Un film per Valeri Kharlamov dell’invincibile armata sovietica

Un film per Valeri Kharlamov dell’invincibile armata sovietica

di Marco Depaoli

Gli appassionati di hockey e cinema avranno un altro dvd da tenere in videoteca. E’ arrivata l’ora di raccontare la vita di Valeri Kharlamov, un mito della squadra che dominò il mondo dell’hockey dal 1969 al 1981. E proprio con questo spirito s’è voluto chiamare questo film, “Leggenda n° 17“, che rapirà non solo i russi ma tutti gli appassionati del disco su ghiaccio fino gli stessi canadesi che lo videro protagonista assoluto nel 1972 nelle accesissime Summit Series, farsi gioco delle stelle dell’NHL. Persino l’allenatore canadese Harry Sinden si fermò ad applaudire una delle reti di quel (fino ad allora) sconosciuto giocatore alla prima apparizione, dichiarando di non aver mai visto una giocata del genere prima d’ora, della facilità di liberarsi in quel modo da due esperti difensori NHL.
Leggenda n°17 è destinato a diventare un must del cinema sportivo dopo altri capolavori come Miracle, uscito in tutte le sale italiane per raccontare l’incredibile vittoria americana alle olimpiadi del 1980 (che Kharlamov giocò da “antagonista”, interpretato da Todd Harkins) e altre fedeli biografie come quella di The Rocket Maurice Richard purtroppo mai arrivata in Italia.
I numeri di Valeri Borisevic Kharlamov parlano chiaro: 16° giocatore di sempre con più presenze in nazionale (287 partite, di cui 105 ai mondiali), 11 rassegne iridate (1969-1979) sempre con una medagia al collo: 8 ori, due argenti e un bronzo aggiunti a due medaglie d’oro alle Olimpiadi (Sapporo ’72 e Innsbruck ’76 con il suo gol decisivo) e appunto l’argento di Lake Placid. Nel 1998 si aprirono le porte della Hall of Fame IIHF, nel 2005 invece quelle della Hall of Fame di Toronto. Solo un altro giocatore russo, Tretjak, ebbe questo onore pur non avendo mai giocato una partita di NHL. Con il suo CSKA vinse inoltre 11 campionati russi.
L’incredibile talento di “Valera” Kharlamov all’inizio non bastò per far emergere il giocatore che mise piede in prima squadra nel CSKA di Mosca (all’epoca la squadra più forte del mondo) non prima dei 20 anni. Tuttavia durante la sua prima stagione (1968-69), il giocatore si presentò con ben 37 reti in 42 partite, guadagnandosi subito la maglia della nazionale. Dopo la epica linea KLM (quella formata da Vladimir Krutov, Igor Larionov e Sergei Makarov) è con Kharlamov nel ruolo di ala sinistra che si formò quella che, assieme a Boris Mikhailov alla destra e Vladimir Petrov come centro, terrorizzò il mondo negli Anni 70. Il punto di forza del #17 sovietico era una velocità fuori dal comune e un gioco di stecca da giocoliere che compensava un fisico non statuario (175 cm per 73 kg). La gloria planetaria Kharlamov l’ebbe nelle Summit Series del 1972 e pare che sia proprio il suo infortunio alla caviglia a cambiare la direzione della serie. Alla sesta partita il canadese Clarke lo colpì alla caviglia destra fratturandola. Kharlamov tornò lo stesso stoicamente in pista per la settima partita ma evidentemente non era la stessa cosa, e il Canada ribaltò la serie vincendola. Anni dopo uno degli assistenti allenatori della nazionale della Foglia d’acero, John Ferguson, confessò che l’intervento antisportivo fu voluto.
Nato il 14 gennaio 1948 a Mosca, Kharlamov venne a mancare a soli 33 anni il 27 agosto 1981. Fu un altro incidente stradale a spezzare la sua vita assieme a quella della moglie Irina. Un incidente che portò dietro di un’alone di mistero. Il giocatore era piombato in depressione già da qualche mese, da quando il nuovo tecnico della nazionale sovietica Viktor Tikhonov non lo chiamò per unirsi alla seconda edizione della Canada Cup. Sul punto dell’incidente, lungo la strada che collega Mosca a San Pietroburgo, oltre ai fiori sempre presenti è stata eretta una statua in suo onore da un anonimo tifoso. Il suo corpo è sepolto nel cimitero di Novokuntsevskoe a Mosca. Nel 2003 nella capitale moscovita è sorto uno stadio del ghiaccio in suo onore.
Il numero di maglia di Kharlamov da quel giorno non comparirà più né sulle maglie del “Siska” di Mosca né su quelle della Sbornaja, la nazionale russa. In NHL in suo onore il 17 è portato da Ilya Kovalchuk, mentre il 71 (l’inverso) da Evgeni Malkin, due giocatori destinati anch’essi a diventare mostri sacri. Un’eccezione fu fatta per vestire del #17 il figlio Alexander nella nazionale under 20 ai mondiali dei primi anni 90. All’erede del grande Kharlamov, oggi 37enne, è stato affidato un cameo nel film del padre e s’è dichiarato agitato fino alla proiezione della “prima” al cinema, ma è infine rimasto soddisfatto del prodotto finale.

Il film, presentato ieri a Mosca alla presenza dei vecchi compagni di squadra, fa rivivere l’atmosfera di quegli anni tanto da aver commosso lo stesso Vladislav Tretiak, glaciale e imbattibile portiere di quei decenni.
Diretto dal regista Nikolaj Lebedev, il film ripercorre tutta la carriera di Kharlamov dal suo debutto a 14 anni nelle giovanili del CSKA di Mosca (la squadra dell’esercito, l’Armata Rossa) fino alla serie contro quel Canada che rappresentava non solo un avversario, ma l’altra metà del mondo. Sportivo e politico. Il ruolo di Kharlamov è interpretato da Danila Kozlovski, volto emergente del cinema russo conosciuto dalla serie tv Rasputin e dal film Dukhless sulla degenerazione del consumismo russo degli anni 90 dopo la caduta del socialismo.
Non sono mancate le critiche di chi vede nella ricostruzione del film alcune scene romanzate e di dubbia veridicità come la corsa verso l’aeroporto con il compagno Alexander Gusev per aggregarsi alla squadra diretta alle Olimpiadi di Sapporo, o la dinamica dell’incidente in macchina del 1976 che avrebbe quasi concluso la sua carriera (fratture alle gambe e alle braccia) oppure i motivi del suo soggiorno spagnolo nel 1956/57 assieme alla madre Begoña nativa dei Paesi Baschi e fuggita in Unione Sovietica per salvarsi dalla Guerra Civil.
Ma, come tutte le storie eroiche, il confine tra realtà e fantasia si fonde per creare la Leggenda.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=BRWyTgdWKZY

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