutte le partite disputate. Questa stagione vede il testa a testa tra Cortina (14 p.ti) e i Diavoli Milano (12 p.ti). Molto più staccati Bolzano (4 p.ti) e Torino (0 p.ti), cenerentola del campionato.

La finale è giocata al meglio delle tre gare con i seguenti risultati e arbitri:

25.02.68 Cortina – Diavoli Milano 1-2 Gasser-Postinghel

07.03.68 Diavoli Milano – Cortina 0-3 Stenico-Berloffa

16.03.68 Cortina – Diavoli Milano 7-5 Stenico Berloffa

Pat Adair (Diavoli Milano) si aggiudica la classifica marcatori con 15 reti, seguito da Alberto da Rin (Cortina, 9 reti), Bruno Ghedina (Cortina, 8 reti), Ruggero Savaris (Cortina, 6 reti) e Bryan Whittal (Torino, 4 reti) .

Formazione Campione d’Italia: Franco Alverà – Enrico Benedetti – Paolo Bernardi – Giovanni Costantini – Alberto Da Rin – Gianfranco Da Rin – Bruno Frison – Bruno Ghedina – Giuseppe Lorenzi – Giovanni Mastel – Remigio Morocutti – Ruggero Savaris – Italo Scuderi – Jack Siemon – Giulio Verocai.

1968/69 GARDENA

Sono quattro le iscritte al campionato. Si registrano le defezioni di Torino e Brunico. Quest’ultima formazione, dopo aver vinto il campionato di serie B nella stagione precedente, preferisce rimanere nella serie cadetta. Rientra il Gardena (19 p.ti), dopo la squalifica del campionato passato e conquista per la prima volta il tricolore, conteso fino all’ultima giornata al Cortina (18 p.ti). Chiudono la classifica i Diavoli Milano (8 p.ti) e Bolzano (3 p.ti) che recitano il ruolo di comparse.

La partita con il maggior numero di reti è Cortina-Diavoli Milano 19-2 del 6 gennaio 1969, arbitri Stenico e Sarto.

La classifica dei cannonieri viene vinta da Ruggero Savaris (Cortina) con 21 reti, seguito da Edmondo Rabanser (Gardena, 15 reti), Alberto Da Rin (Cortina, 13 reti), Rolando Benvenuti (Bolzano, 9 reti) e John Cook (Diavoli Milano, 8 reti).

Formazione Campione d’Italia: Zdenek Beran – Lucio Brugnoli – Gottfried Demetz – Gottfried Kaslatter – Guido Kostner – Ulrich Kostner – Leo Messner – Ulrich Moroder – Erwin Nogler – Feruccio Pasolli – Hans Piccolruaz – Walter Piccolruaz – Edmund Rabanser – Josef Schrott.

1969/70 CORTINA

Il Cortina (18 p.ti) torna a dettare legge e ancora una volta si aggiudica il campionato perdendo solo una gara e vincendo le rimanenti. Al secondo posto i campioni in carica del Gardena (9 p.ti), seguiti dai Diavoli Milano (5 p.ti) e Bolzano (4 p.ti).

Formazione Campione d’Italia: Francesco Alverà – Enrico Benedetti – Paolo Bernardi – Franco Costantini – Giulio Costantini – Alberto Da Rin – Gianfranco Da Rin – Bruno Frison – Bruno Ghedina – Giuseppe Lorenzi – Mario Lacedelli – Giovanni Mastel – Claudio Pompanin – Ruggero Savaris – Jack Siemon – Giulio Verocai.

Per utilizzare i commenti alla storia del campionato o parte di essi, è necessario chiedere l’autorizzazione con una email a info@hockeytime.net e citare la fonte. Grazie.

Si ringrazia il Sig. Edoardo Ranzoni dell’Ufficio Stampa FISG e Claudio Nicoletti (www.milanosiamonoi.com) per la gentile collaborazione.

Le foto appaiono per gentile concessione di:

IIHF – SIHSS Swedish Icehockey Historical and Statistical Society – Società laPavoni S.p.A. – HC Bolzano – Mastini Varese Hockey – SG Cortina – Alex del Fanclub Fanatics HCM – HC Gherdeina – Asiago Hockey AS – HC Merano – HCJ Milano Vipers – Ritten Sport Hockey – Pete Walch (www.panthershistory.co.uk).

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