Apre il Museo Olimpico Torino 2006

Apre il Museo Olimpico Torino 2006

Quattro anni fa, il mondo sportivo in questi giorni aveva puntati gli occhi sull’Italia: dopo ben 46 anni da Roma 1960, i Giochi Olimpici tornavano nel bel paese, per la seconda volta nella loro edizione invernale, avendo come sede Torino, che è stata una delle edizioni più emozionanti di sempre. A ricordo della XX edizione dei Giochi Olimpici Invernali, svoltisi tra il 10 ed il 26 febbraio, ha aperto i battenti oggi, presso l’edificio che ospita anche il Museo di Scienze Naturali, il Museo Olimpico Torino 2006, il primo museo dedicato alla manifestazione cinque cerchi in Italia.

Il museo è strutturato come percorso che parte da lontano, da uno dei simboli dei giochi: la Torcia, la storia dei giochi, i tedofori e la bandiera olimpica; di seguito la candidatura della città ad ospitare le Olimpiadi, quando pochi credevano alle possibilità torinesi, gli impianti realizzati a Torino e nelle altre sedi di gare e allenamenti, la Medal Plaza, sede delle premiazioni e lo Sponsor Village; impossibile dimenticare poi quanti hanno dato risalto all’avvenimento, ovvero media, televisioni, giornali e giornalisti, ed anche chi ha vissuto questi 15 giorni di emozioni: le due cerimonie, gli atleti in gara, i volontari, i cittadini e i turisti; la parte agonistica: le 13 discipline e i 15 giorni di gare, con immagini, video, cimeli e attrezzature; le Paralimpiadi di Torino 2006 con discipline, atleti, cerimonie, gare e medaglie; si chiude logicamente con uno sguardo al futuro: l’eredità olimpica e i grandi eventi sportivi post 2006, dalle Universiadi di Torino nel 2007, i Campionati Europei di Short Track dal 16 al 18 gennaio 2009, fino ai prossimi Campionati Mondiali di Pattinaggio di Figura, in programma al Palavela, dal 22 al 28 marzo 2010.

Le varie sezioni sono pensate come capitoli di un grande libro virtuale, che si sviluppano all’interno di pagine tridimensionali, costituite da totem mobili montati su ruote e alti 3,5 metri. Ogni pagina/totem contiene video, foto, testi e cimeli: lo slittino e la tuta di Zoeggler, la tuta per il pattinaggio di velocità di Fabris, i pattini da short track di Hernoff, insieme a tuta, copricasco e pattini di Marta Capurso, fino ai pattini e alla mise di gara, indossati da Carolina Kostner nel pattinaggio di figura.

Come accennavamo prima. uno spazio d’eccezione è riservato alla torcia olimpica, disegnata da Pininfarina e che detiene un record curioso: si è spenta nel suo lungo percorso solamente cinque volte. Sono visibili tutti i passaggi che hanno portato alla sua forma definitiva: dai primi modelli in schiuma espansa, allo studio tecnologico, seguiti dallaforma definitiva forgiata in lastra, fino alla versione ufficiale.

Il Museo Olimpico rappresenta una svolta in ambito museale, non solo riguardo al proprio soggetto, ma anche per le tecnologie d’eccellenza, ancora mai usate in Italia in questo contesto, con un ologramma che presenta attraverso Stefania Belmondo e Carolina Kostner, il calendario dei principali eventi sportivi in  programma in Piemonte ed un monitor autostereoscopico (effetto 3D senza occhialini) che accoglie il visitatore come mappa visiva all’ingresso del museo. Il Museo è dotato anche, di una sala cinematografica con doppia proiezione su entrambe le pareti dedicata a documentari delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi, Paralimpiadi e Universiadi e degli eventi sportivi di maggiore rilievo. Durante i Giochi di Vancouver la sala sarà collegata via satellite, permettendo ai visitatori di seguire in diretta le gare olimpiche.

Nell’area dedicata alle Paralimpiadi è possibile vedere da vicino le attrezzature sportive usate dagli atleti paralimpici (dal mono-sci allo slittino); in quella dedicata alle Universiadi, oltre a un busto che rende omaggio al loro fondatore, Primo Nebiolo, si trovano la prima foto dell’evento e le torce delle edizioni torinesi nel 1959, 1970 e 2007.

Infine, anima e forza vitale dei Giochi di Torino, non potevano mancare i volontari di ‘Noi 2006’: su uno dei totem sono riportati i nomi di tutti i volontari olimpici e la divisa. A chi scrive capita spesso di incontrare in giro per la città molti ex volontari che sfoggiano ancora con orgoglio la divisa da volontario.

Per ultimo, il giro si conclude simbolicamente con il medagliere, motivo ripreso nel logo, mentre in apertura troviamo uno spazio dedicato alla tregua olimpica (nell’antichità, le Olimpiadi interrompevano tutte le inimicizie pubbliche e private, tale tregua veniva chiamata ekecheiria).

Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19, chiuso il martedì, costo del biglietto intero 5 euro, ridotto 2,50.

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