1a Divisione Gr. A: Egger e coach Mair nel dopo Italia-Ungheria

1a Divisione Gr. A: Egger e coach Mair nel dopo Italia-Ungheria

di Miki Faella e Tony Puma

(Cracovia) – Egger è uno dei pochi veterani di questa Nazionale che, con il nuovo corso, ha iniziato da questa stagione a costruire il proprio futuro partendo dalle fondamenta. Di battaglie ne ha combattute molte, dall’alto della sua esperienza rende onore all’Ungheria:

Non eravamo preparati ad una loro partenza così forte e con tanta pressione, abbiamo avuto difficoltà ad uscire dalla nostra zona e sin dall’inizio la differenza si è vista. C’è poco da dire, oggi erano decisamente più forti visto che loro giocano quasi tutti in un campionato di livello maggiore e con un altro ritmo. Con un team così giovane abbiamo pagato in esperienza. Abbiamo provato, le occasioni le abbiamo costruite, si poteva riaprire la partita nel due contro zero nel terzo centrale.

Si potrebbe obiettare che nella gara odierna è mancata cattiveria sottoporta, tuttavia il terzino è consapevole che l’impegno di tutta la squadra non manca:

Tutti danno il 100% e di questo possiamo che esserne orgogliosi. Hanno scelto di creare un gruppo giovane per fare esperienza e, questo, prima o poi si paga, però se non si giocano questo tipo di partite non si può crescere. Dobbiamo migliorare e crescere tenendo conto di quanto successo in questa partita; i giovani sanno cosa ci vuole per giocare a questo livello.

2015_04_20  eggerDomani gli Azzurri tornano sul ghiaccio affrontando il Giappone, Egger illustra la partita:

Sarà difficile come tutte le partite, i giapponesi pattinano molto e dobbiamo essere coperti in zona neutra, cercando di non lasciarli penetrare nel mezzo colpendo in contropiede. Ovviamente dobbiamo segnare maggiormente, perché con uno o due reti si vincono poche partite.

Sulla possibiltà di essere promossi in Top Division il bolzanino è chiaro:

Adesso pensiamo a vincere le ultime due partite e vediamo come va avanti il torneo; sicuramente siamo venuti qua principalmente per fare esperienza e poi per cercare la promozione. Noi ce la mettiamo tutta e vediamo se basta.

 

mair_stefanNel post partita di Italia-Ungheria, coach Mair si sofferma sulle difficoltà della Nazionale italiana e sulla tattica adottata dai magiari. Per di più l’altoatesino rivolge uno sguardo alla partita di domani:

Sospettavo che loro sarebbero stati aggressivi sulla nostra uscita controllata; noi non siamo stati abbastanza lucidi, e non abbiamo passato il disco abbastanza velocemente, inoltre non siamo stati abbastanza rapidi nell’uscire dalla zona difensiva, sebbene i goal subiti non sono nati da quelle situazioni, ma su un power play e su un ingaggio perso, dove l’ala che doveva coprire sul giocatore che ha segnato non era pronta. Ci sono state delle sviste, come nel terzo goal, quando anziché andare decisi a liberare, il puck è rimasto in zona. Oggi non abbiamo dimostrato i nostri limiti, ma questi errori e queste ingenuità li paghi. Devo comunque complimentarmi con i ragazzi per il penalty killing del terzo tempo, giocato in maniera esemplare, lasciando ai magiari poche occasioni; sapevamo che cercavano Banham e, in quel frangente, abbiamo svolto un ottimo lavoro. Abbiamo avuto anche delle occasioni, come il due contro zero  di Bernard ed Ihnacak e tanti rebound non sfruttati, perché è mancato l’uomo davanti allo slot. La squadra deve imparare da queste situazioni per crescere e maturare.
Nel secondo tempo ho cambiato le linee per dare una scossa, nel primo tempo abbiamo tirato solo una volta, non abbiamo pressato l’avversario e non siamo riusciti a rimanere nella loro zona d’attacco. Marco (Insam, nda), Toni (Bernard, nda) e Gander si conoscono ed abbiamo giocato un po’ meglio. Negli ultimi cinque minuti ci siamo fatti prendere nuovamente dal panico, soprattutto qualche giovane; nel terzo tempo abbiamo giocato meglio. Noi abbiamo questi alti e bassi, siamo un po’ vittime degli anni passati dove tutti i ruoli chiave sono sempre stati coperti dagli oriundi. Dobbiamo dare tempo ai nostri ragazzi di crescere.
Contro il Giappone dobbiamo stare molto attenti, perché giochiamo alle 13 e iniziare mentalmente bene sarà importante. Loro pattinano molto velocemente e sono pericolosi in transizione, se sbagli i cambi si rischia di ritrovarsi in due contro zero. Anche loro sono una squadra giovane, domani vedremo quanto è matura la squadra, soprattutto, lo ribadisco, mentalmente.

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