Intervista al coach della Nazionale, Rick Cornacchia

Intervista al coach della Nazionale, Rick Cornacchia

di Tiziano Gualtieri e Marina Tavosanis

Con la nazionale senior in ritiro a Pontebba, in vista dell’EIHC di Székesfehérvár (Ungheria), abbiamo l’occasione di scambiare un paio di battute col coach Rick Cornacchia.

Allora, coach, bentornati in Friuli! Come vi trovate?

Direi molto bene, l’albergo è bello e lo stadio ha tutto ciò che ci serve…

La vostra presenza è un fatto molto importante per l’hockey di questa regione, dove non c’è la stessa tradizione di altre zone.

Si infatti, scegliamo gli stadi dove andiamo ad allenarci anche perché così altra gente si interessa di più e anche questo può essere un qualcosa in più per la diffusione dell’hockey in Italia.

Parliamo dell’Italia… Cosa c’è da aspettarsi da questo Euro Ice Hockey Challenge e dai Mondiali di Germania?

Beh, in Ungheria abbiamo la possibilità di portare e far giocare molti giovani, per vedere come si comportano proprio in funzione del campionato del mondo. In Germania poi, il nostro obbiettivo sarà sempre lo stesso: rimanere in Elite Division.

Quali sono le squadre da temere di più in Germania?

Ogni squadra ha le sue caratteristiche: il Canada è pur sempre il Canada, noi dobbiamo cercare di giocare bene con la Svizzera e con la Lettonia, che sono più o meno al nostro livello.

Parliamo ora dei convocati: ce ne sono molti dell’Asiago, del Valpusteria e del Bolzano… E’ una sorta di “premio” per le due capoliste e un incoraggiamento ai campioni d’Italia?

No. Chiunque è qui presente si è meritato la convocazione. Per me non è importante in che squadra gioca, basta che giochi bene e che abbia il carattere giusto per far parte del roster della nazionale.

Ora non posso che chiederle un’impressione su questo campionato, sinora molto strano... Secondo lei, perchè è così equilibrato? Forse la regola dei punti agli stranieri ha indotto le squadre a valutare meglio gli acquisti?

Sì è vero, è un torneo molto equilibrato. Basta una serata di poca concentrazione e ti ritrovi a perdere 3-2, magari anche 11-3, e sono sconfitte che pesano: bisogna tenere l’attenzione alta, ogni partita.
Sicuramente le limitazioni agli stranieri hanno un ruolo fondamentale in questo equilibrio, ce ne sono di meno ma sono indubbiamente più forti. Ma è questo il bello: non si sa mai chi può vincere.

Tanti  dicono che all’Italia farebbe comodo un portiere come il fassano Dennis

Noi abbiamo un portiere forte come Tragust, che lo scorso anno ha fatto un mondiale favoloso. E Bellissimo sta giocando molto molto bene quest’anno. E poi, forse fra tre anni, potrebbe arrivare anche Dennis visto che ha la madre italiana.

Quindi se dovesse “rubare” uno straniero chi prenderebbe?

Uno che fa tanti gol!

Concludiamo con una battuta sulle Aquile di Pontebba e specialmente sui convocati…

Beh, Felicetti e Marchetti stanno giocando molto bene, Ciresa sta crescendo e ha l’opportunità di vedere a quale livello deve arrivare per giocare in nazionale. Per Camin questa è un’occasione per crescere: fare il portiere della nazionale per quattro giorni gli permetterà di capire dove deve migliorare.

Ringraziamo Rick Cornacchia, lo staff della Nazionale, la FISG per la disponibilità e Tiziano Gualiteri per la sempre gentile collaborazione.

Nella foto di Michele Ciussi il coach Rick Cornacchia

Nella gallery le foto del primo allenamento:  http://www.hockeytime.net/foto/nazionale-e-varie/?album=26&gallery=264

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