Amatori Hockey Feltre costretti ad abbandonare il “Drio Le Rive”

Amatori Hockey Feltre costretti ad abbandonare il “Drio Le Rive”

Riceviamo e pubblichiamo

CONDIZIONI INACCETTABILI PER UN GRUPPO DI APPASSIONATI, E DOPO 10 ANNI LA SQUADRA AMATORIALE E’COSTRETTA AD ANDARE A GIOCARE ALTROVE

“Non possiamo più giocare a queste condizioni. Avevamo chiesto solo questo. Giocare, allenarci una volta alla settimana, il mercoledì sera al Drio Le Rive, come facciamo da più di dieci anni a questa parte. Pagando il giusto, considerando che le società iscritte alla FISG pagano dai 38 ai 60 euro all’ora più IVA mentre a noi applicano una tariffa di 120 euro all’ora più IVA, più del doppio quindi. Per avere un servizio identico. L’anno scorso alle condizioni loro ce l’abbiamo fatta. Quest’anno abbiamo chiesto di abbassare la quota ma ci hanno risposto di no. O così o niente. Abbiamo detto che saremmo stati disposti a tesserarci FISG come società (ora siamo AICS) pur di pagare meno. Ma nessuno ci ha assicurato che in quel caso avremmo avuto lo stesso trattamento degli altri. Ci eravamo anche messi a disposizione per pagare tutte le ore in anticipo ma niente. E allora? Allora siamo costretti ad abbandonare il “Drio Le Rive” dopo oltre dieci anni. Ed è un peccato, perchè ci chiamiamo Red Muss Feltre e a Feltre vogliamo bene.”

E’ carica di delusione la nota con la quale i Red Muss Feltre (o Amatori Hockey Feltre, squadra amatoriale che raggruppa oltre trenta appassionati provenienti dalle province di Belluno, Treviso e Vicenza) rendono noto che dopo oltre dieci anni di attività sono costretti a dire addio a Feltre. Non c’è più spazio per giocare, per loro, al “Drio Le Rive”. Pur avendo sempre pagato con regolarità le quote le cose oggi stanno così:

“Da dieci anni ci alleniamo una volta alla settimana a Feltre e da dieci anni paghiamo con regolarità le quote – spiega il direttivo – l’anno scorso il costo è cresciuto ulteriormente arrivando a 120 euro all’ora più IVA. E l’anno scorso ci è stato chiesto di costituirci ufficialmente come società, cosa che abbiamo fatto per venire incontro alle legittime (in questo caso) richieste dei gestori del Palaghiaccio. Quest’anno però le tariffe sono state confermate e alla nostra richiesta di abbassarle, rendendole più simili a quelle degli altri, la risposta è stata secca: no, o così o qui non giocate.”

E l’amministrazione cosa dice?

“L’amministrazione, con il Sindaco Perenzin e l’assessore Pelosio in testa, dicono di aver parlato più volte con i gestori del Palaghiaccio e noi ci crediamo. Ma ad oggi niente è cambiato, la stagione è iniziata e se vogliamo mettere piede al “Drio Le Rive” le tariffe sono quelle decise da chi gestisce la struttura. Sembra assurdo ma sembra che su un bene pubblico qual’è il Palaghiaccio, pagato con i soldi della collettività, il comune non abbia alcuna voce in capitolo. E la conseguenza è che trenta persone come noi, pur avendo contribuito con il pagamento delle tasse alla sua costruzione, non lo possono utilizzare.”

Ma c’è anche dell’altro vero?

“Certo che si; ci siamo costituiti come società l’anno scorso su richiesta dei gestori. Quest’anno il comune presenta un bando con il quale invita le società sportive a chiedere contributi all’amministrazione. Noi siamo felici, con quel contributo, pensavamo, avremmo potuto alleggerire il nostro impegno economico; invece però compare la condizione che le società devono essere costituite da almeno due anni. Noi esistiamo da oltre dieci ma ufficialmente solo dall’anno scorso. E questa condizione ci esclude, ancora una volta.”

E adesso cosa farete?

“Non accusiamo nessuno ma mettiamo in luce quanto ci sta accadendo. Se a comune e gestori le cose vanno bene così e nessuno oltre a noi ha qualcosa da dire ne prendiamo atto e cercheremo soluzioni altrove. Adesso comunque gli Amatori Hockey Feltre si sono smembrati. I vicentini vanno ad Asiago, i bellunesi chiederanno asilo a Pieve di Cadore, gli altri torneranno all’hockey in-line e ci ritroveremo assieme da qualche parte, probabilmente e spesso a Fiera di Primiero in occasione di amichevoli. Ovunque ma ovviamente non a Feltre. In qualche modo facciamo; ma fa riflettere che una squadra con un nucleo ben radicato a Feltre sia costretta ad andare altrove a giocare. Sembra quasi che giocare, a Feltre, oggi sia vietato. E se è questo il modo con il quale far rivivere un “Drio Le Rive” tutt’altro che in salute beh, noi abbiamo i nostri dubbi. Abbiamo sempre pagato e, a prezzi ragionevoli, avremmo continuato a farlo. Ma piuttosto che prendere soldi da noi abbassandoci le quote i gestori preferiscono lasciarci fuori.
E in tutto questo l’amministrazione sembra non essere in grado di farsi sentire. Di fronte ad un gruppo che chiede di giocare e utilizzare il Palaghiaccio con tariffe adeguate, la risposta è nulla. A Feltre non si gioca, preferiscono lasciare le ore vuote piuttosto. E’questo il modo per creare socialità e interazione tra le persone?”

Amatori Hockey Feltre

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