Rouen domina il girone di casa; prima assoluta per la Polonia con il Tychy

Rouen domina il girone di casa; prima assoluta per la Polonia con il Tychy

Mentre l’Asiago conquistava sul ghiaccio di casa l’accesso alle Superfinals, a Rouen si è giocato (per l’ennesima volta) l’altro girone di semifinale tra i padroni di casa, i campioni di Bielorussia dello Shakhtar Soligorsk, i polacchi del GKS Tychy, arrivati dal girone di qualificazione, ed i vice-campioni di Ucraina dell’ HC Kremenchuk. Vediamo brevemente come è andata:  fin dall’inizio si sapeva che sarebbe stato un torneo a tre, visto il modesto valore degli ucraini, squadra dall’età media bassissima – 21 anni – che per una delle cervellotiche decisioni della IIHF si sono trovati direttamente nel girone di semifinale, al cospetto di avversari più forti ed esperti. Le altre squadre potevano equivalersi sulla carta, coi i bielorussi ed i padroni di casa leggermente favoriti. La prima giornata non ha fatto che confermare i pronostici: mentre lo Shakhtar si sbarazzava facilmente dei ragazzini ucraini per 6-0 mettendo in mostra un gioco fatto di veloci passaggi per cercare la conclusione ravvicinata, i Dragons non avevano vita facile contro il Tychy, seguito da una massa numerosa e compatta di tifosi, giocando un primo periodo orribile, chiuso sotto 2-1, ed un secondo nel quale sono l’imprecisione degli attaccanti polacchi ha evitato un passivo più largo ed un’invenzione di Sacha Treille ha pareggiato immeritatamente i conti. Nell’ultimo quarto la musica è stata però diversa, con Rouen a segno tre volte – Guenette e doppietta di Jason Krog, il secondo dopo una sospetta carica non sanzionata – prima del punto per il 5-3 finale di Bepierszcz. Da ricordare il commovente ricordo delle vittime di Parigi prima della partita con la Marsigliese cantata all’unisono dal caldo pubblico dell’Ile Lacriox, ricoperta di bandiere francesi. La giornata di sabato è stata quella più calda, in tutti i sensi: nel match del pomeriggio tra Tychy e Shakhtar, la partita più bella della tre giorni, è la tensione a farla da padrone sul ghiaccio ma soprattutto fuori: Soligorsk avanti nel primo periodo con Viktor Andrushenko, cercando poi di imporre un ritmo blando alla partita, con i polacchi ad attaccare a testa bassa e in modo confuso. Nel secondo periodo succede di tutto: prima una pausa di 5 minuti per riparare un problema alla porta di uno dei penalty box e poi il fattaccio: Tychy pareggia con un siluro da lontano di Lopuski non trattenuto dal goalie Malyutin, ma gli arbitri annullano perché la gabbia è stata spostata. Grandi proteste sul ghiaccio, mentre fuori gli ultras polacchi si riversano nello spazio dietro la porta andando a cercare il contatto con i supporter bielorussi, ci sono momenti di grande tensione con il pubblico francese a frapporsi tra le due fazioni. La tensione aumenta quando un tifoso polacco ruba una bandiera dello Shakhtar, c’è qualche contatto, ma l’arrivo quasi immediato della polizia che carica i polacchi evita il peggio. Gli ultras, quasi tutti a viso coperto e testa rasata e tutti ubriachi, si riversano in parte al ristorante dello stadio, dove ci sono ancora dei contatti con la polizia, in parte nella piscina a lato della pista. Dopo una ventina di minuti si riprende il gioco e sugli spalti il settore polacco è quasi vuoto, così come sarà anche il giorno dopo. Più tardi si viene a sapere di un’azione organizzata nei giorni precedenti via internet con gli ultras del Lione, che condividono l’ideologia politica di estrema destra dei loro “colleghi” polacchi, proprio per creare confusione. Sul ghiaccio il terzo periodo, costato la sconfitta il giorno prima, si rivela decisivo per il Tychy, che prima pareggia in modo un po’ fortunoso con Filip Komorski a 10′ dalla fine e poi trova il goal della fondamentale vittoria al minuto 54 con Bepierszcz, bravo a trovare l’angolo alto della gabbia di Malyutin. Tutto facile alla sera, invece, per i Dragons, che demoliscono 7-3 il Kremenchuk con 4 goals già nel primo periodo.  Si arriva così alla giornata di domenica con una situazione ancora quasi indefinita, con Kremenchuk eliminato, Rouen con un piede e mezzo in finale e Tychy e Soligorsk a sperare in una combinazione di risultati. Nel pomeriggio i polacchi compiono il loro dovere battendo 3-1 il Kremenchuk, sostenuto da tutta l’arena, con doppietta di Jaroslaw Rzeszutko e non possono far altro che sedersi e tifare Rouen. Ed i francesi, malgrado un pubblico che fischia i polacchi ad ogni tocco, non deludono: al termine di una partita non bella e con pochissime emozioni Rouen ha la meglio 1-0 sullo Shakhtar con un goal di Leo Guillemain alla fine del primo periodo, difeso poi senza nemmeno troppo affanno fino al 60esimo. Il perfect record francese trascina con sé, come detto, anche il Tychy, che porta per la prima volta in assoluto una squadra polacca alla fase finale. Rouen torna invece all’ultimo atto della Continental, una competizione davvero sentita da quella parti, dopo appena una stagione di assenza. Rimane ora da capire dove si organizzerà l’ultimo atto: scartata Herning a causa di un’arena con spogliatoi non omologati per competizioni IIHF di questo livello, Tychy e Rouen hanno già annunciato la loro candidatura, anche se difficilmente la IIHF si orienterà sulla città polacca, che ha ospitato, ricordiamo, uno dei due gironi di seconda fase,  dopo gli incidenti di questi giorni. Asiago dovrebbe candidarsi, ma al momento Rouen sembra la scelta più probabile.

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