Pergine: intervista a coach Armani

Pergine: intervista a coach Armani

(Comun. stampa Hockey Pergine) – A poche ore dal via del campionato di serie B (domenica prossima alle ore 20 contro il Ritten “B”), abbiamo incontrato coach Fabio Armani, che dopo una positiva esperienza con il Valpellice, ora siede sulla panca del Pergine Sapiens.

Cominciamo con una breve descrizione: chi è il nuovo head coach delle linci?

«Ho debuttato in serie A nel 1993 con la maglia del Fiemme, disputando oltre 450 partite nel massimo campionato italiano con Fassa, Asiago e Pontebba. Dopo il ritiro (2010) ho cominciato la carriera di assistant coach con il Pontebba, ricoprendo anche il ruolo di direttore sportivo per tre stagioni. Poi il passaggio al Valpellice, dove ho guidato anche la formazione Under 20 e per qualche mese la Senior. Un periodo in cui ho imparato molto dai coach conosciuti, come Tom Pokel, Tom Barraso o Mike Flanagan.»

Dopo l’apprendistato, il passaggio al Pergine Sapiens…

«Dico grazie alla società per avermi contattato. Delle linci sapevo che sono un sodalizio molto serio e con una grande voglia di crescere: obiettivi che condivido pienamente. Io credo che sia necessario curare tutto nei minimi dettagli, perché si comincia a crescere curando le piccole cose, che poi in partita fanno la differenza. Ho trovato un gruppo molto giovane, ma con tanta voglia d’imparare e devo dire di essere molto contento di essere qua.»

L’anno scorso i biancorossi sono stati la sorpresa dei playoff, conquistando la finale scudetto tra lo stupore generale. Non c’è il rischio di un appagamento?

«Non credo. Io credo che i giocatori vogliano sempre vincere, perché è bello e ti riempie di soddisfazione, quindi cercheranno in tutti i modi di conquistare il successo. Poi è chiaro che ripetere la scorsa stagione è molto difficile. Abbiamo cominciato a lavorare con molto entusiasmo con l’obiettivo di arrivare ai playoff. Da lì in avanti parte un altro campionato, dove tutto può succedere.»

C’è un avversario che teme maggiormente?

«Onestamente non conosco a fondo tutte le nostre avversarie, ma credo esistano squadre molto attrezzate ed altre leggermente inferiori, anche se credo si siano tutte rinforzate. In questo momento, tuttavia, preferisco concentrarmi sulla mia squadra, lavorando sodo per migliorarci: già nell’amichevole di martedì scorso ho visto che i giocatori stanno provando a mettere in pratica quanto fatto in allenamento; non tutto riesce alla perfezione ancora, ma tutti lavorano per migliorarsi.»

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