Parla Mike Pelino, assistant coach del Metallurg Magnitogorsk in ritiro a Cortina

(Comun. stampa SG Cortina) – Al terzo giorno di ritiro i campioni di hockey russi del Metallurg Magnitogorsk hanno potuto vedere, al di là delle nuvole, la straordinaria corona di montagne che circonda la valle ampezzana: il maltempo ha concesso una tregua e anche l’inflessibile allenatore Mike Keenan ha regalato un pomeriggio di riposo ai suoi.
La Sportivi Ghiaccio Cortina ne ha approfittato per una chiacchierata con Mike Pelino, canadese doc ma di origini italiane, sul pancone del Metallurg come vice di Keenan.

È la prima volta che il Metallurg Magnitogorsk viene a Cortina: cosa ne pensano i giocatori e lo staff?

Semplicemente meraviglioso. Cortina è una località magnifica da visitare, magnifica per allenarsi e per viverci nel corso di queste due settimane. Mio padre è nato in Italia e quindi io sento un legame particolare con questa nazione. Tra l’altro ci alleniamo nello Stadio dove si sono svolte le Olimpiadi del 1956, competizione durante la quale l’allora URSS ha vinto la sua prima medaglia d’oro nell’hockey. Per noi dello staff, per i giocatori e per il management essere qui a Cortina e condividere con i suoi abitanti tutto questo è una cosa veramente speciale.

Lei, al suo primo anno in KHL, ha vinto la Gagarin Cup. Cosa può dirci della stagione scorsa?

Dico che è stata una stagione incredibile: è bellissimo vincere e condividere questa cosa con tutto lo staff, con i giocatori e con i nostri fans. Far parte della KHL è qualcosa di veramente speciale.

Lei aveva già lavorato con Mike Keenan? Vi conoscete da molto tempo?

Ho già lavorato con Mike in precedenza e lo conosco da molto. Nel 1979 giocavo in Ontario nella squadra che lui allenava e cinque anni più tardi ho giocato di nuovo per lui nella squadra dell’Università di Toronto. È in quegli anni che ho conosciuto Ivano Zanatta, il quale vestiva la maglia di un’altra squadra della lega. Ho quindi lavorato con Keenan nella Canada Cup del 1991 e anche nel 2003 sono stato ingaggiato da lui per lavorarci insieme alla guida dei Florida Panthers.

Quindi lei ha conosciuto Zanatta in Canada.

Sì, lui giocava con la Laurentian University ed era una superstar nel nostro campionato. Io invece ero semplicemente un buon giocatore… Abbiamo fatto insieme un All Stars Game ed è cosi che l’ho conosciuto. Nel 2004 sono stato in Svizzera per un paio di settimane con il Lugano, ed è li che ci siamo riuniti. Ho passato alcuni giorni con lui e la sua famiglia. L’ultima volta che ci siamo incontrati prima di questo ritiro è stato l’anno scorso, quando abbiamo incrociato le stecche nella finale di KHL.

Quali sono i gli aspetti di cui un assistant coach deve occuparsi?

A Magnitogorsk abbiamo un grande gruppo di lavoro: Mike Keenan è il capo allenatore, io e Ilya Vorobyov siamo gli assistenti allenatori e Thomas Bjuhr si occupa dei portieri. Tra di noi condividiamo tutti gli aspetti dei sistemi di allenamento. In particolare, ciò di cui mi occupo io è la preparazione della squadra per i match che giochiamo: studio i sistemi di gioco degli avversari, do una mano sul ghiaccio durante gli allenamenti (anche con allenamenti individuali per i singoli giocatori). Oltre a questo, mi occupo di buona parte della preparazione atletica dei nostri giocatori.

Il vostro spogliatoio è una babele di lingue. Come comunicate tra di voi? Non è facile imparare il russo!

È davvero una bella sfida! I nostri giocatori sono tutti molto rispettosi e si impegnano molto in tal senso, ma la maggior parte di loro è cresciuta senza conoscere una parola di inglese. Tutto questo rende la sfida mia e di Keenan un po’ più ardua. In ogni caso la nostra lingua universale è l’hockey; e dal momento che Ilya Vorobyov parla sia inglese sia russo è lui a fare in modo modo che tutti comprendano.

Lei può anche vantare una lunga esperienza in NHL. Da un punto di vista tecnico quali sono le differenze tra NHL e KHL?

Si assomigliano molto: in entrambi i campionati i giocatori hanno molta intensità e molto talento; è bellissimo lavorare con giocatori simili. Da un punto di vista meramente tecnico, il gioco in NHL è un po’ più veloce soprattutto perché ci sono campi più piccoli. Devo ammettere, però, che il tipo di gioco della KHL mi piace moltissimo specialmente in virtù della qualità dei singoli giocatori e di cosa riescono a esprimere sul ghiaccio.

(con la collaborazione di Alberto Manaigo)

Di seguito i prezzi dei biglietti per la partita del 6 agosto:
gradinate (posti non numerati): 15 euro;
tribune (posti numerati): 25 euro;
ridotti under 12: 10 euro.

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