Addio a Ray Podloski

Addio a Ray Podloski

La storia dell’hockey italiano perde un altro pezzo: dopo Bob Sullivan, scomparso settimana scorsa, i tifosi italiani, ma soprattutto quelli di Bolzano ed Asiago, alzano le stecche al cielo per Ray Podloski. A tradirlo, a 52 anni, un attacco di cuore e i danni cerebrali riportati che hanno reso sin da subito le sue condizioni critiche.

In Italia arrivò nell’estate del 1993 dal Klagenfurter; nel curriculum vantava una Memorial Cup vinta nel 1983 al primo anno di professionismo coi Portland Winter Hawks che gli valse la scelta dei Boston Bruins al secondo giro, 40° assoluto, nel draft dell’anno successivo. Arricchì il palmarès vincendo l’Alpenliga coi biancorossi contro il Milan battuto in finale 8-2. Tornato in Austria a fine stagione, giocò nel Lustenau, al termine della fase regolare si trasferì ad Asiago totalizzando 21 punti (10 goal e 11 assist) in 8 gare.

Chiuse la carriera vincendo la EBEL nel 2005 coi Vienna Capitals, tornato a Edmonton, fondò la Podloski Hockey Training: ne hanno preso parte nomi noti come Tyler Ennis, Jared Spurgeon (entrambi giocatori dei Minnesota Wild), Alex Petrovic (Florida Panthers) e Sam Steel, draftato nel 2016 al primo giro (30° totale) dagli Anaheim Ducks.

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