Intervista a Walter Andriolo

Intervista a Walter Andriolo

di Marco Depaoli

Durante la trasmissione “Spazio Hockey” di venerdì 8 ottobre, è intervenuto il vicepresidente del Merano, l’Avv. Walter Andriolo, durante il primo tempo di Merano – Pontebba.
Spazio Hockey: «Bella partita fin adesso».
Walter Andriolo: «Bella partita, non si è visto ancora molto, ma mi sembra che il Merano giochi più tecnicamente, il Pontebba molto fisico. Tuttavia la partita è piacevole».
SH: «Serie A2, come mai?»
WA: «Come mai, come mai… se Radio Padania ci avesse sponsorizzato forse saremmo in Serie A. A parte gli scherzi, chiaramente è stato un problema principalmente finanziario. Secondariamente, volevamo maturare dei giovani. Abbiamo giovani talentuosi che quest’anno giocano in società di serie A, ma comunque ci mancano alcuni giocatori nell’età intermedia. Abbiamo molti ragazzi, 17/18 anni, che possono maturare e crediamo questa sia l’occasione migliore per farli giocare e creare l’ossatura di una prossima formazione con cui giocare in serie A».
SH «Un suo punto di vista sulla A2, una prima giornata che più che dei risultati di hockey sembravano una partita di tennis…».
WA: «Io penso che le prime partite non siano mai molto indicative perché comunque tutte le squadre devono rodare e vedere di giocare insieme e trovare i giusti meccanismi. Credo che sia un campionato comunque interessante dove c’è la possibilità per i nostri giovani italiani di giocare, di fare esperienza per poi cercare di fare il salto in serie A, sempre ammesso e non concesso che sarebbe servito fare una serie A dove si trovino comunque dei limiti ai giocatori di provenienza da scuola estera. Io dico sempre comunitari e italo-canadesi compresi. Se no i nostri non giocano più».
SH: «Quest’anno sarà un anno di transizione per voi, per riuscire a mettere diciamo qualche toppa al vostro bilancio per riuscire a tornare presto in serie A o pensate di fare più stagioni nella serie cadetta?»
WA: «Innanzitutto eventualmente per tornare in serie A bisogna anche vincerlo il campionato di A2. Noi come progetto iniziale vorremmo comunque fare minimo due anni in A2 sempre per poter dare ai nostri giovani la possibilità di crescere, e poi chiaramente dipenderà molto anche dalle eventuali sponsorizzazioni che si trovano e comunque, ripeto, dalla politica che faranno le altre società».
SH: «È così difficile in una Provincia che mangia hockey tutti i giorni…»
WA: «Forse il problema è proprio quello, ci sono troppe squadre in una realtà provinciale dove, anche se da un punto di vista può sembrare una Provincia ricca, le aziende che sponsorizzano sono sempre le solite. Per cui arrivano 6/7 squadre che giocano a certi livelli e chiaramente le aziende, sponsorizzando tante società, concedono ovviamente un budget molto più basso».
SH: «Mentre invece si vedono miglioramenti per quanto riguarda la stampa, ad esempio l’“Alto Adige” sta facendo dei bei paginoni di hockey. Forse si riesce a intravedere la luce o è solo una cosa passeggera dovuta a queste stelle che prima o poi torneranno a casa, e si tornerà come prima?»
WA: «La domanda credo non sia indirizzata alla persona giusta. È vero che scrivono di hockey sull’“Alto Adige”, ma non si sono mai degnati di scrivere le partite che vengono giocate in Serie A2. Scrivono solo della Serie A nonostante il fatto che la A2 sia formata da 8 società altoatesine. Ho visto che danno molto più spazio rispetto all’anno scorso però sinceramente lo devo dire, questa politica di giocare con giocatori provenienti da federazioni straniere e non far giocare i nostri mi sembra veramente assurda».
SH: «A proposito di vostri giocatori, l‘anno scorso ha stupito molto il vostro portiere, Tragust. Riuscirà a fare le esperienze importanti, magari all’estero?»
WA: «Per quanto riguarda l’estero ha problemi di lavoro e almeno quest’anno rimarrà a Merano. Chiaramente lui e Aufderklamm si alterneranno siccome, avendo impegni anche nell’under 19, ogni tanto vogliono risparmiare Tragust in vista di incontri importanti nell’under 19».
SH: «Puntate veramente molto sul settore giovanile».
WA: «Però è comunque un problema per le società che curano molto i settori giovanili, perché, ripeto, se continuerà questa politica in Serie A non so quanti nostri giovani poi alla fine vi troveranno posto. Perché costa meno prendere un giocatore finito che allestire dei settori giovanili dove magari su 10/12 anni di esperienza ci saranno uno o due giocatori che possono poi giocare in serie A».
SH: «Domanda un po’ polemica: Pontebba. C’è una deroga per poter far schierare ai friulani 5 sloveni, che abbiano dei limiti d’età d’accordo, però molte società potrebbero porsi delle domande».
WA: «Prima di tutto la federazione dovrebbe spiegarmi una volta per tutte perché i comunitari sono liberi. Per quanto mi risulta la famosissima sentenza Bosman riguarda lo sport professionistico. La federazione chiede esplicitamente al Coni che le società di hockey, essendo sport dilettante, mettano nella loro denominazione “società sportiva “dilettantistica. La Federazione ha detto che sono stati fatti fare pareri (l’atto col quale un Organo consultivo esprime la propria opinione intorno a una questione giuridica n.d.r.) e contropareri da legali di fama internazionale. Io uno di questi pareri ancora non l’ho ancora visto. Quindi ci sono tante cose che non funzionano ma purtroppo devo dire che alla fine la federazione è espressione di noi società. Quando noi società non riusciamo a metterci d’accordo come l’anno scorso e due anni fa dove con l’accordo di tutti avevamo limitato l’utilizzo di giocatori provenienti da federazione straniera, e poi le stesse società che avevano aderito hanno iniziato a parlare di nullità dell’accordo, penso che sia già spiegato in atti quello che troviamo».

Si ringrazia Walter Andriolo e l’Hc Merano per l’intervista.

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