HockeyTime.net(Dal sito hockeyaosta.it) – Le magie, a volte riescono, altre volte le subisci. Per informazioni, citofonare al Pinerolo, tornato ad Aosta dopo soli sette giorni, per la prima partita della “Coppa dei Comitati”. I Piemontesi erano convinti di bissare un copione a base di una vittoria scippata ai padroni di casa, ma non è andata proprio così.
Primo drittel ad alta intensità, con i Gladiators che partono posizionati sul ghiaccio decisamente meglio di domenica scorsa, in particolare nel reparto difensivo. L’intesa sul ghiaccio c’è e si vede: a 5:43 arriva il primo goal. La reazione dei piemontesi è fulminea. Tempo dell’ingaggio, di una fuga verso goalie Guichardaz e il pareggio è agguantato in soli dieci secondi. I nostri, però, non si lasciano intimorire e, a 8:33, vanno nuovamente in rete. Come in un’ideale partita di ping-pong, ai piemontesi riesce un ulteriore recupero, ma i Gladiatori rintuzzano efficacemente a 14:15, con una magistrale ribattuta su uno slap deviato dal portiere pinerolese.
Tutti negli spogliatoi e, una volta tornati sul ghiaccio, se la pioggia di goal si arresta, altrettanto non si può dire del ritmo di gioco. Il nervosismo per una situazione di svantaggio, per gli avversari, e di non definitiva superiorità del punteggio, per i padroni di casa, fa capolino, traducendosi in un discreto traffico sulle due panche puniti. Un fattore che si rivelerà, ancora una volta, determinante: la sirena sta quasi per suonare quando il Pinerolo capitalizza un “power play” e, a 39:34, riesce a bucare la difesa dei Gladiatori. E’ il goal del pareggio. Il terzo drittel sarà quello decisivo.
Pochi minuti dopo la ripresa, un episodio importante, che rende la vittoria di stasera ancora più speciale. Il portiere André Guichardaz si stira su una parata. I dolori sono lancinanti: non ce la fa a continuare. L’arbitro Costa concede 10 minuti di pausa e i Gladiatori prendono la loro decisione: a vestire i panni del portiere sarà Stefano Sozzi, con ogni linea pronta a fare quadrato attorno a lui. Si riprende e, pochissimo dopo, a 42:48, come nel miglior omaggio al collega che affronta una prova temibile, ecco la quarta rete dei Gladiatori, frutto di una azione corale magistralmente interpretata.
Un fallo difensivo (raccattato forse pensando che “meglio due minuti di un goal”) porta i padroni di casa in inferiorità e se c’è una materia in cui il Pinerolo non ha bisogno di ripetizioni è lo sfruttamento del “power play”. A 46:02, Valerio Mondon Marin, vecchia volpe del roster avversario, riesce nel pareggio, anche se il sospetto che abbia sospinto il disco con la lama del pattino, più che con la mazza, è condiviso da diversi osservatori (ma non dall’arbitro, che convalida). E’ l’unica “disattenzione” di Stefano Sozzi, che si fa trovare piazzato, pronto e presente su tutti gli altri tiri ricevuti sino a quel momento (e lo sarà anche in quelli successivi).
L’occasione non è, tuttavia, ancora sfumata. Non c’è da issare bandiera bianca, anche perché il conto della domenica precedente è in sospeso e va regolato. A due minuti e quaranta dalla sirena definitiva, i Gladiators si portano avanti e il Pinerolo ha il fiato corto, perché un suo giocatore è punito. Il coach avversario teme la situazione e chiama il “time out”. Alla ripresa, i padroni di casa non hanno pietà: ingaggio conquistato, disco che passa al giocatore laterale. Slap, senza se e senza ma. Il portiere ci arriva e devia sulla sua sinistra, dov’è però pronto un Gladiatore a insaccare con una ribattuta che non bussa prima di entrare. E’ il 5-4. Il Pinerolo ci prova ancora un paio di volte, ma per i Gladiators è questione d’orgoglio, ormai: tutta la linea è attorno alla porta nostrana. La sirena suona: la vittoria è conquistata. Come dicevamo domenica scorsa: “è l’hockey: bellezza”, ma stasera rieccheggia nelle orecchie dei giocatori pinerolesi, più che in quelle degli aostani, tutti stretti attorno al compagno Sozzi, goalie per un giorno (di gloria)!