Una grande Svizzera deve inchinarsi ai Campioni del Mondo

Una grande Svizzera deve inchinarsi ai Campioni del Mondo

di Marco Depaoli
Il maggiore tasso tecnico e il killer instinct russo ha ancora la meglio, ma la Svizzera può mangiarsi i guantoni per essersi lasciata sfuggire un’occasione storica e godersi la soddisfazione di aver dominato a lunghi tratti i Campioni del Mondo.

Partita sulla carta ad appannaggio russo, tra due squadre con già la certezza del passaggio alla seconda fase, ma con in palio punti validi per la corsa ai play-off. La Russia si presenta con due vittorie schiaccianti su Francia e Germania (7-2 e 5-0), mentre la Svizzera, che ha il favore del pubblico di casa, ha faticato molto sia contro la Germania, risolvendo la partita solo all’overtime, sia contro la Francia, partita decisa solo dalla rete di Plüss. La Svizzera ha però la fama di faticare troppo con le piccole e sfoderare la partita della vita con le grandi. E’ il caso del primo tempo di Russia-Svizzera.

La Russia parte rispettando le attese, vale a dire a strombattuto, trovando subito la rete al 2.19 su una triangolazione da vecchio stile sovietico: Kovalchuk per Grebeshkov per Atyushov che si ritrova nella posizione ideale per bucare Martin Gerber. I quasi 12.000 di Berna temono una goleada stile 6-0 degli scorsi quarti di finale canadesi contro Ovechkin&C, ma i ragazzi di Krüger alzano subito la testa e si rendono pericolosi al 4° con Plüss, che prova a sorprendere Bryzgalov benché da posizione troppo angolata. All’8° ancora Svizzera timidamente dalla blu ma per Bryzgalov è tutto sotto controllo.
La partita si innervosisce. Volano involontariamente (o meno) i bastoni su volti e polsi. All’8:44 Mark Streit rimane sul ghiaccio colpito in faccia dal bastone di Frolov che finisce in panca puniti per il primo powerplay della partita.
Un minuto dopo arriva la rete: Ruthemann si fionda nello slot sul tiro di Blindenbacher e colpisce il disco che stava per essere coperto da Bryzgalov, distraendo la difesa e lasciando libero Ryan Gardner che raccoglie il disco per scavalcare l’estremo difensore russo. Ne nasce un parapiglia con Radulov che rifila una bastonata a Ruthemann, reo di aver colpito il portiere. Il russo finisce in panca con Streit, giunto in “soccorso” al compagno.
Al 13° la Svizzera è ancora vicina alla rete, ma non si chiude il tip-in. Al 14° Bryzgalov para in spaccata ma non trova il disco che viene spazzato in un secondo momento dalla difesa. La Russia soffre e la Svizzera cerca di sfruttare questo momento di crisi nera per trovare il vantaggio.
Al 16° Romano Lemm tenta l’incursione nella difesa russa ma senza esito, mentre al 16:05 Ruthemann coglie il rebound ma a un passo dalla porta spara un tiro alto, deviato da Bryzgalov.
Vishnevsky al 16:37 colpisce sulla nuca un attaccante svizzero e per i rossocrociati è ancora powerplay.
Plüss viene fermato a sandwiach da due russi ma l’azione prosegue per la penalità differita; Ruthemann spara dalla blu e stavolta la deviazione dallo slot è vincente: 2-1 proprio dell’idolo di casa Martin Plüss.
Al 18.05 Bryzgalov è ancora alle prese con tiri sporchi provenienti direttamente dallo slot con una difesa russa latitante.
L’assedio elvetico continua (al termine della prima frazione saranno 13-4 il computo dei tiri in favore dei padroni di casa) con il disco che impazza senza controllo nella lunetta di Bryzgalov.
La squadra di Slava Bykov nel finale prova più volte a ripetere l’azione dell’1-0 ma la difesa svizzera riesce sempre a rompere lo schema.

Il secondo drittel si apre con le due squadre che temono di esporsi, e con le due difese che riescono a tenere lontano il gioco. Al 3:27 i campioni del Mondo si trovano per la prima volta in powerplay ma le occasioni che cercano sono più che altro con tiri da lontano.
AL 9° c’è una buona occasione per Saprykin ma l’azione si perde tra i terzini svizzeri lanciatisi sul ghiaccio per ostacolare il disco.
Al 9:59 Du Bois prova con l’ennesimo tiro dalla blu ma la deviazione di Ryan Gardner viene fermata dal gomito di Bryzgalov.
Nell’ingaggio seguente la Russia non perdona. In velocità Zinoviev raccoglie un disco in zona neutra lanciandosi sulla fascia destra; in due contro uno il passaggio al centro trova alla perfezione Kovalchuk che alza il puck di poco sotto la traversa dove Gerber non ci arriva.
La Russia è tremendamente pericolosa sulle ripartenze e la difesa elvetica deve rimediare come può.
Al 18° l’attaccante svizzero della prima linea, Andres Ambuhl, riesce ad accentrarsi nello slot a tu per tu con Bryzgalov, ma non riesce a scavalcarlo.
Nell’ultimo minuto Radulov da dietro la porta di Gerber riesce ad aggirarla difendendo bene il disco e lanciandolo in mezzo. Sull’altro palo Saprykin non raccoglie la deviazione di un soffio facendo chiudere il secondo periodo sul 2-2.
Una Russia più intraprendente di quella vista nel primo tempo (11 a 7 i tiri) ma che può ringraziare solo la sua velocità nei contropiede.

40 secondi dall’inizio dell’ultima frazione e c’è già il primo brivido per la squadra di Slava Bykov: Ambuhl si ritrova di fronte a Bryzgalov ma il portiere dei Phoenix Coyotes chiude bene lo specchio.
La Russia comincia a vedere i fantasmi di 9 anni fa, quando a San Pietroburgo Yashin e compagni uscirono tra i fischi battuti dalla Svizzera per 3-2.
Al 1:18 Du Bois finisce in panca ma la parità numerica viene subito ristabilita per l’ostruzione di Gorovikov.
Al 6° il rovescio di Saprykin viene pinzato da Gerber e poco dopo l’Arena di Berna protesta per uno sgambetto di Kuryanov non sanzionato dagli arbitri Sindler e Zalaski.
Gardner all’8° da distanza ravvicinata non trova l’angolino giusto e la Svizzera poco dopo trova un’altra limpida occasione con un tiro improvviso su assist smarcante dall’altro lato dello slot, che però non viene eseguito al meglio. Sul capovolgimento di fronte non c’è scampo per i rossocrociati. I russi ripartono dalla zona neutra con una Svizzera un po’ sbilanciata. Come un fulmine capitan Morozov si avvicina allo slot con Ilya Kovalchuk dall’altra parte che raccoglie il passaggio ma che invece di tirare al volo ripassa al compagno: con Gerber completamente spiazzato Alexei Morozov non ha nessuna difficoltà a gonfiare la rete.
La Svizzera accusa il colpo e al 10° è ancora la Sbornaja che spinge in powerplay colpendo in uno dei tanti tiri anche un palo netto con Saprykin.
Al 15.51 la Svizzera costruisce l’occasione che potrebbe valere il pareggio: il tiro da lontano di Blindenbacher si infrange sui gambali di Bryzgalov ma finisce sulla stecca di Kevin Romy che si gira, tira e vede il disco parato con il pattino da Bryzgalov.
Il pareggio sembra vicino, e ci provano anche il difensore degli Islanders Streit e Lemm.
La squadra di Krüger tenta il tutto per tutto togliendo nell’ultimo minuto il forte portiere dei Toronto Maple Leafs. Le occasioni non mancano ma un errato disimpegno dell’ultimo uomo in difesa, Streit, fa strappare da Alexander Perezhogin il disco del 4-2.
Applausi della Postfiance Arena di Berna per una Svizzera che vince solo “ai punti” (39 tiri contro i 24 dei russi) e terrà un occhio aperto verso la sfida di stasera per vedere con quanti punti ripartirà per la seconda fase.
Premiati come MVP, Plüss e il capitano dei neocampioni dell’Ak Bars Kazan, Morozov.

Russia-Svizzera 4-2 (1-2, 1-0, 2-0)
2:19 Atyushov
9:46 Gardner (Pp)
17:17 Pluss (Pp)
29:08 Kovalchuk
48:28 Morozov
59:45 Perezhogin (Vuo)

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